37 | Esposta

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Luna

Le mani mi tremavano, mentre le appoggiavo sui miei fianchi, cercando di trattenere i singhiozzi. Ero seduta nell'ufficio del Preside. Il preside ed il Responsabile dei professori erano qui.

Mi stavano guardando con un'espressione preoccupata sui loro volti.

Preoccupazione e delusione.

"La nostra scuola non tollera l'uso di droghe, Signorina Klein," mi disse il Preside con tono autorevole. "La conseguenza delle sue azioni non è negoziabile. Sarà espulsa da questa scuola con effetto immediato."

"Ma non l'ho fatto," la voce mi si ruppe nel pronunciare quelle parole. "Non volevo fare uso di droga, non intenzionalmente. Sono stata imbrogliata."

Il cuore mi bruciò nel ripensare alle gemelle, Annabelle e Michelle Robinson, che mi avevano condotta a quel festino. Ero sicura che Rory e Mikaela avevano stretto un patto, ma non avevo le prove che dimostrassero che fossero state coinvolte nell'imbroglio che mi era stato teso.

Tuttavia, il Preside non disse nulla di Max, nonostante si trovasse in una delle foto e quello mi fu di enorme sollievo. La foto non mostrava chiaramente il suo volto, a causa dell'angolatura posteriore, quindi molte persone non l'avrebbero riconosciuto. Era una cosa positiva che Max indossasse la felpa.

Grazie Dio, per averlo lasciato fuori da questa situazione. Grazie.

Il Preside sospirò ed altri due uomini entrarono nella stanza, scrutandomi. Il Preside, che era solito mostrare simpatia nei miei confronti, ora dubitava di me.

"Abbiamo ricevuto delle informazioni dagli altri studenti. Le foto sono state mandate con l'anonimato e continueremo ad investigare per arrivare in fondo alla questione," mi disse il Preside. "Dobbiamo obbligatoriamente fare un incontro con i suoi genitori, ma fino a che questo non accadrà, non può mettere più piede in questa scuola."

"Per favore, Signore, mi creda," insistetti, sentendo il mio corpo tremare per tutte le emozioni che non riuscivo a controllare. "Ciò che sto dicendo è vero. Non ho mai voluto fare uso di droga intenzionalmente."

"Signore," il responsabile dei professori spalancò gli occhi mentre leggeva qualcosa sullo schermo del suo cellulare. Un'espressione di panico gli contorse i lineamenti. "Dobbiamo aggiornarci. Chiunque abbia inviato queste foto, li ha condivise anche con i media. Sono su Internet, ovunque."

Sentii il mio cuore fermarsi, mentre l'oscurità mi avvolgeva. Il Preside impallidì, contraendo la mascella per la rabbia ed appoggiando le mani strette in due pugni sul legno della sua scrivania. La reputazione che questa scuola si era costruita con gli anni, era stata infranta, in un unico e solo istante.

"É stata Rory," ammisi, con la voce tremante, permettendo ad una lacrima di rigarmi la guancia. "É stata lei. Rory Parker. É lei l'autrice di tutta questa situazione. Ha provato a ricattarmi e--"

"Quindi sta ammettendo ciò che ha fatto a quella festa?" Ringhiò il Preside, perdendo la pazienza. "Ora lo ammette, Signorina Klein?" Sibilò.

"No," piagnucolai, alzando la voce. "Gliel'ho già detto. Sono stata imbrogliata--"

"Se la Signorina Parker è coinvolta, subirà delle conseguenze immediate per aver divulgato queste foto," il Preside mi interruppe, assicurandosi di prendere provvedimenti nei confronti degli studenti che avevano contribuito a rovinare la reputazione della scuola. Si voltò verso di me ed io riuscii a scorgere l'empatia del suo sguardo.

Oh, lo stavo pregando di credermi. Avrei fatto qualsiasi cosa avesse potuto provargli che ero innocente.

"Tuttavia, le sue azioni non rimarranno impunite, Signorina Klein," mi disse, facendomi contorcere il cuore. "Ho paura che questa storia raggiungerà un punto di non ritorno e, purtroppo, non possiamo permettercelo."

LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora