Max
Quando arrivai in mensa, optai per del salmone grigliato alla giapponese. Una delle cose che più adoravo di questa scuola era il fatto che proponessero diversi menù, basati sulle diverse cucine del mondo e dovevano avere anche i migliori cuochi, perché ogni piatto sembrava essere uscito da un ristorante stellato. Ed era ancora più buono quando avevi dannatamente fame.
Con il vassoio tra le mani, mi diressi verso il tavolo dove si trovavano i miei compagni di squadra. Dire che ero elettrizzato di essermi unito alla squadra era un eufemismo.
Non avevo mai giocato in una vera squadra americana prima, dal momento che avevo vissuto in Australia per anni. Papà e zio Jake mi avevano sempre spronato a seguire la mia passione -- Adoravano il calcio tanto quanto me, nonostante non ci giocassero più.
Mi sedetti di fronte al mio capitano, Tyler Gates.
"Non hai ancora visto nulla dell'allenatore Williams." Mi guardò mangiare con un sorriso sul volto, appoggiandosi contro lo schienale della sedia.
"Racconta."
"Aspetta che giochiamo contro i campioni dello scorso anno," mi disse Tyler, scrocchiandosi le dita. "Non l'hai mai visto sbraitare. Ma lo vedrai presto ruggire."
Ridacchiai, ma Tyler scosse il capo dal divertimento. Uno dei nostri compagni di squadra urlò, "Sta dicendo la verità, Max!"
"Puntualità," mi avvertì Tyler. "Arriva in ritardo e tutta la squadra ne pagherà le conseguenze. Pensavamo che fosse impazzito quando ci ha chiesto di buttarci nell'acqua gelata in pieno inverno."
"Capito," un sorriso mi incurvò le labbra. Sapevo di potercela fare -- Il mio allenatore, in Australia, non era molto diverso. "Grazie per queste direttive."
Il ragazzo seduto alla mia sinistra mi afferrò una spalla, scuotendomi saldamente. "Non preoccuparti, amico. Ne varrà la pena."
Una risata profonda lasciò le sue labbra e soltanto quando riportai l'attenzione sul mio piatto, sentii qualcuno cadere al mio fianco.
Raggelai nel vedere Luna sul pavimento, il vassoio che teneva tra le mani era riverso a terra, mentre il tintinnio delle posate catturava l'attenzione delle persone. Il suo cibo -- La sua piccola porzione di pasta, insalata e frutta -- Era rovinata, sparpagliata sul pavimento.
Le mani le tremarono, mentre cercava di pulire il disastro attorno a lei.
Era inciampata da sola?
Quando stavo per alzarmi per aiutarla, sentii una presa fermarmi dal braccio sinistro. Voltai il capo, soltanto per trovare il ragazzo al mio fianco che mi stava trattenendo, inviandomi uno sguardo di ammonimento.
Riportai la mai attenzione verso Luna, che era proprio caduta alla destra mia e di Tyler e quando i miei occhi si soffermarono su di lui, ciò che vidi non mi piacque.
Alzò gli occhi al cielo.
I sussurrii cominciarono a riecheggiare attorno a noi, ma nessuno fece il gesto di aiutarla. Alcuni studenti la superarono compiendo passi attenti, assicurandosi di non sporcarsi la suola delle scarpe con il cibo che ancora giaceva sul pavimento.
Rimasi immobilizzato, guardando le strane cose che stavano succedendo attorno a me -- Non mi ero mai sentito così stupido. Prima che potessi comprenderlo, Luna si era già alzata, portando il vassoio con lei. E tanto silenziosamente com'era arrivata, cominciò ad allontanarsi.
Soltanto dopo sentii la stretta del ragazzo allentarsi, lasciandomi finalmente andare, tornando a sedersi al suo posto. Tornai a sedermi anche io, cercando di digerire ciò che era appena successo. Non l'avevo nemmeno aiutata ed era proprio al mio fianco.
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LUNA
RomanceUna volta, ero una delle ragazze più popolari della scuola. Tutte le ragazze della Royal Heights, la scuola dei più ricchi, mi conoscevano come la bellissima Luna Klein, figlia di una delle più famose superstar del momento e di un rispettabile milio...