15 | Biscotti

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Luna

Feci un respiro profondo, uscendo dall'auto con la scatolina stretta tra le mie mani. Sollevai lo sguardo verso la villa a due piani che si ergeva davanti a me, ammirando il moderno design che, sin dal primo istante, mi trasmise una sensazione di calore.

Tuttavia, quella vista mi ricordò di quanto fossi stata impulsiva.

Non riesco a credere a ciò che sto facendo.

Ieri, quando Max mi aveva detto di adorare i biscotti, mi era venuto in mente di fargli questo pensiero. Considerando che oggi eravamo a casa per una festività nazionale, speravo che fosse stata una buona idea quella di portarglieli direttamente di persona a casa.

Quindi, eccomi qui.

Gli avevo personalmente cucinato dei biscotti, in segno di ringraziamento. Era il minimo che potessi fare, dopo tutto ciò che aveva fatto per me.

Il processo di cottura era stato un po'... Preoccupante. Avevo già preparato dei biscotti in passato, diverse volte. Ma per questi, avevo dovuto chiedere aiuto a mamma, papà ed Aiden, chiedendogli ininterrottamente come fossero, prima di prendere la decisione finale. Questo mi si era ritorto contro, perché papà ed Aiden avevano cominciato a dubitare che stessi preparando i biscotti per una delle mie amiche. Mm, come se ne avessi una -- Avevo pronunciato il nome della prima ragazza che mi era venuta in mente.

Mamma, d'altro canto, mi aveva scrutato con un sorriso sospetto, come se sapesse che li stavo preparando per un ragazzo.

Mi ero dimenticata di chiedere a Max il tipo di biscotti che più preferiva. I biscotti alla vaniglia con le gocce di cioccolato sarebbero andati bene? Lo speravo, davvero.

Max sembrava piuttosto entusiasta quando, la scorsa sera gli avevo chiesto l'indirizzo di casa.

Oh Dio, e se l'avessi deluso perché i biscotti non erano buoni come ricordava?

Le porte si aprirono, facendomi ingoiare il nervosismo sino alla bocca dello stomaco. Un uomo alto con i capelli color nocciola e gli occhi ambrati era in piedi davanti a me.

Signor Cooper?

"Devi essere Luna," mi disse, porgendomi la mano, che accettai felicemente.

"Buon pomeriggio, Signor Cooper," lo salutai. "Sono qui per vedere Max. É in casa?"

Sparatemi. Stavo cercando di non maledirmi per quanto stupida dovesse essergli sembrata la mia frase, ma fallii.

Dio, Luna. Certo che è in casa. Perché devi essere tanto stupida? Impacciata, idiota Luna. Blateri sempre cose senza senso quando sei nervosa.

Il Signor Cooper si lasciò sfuggire una risata ed il mio volto si tinse di rosso per l'imbarazzo. 

"Entra pure. Ti stavamo aspettando," si spostò per farmi entrare, chiudendo la porta alle mie spalle. "E per favore, chiamami Vaughn."

Non appena entrai, i miei occhi perlustrarono la casa, che mi donava una strana sensazione di familiarità nonostante fosse la prima volta che ci mettessi piede. Aveva uno stile contemporaneo, con un riverbero di tocco balneare.

Vaughn mi fece strada verso il salotto, nell'esatto istante in cui una donna uscì dalla cucina. Aveva i capelli biondi ed un grande sorriso le incurvò gli angoli delle labbra non appena mi vide.  

"Ciao, Luna," si avvicinò per abbracciarmi e mi abbandonai contro la gentilezza che nascondevano quelle braccia. "Sono Melanie. É un piacere averti qui."

Quando ci allontanammo, il mio sguardo si fermò sui suoi occhi color smeraldo. Quindi Max aveva ereditato gli occhi dalla madre.

"Adoro tua madre," mi disse con gioia. "Conosco tutte le sue canzoni. Come sta?"

LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora