27 | Ospite inaspettato

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Max

Finalmente, cazzo.

Ora che ero arrivato in questo dannatissimo hotel, non c'era nient'altro che desiderassi che bruciare questo posto fino a ridurlo in un cumulo di cenere. Come cazzo faceva, il proprietario di questo fottuto hotel a cinque stelle a non sapere che c'era uno stramaledetto di festino di droga proprio sotto il suo naso?

Sapevo che stavo per entrare in un ambiente pericoloso, quindi dovevo porre attenzione. Dopo aver parcheggiato l'auto, uscii dall'ascensore con noncuranza, sollevandomi il cappuccio della felpa così che mi coprisse il volto.

Sì, giusto. Nel caso in cui sarebbe sopraggiunta la polizia o sarebbe accaduto un qualsiasi incidente che sarebbe stato spiattellato sui notiziari, dovevo fare del mio meglio per non finire in prigione. Non era la possibilità di essere accusato come drogato o come spacciatore ciò che più mi preoccupava, ma la probabilità che, questa sera, avrei potuto uccidere qualcuno senza farmi troppi problemi.

Il pugno mi tremò, mentre pensavo a cosa potrebbero aver fatto a Luna. Il mio cuore stava battendo furiosamente. Non ero mai stato tanto spaventato. Spaventato che potesse accaderle qualcosa di orribile.

Mi misi le mani nelle tasche della giacca in jeans, avvicinandomi al fattorino che stava sopraggiungendo dalla direzione opposta. Stava trascinando un carrello di portineria.

Mi schiarii la gola. "Ehi."

Il ragazzo snello voltò il capo verso di me. "Posso aiutarla, Signore?"

Rimasi in silenzio per qualche secondo, studiando la sua espressione. "Sì. Ho un'amica che è andata alla festa che si sta tenendo in una delle suite di questo--"

"In cosa posso esserle utile, Signore?" Una guardia di sicurezza si diresse dritta verso di me, ancora prima che il ragazzo potesse rispondermi.

Cazzo.

La guardia ammonì con lo sguardo il fattorino, facendolo allontanare rapidamente. Dannazione, non avevo tempo da perdere -- Dovevo pensare rapidamente.

"Sì, devo andare alla festa." Mi morsicai l'interno della guancia, rivolgendogli uno sguardo annoiato. "Una mia amica è in una delle suite all'ultimo piano."

La guardia si accigliò. "Festa?"

Sbuffai, alzando gli occhi al cielo. "Sì," mi analizzò ed un altro sbuffo lasciò le mie labbra. "Sai una cosa? Voglio soltanto incontrare la mia amica, Molly. Sarebbe davvero utile se mi potesse aiutare, perché il mio cellulare è morto e non posso mettermi in contatto con lei."

Fu il mio turno di studiarlo. Avevo pronunciato quella frase il meno sospettosamente possibile, cercando di non rivelare troppe informazioni, nel caso in cui questo stronzo bastardo fosse stato coinvolto.

Dal modo in cui si era teso quando avevo parlato della suite al fattorino, qualcosa mi suggeriva che era a conoscenza di ciò che stava accadendo.

Socchiusi le palpebre. "Non la conosci? Pensavo fosse piuttosto conosciuta da queste parti," sospirai, scuotendo la testa per l'incredulità. "Almeno, conosci Adam? É il suo ragazzo. É anche lui famoso."

La guardia annuì diverse volte. "Adam."

Ridacchiai. "Suvvia, voglio soltanto prendere un paio di biscotti da loro. Indicami soltanto la strada per arrivare a questa fottuttissima festa, amico."

Un ghigno gli incurvò le labbra, mentre mi indicava di seguirlo verso l'ascensore, confermando la mia precedente ipotesi. Imprecai silenziosamente al mio cuore, entrando nell'ascensore dietro di lui.

LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora