05 | La luna

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Max

Quando entrammo finalmente in libreria, guardai Luna far viaggiare il suo sguardo sulle mensole, alla ricerca del libro perfetto per svolgere il compito che ci era stato assegnato.

Dal momento che mi aveva detto che questa era la sua libreria preferita, facevo affidamento su di lei per trovare il libro -- Non aveva neanche avuto bisogno di rivolgersi alla commessa che lavorava all'interno. Sembrava conoscere questo posto come se fosse suo.

La libreria non era né grande né affollata, probabilmente a causa di quella, di maggiori dimensioni, che si trovava in fondo alla stessa via -- In poche parole, questa sembrava essere soltanto una succursale, mentre l'altra la sede centrale.

Pensavo fosse questo il motivo per cui Luna preferisse questa -- Non le piacevano le persone.

Si picchiettò l'indice sul mento, leggendo i diversi titoli delle biografie riposte nella mensola più alta. La mia mente cominciò a divagare sull'episodio che si era tenuto, poco prima, nel campo da calcio, dopo la fine del mio provino. A come quei ragazzi l'avevano trattata, come se fosse una spina nel fianco.

Beh, non che fosse la persona più gentile che avessi mai conosciuto -- Aveva rifiutato la mia offerta di esserle amico -- Ma questo non significava che potessero prendersi gioco di lei, non in quel modo, almeno.

Lunatica. Era davvero un insulto inappropriato, dato il suo bellissimo nome. A giudicare dalle espressioni che Tyler ed i suoi amici avevano sul volto, sembrava che volessero tenerla lontano dai radar, forse erano abituati a fare gruppo, in questo.

Sbuffai. Come se mi importasse.

Tuttavia, mi sentivo colpevole, perché quel piccolo incidente non sarebbe accaduto se lei non fosse venuta ad aspettarmi sulle gradinate che affacciavano sul campo.

Luna si lasciò sfuggire un sospiro disperato. "Ho avuto un'idea." Fece spallucce, prima di spostarsi all'indietro, appoggiando la schiena contro la mensola per guardarmi. "In realtà, ne ho avute diverse, ma non sicura che ti interessino. Forse sarebbe meglio che scegliessi un libro che ti importa realmente leggere."

"Cos'avevi in mente?" Inclinai il capo, guardandola.

Luna si morse il labbro inferiore ed io odiai quella vista dal momento che ci trovavamo in uno spazio ristretto nel sottile corridoio tra uno scaffale e l'altro. La mia attenzione si spostò sulle sue labbra.

Cazzo.

"Stavo pensando che potesse trattarsi di un musicista o di un'artista," mi rispose ed io alzai gli occhi al cielo. "Vedi? Non ti interessa. Hai delle idee migliori?"

Sorrisi. "Se dovessi scegliere io, opterei per la biografia del miglior giocatore di calcio della storia."

"Lo sapevo," Luna chiuse gli occhi, facendo ricadere la testa all'indietro, appoggiandola contro la mensola. Quando li riaprì, sospirò. "Non ci capisco niente di calcio."

"Non devi sapere le regole," dissi. "Leggeremo della sua vita, della sua infanzia, della sua adolescenza e dell'età adulta, non di come giocasse a calcio."

Assottigliò le palpebre. "Ma sarebbe noioso."

Sbuffai. "Per te," le mie parole la portarono a corrucciare le labbra.

Ma sapete una cosa? Almeno stavamo conversando. Questo era un enorme progresso.

"D'accordo, allora... Che ne pensi della biografia di un politico?" Le chiesi.

Mi guardò con un'espressione terrificata. "Questo sarebbe anche peggio."

Spostai lo sguardo sui titoli delle biografie al mio fianco, fino a che un libro in particolare catturò la mia attenzione. Un sorriso mi incurvò gli angoli delle labbra, mentre lo estraevo per mostrare la copertina a Luna. "Ho cambiato idea. Non mi dispiacerebbe leggere della vita di un musicista, se e solo se scegliessimo questo libro."

LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora