16 | Il Notturno

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Luna

Non appena entrai nella stanza di Max, i miei occhi analizzarono ogni cosa. Guardai il letto a due piazze, le mensole attaccate al muro e la sua scrivania posizionata al lato della stanza. La sua stanza era semplice e piuttosto pulita per appartenere ad un ragazzo.

Una porta finestra in vetro conduceva sul balcone e mi ricordai di quando Max mi aveva confessato che gli piacesse guardare la Luna da lì, di notte.

"Ti dispiacerebbe aspettarmi un momento?" Mi chiese Max, appoggiando la scatola dei biscotti sulla scrivania. "Devo farmi una doccia."

Annuii e Max uscì, diretto verso il bagno.

Mentre lo aspettavo, scansionai i titoli dei libri riposti sulle mensole, alcuni trattavano materie accademiche, altre strategie di business, altri ancora di storia o di biografie di atleti. Scoprii anche qualche libro sull'industria del gas e del petrolio -- Questo era piuttosto comprensibile dal momento che i suoi genitori provenivano da quella realtà.

Sospirando, notai che non c'era nessun romanzo. Ma poi ridacchiai, consapevole di non riuscirmi ad immaginare Max intento a leggere un romanzo d'amore.

Le cornici appoggiate sul comodino catturarono la mia attenzione. Alcune ritraevano Max e la sua squadra, in Australia. Un sorriso mi incurvò le labbra, quando tracciai con il dito, la cornice della foto che ritraeva la sua famiglia -- Loro quattro erano posizionati davanti a quella che sembrava essere una sala concerti in Europa. Vienna, presupponevo.

Indossavano dei cappotti invernali, il padre stava abbracciando la madre, mentre Max faceva una posa stupida assieme a Sienna. Sembravano un'esplosione di felicità.

Vedere quella foto mi fece intuire che dovevano essere degli amanti dei concerti di musica classica. Avevo scorto un grande pianoforte bianco nel loro salotto. Ad ogni modo, mi sentivo felice di poter parlare di musica assieme a tutti loro.

Nella foto successiva c'erano sempre loro quattro, questa volta in spiaggia -- Forse in Australia. Il calore viaggiò sino alle mie guance, perché nella foto Max non indossava la maglietta, ma soltanto il costume. 

Immediatamente, distolsi lo sguardo. Riuscivo a sentire l'acqua scorrere nel bagno -- Max era ancora in doccia. Sarebbe stato imbarazzante se mi avesse colta a guardare una sua foto senza maglietta.

Beh, non che mi fossi goduta la vista anche prima, in salotto. Ma nonostante la rapida occhiata, potevo constatare che mi piaceva ciò che vedevo.

No, intendo che ai miei occhi piace ciò che hanno visto, mi corressi.

Avvicinai la foto al mio volto, mentre i miei occhi analizzavano le sue spalle larghe e gli addominali perfettamente delineati. In questa foto era anche abbronzato -- Non riuscivo proprio a scostare lo sguardo.

Quegli addominali sono pazzeschi -- Mi chiedevo come sarebbe stato passarci sopra i polpastrelli.

Oh, no. A cosa sto pensando?

"Cosa stai guardando?"

La voce di Max mi distolse dai miei pensieri, facendomi sobbalzare, mentre mi voltavo improvvisamente, facendo cadere la foto incriminata sulla scrivania. Il suono riecheggiò nella stanza. 

Spalancai gli occhi, venendo faccia a faccia con il vero Max  Cooper. Il vero, senza maglietta Max... Ancora.

Come prima, stava indossando soltanto i pantaloni della tuta. Ora che mi trovavo a pochi centimetri dal suo corpo, riuscivo a distinguere ogni linea del suo addome -- Sembrava essere davvero tonico. 

LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora