29 | Guardami

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Luna

Max chiuse la porta alle sue spalle e, quando i nostri occhi si incontrarono, il cuore mi tamburellò nel petto. Doveva avere davvero molte domande da pormi.

"Mi dispiace per quanto accaduto," sospirai. "Mio fratello è particolarmente protettivo. Scusa per l'incomprensione."

Non disse niente, si limitò a guardarmi. Odiavo il fatto che dovermi confrontare con lui mi facesse soltanto realizzare quanto forti fossero i miei sentimenti, così ruppi il contatto visivo, incamminandomi verso il letto.

Mi sentivo ancora stordita per lo svenimento della sera prima, così mi sedetti sul letto nel tentativo di ricompormi.

"Cos'è successo?" Mi chiese finalmente Max, con tono urgente. "Cosa diamine è successo ieri sera? Non sei tornata in hotel. Al contrario, sei andata ad un fottutissimo festino di droga. Sai quanto potesse rivelarsi pericoloso--"

"Non lo sapevo," lo interruppi, nascondendomi il volto tra le mani, vergognata da me stessa. "Non sapevo che fosse un festino dove circolasse della droga."

"Sei andata con i tuoi amici?" Mi chiese Max, alzando la voce. "Gli stessi veri amici che ti hanno trascinata in un posto pieno di droga?"

Sospirai, continuando a nascondermi il volto. "Ho incontrato alcune persone dopo la sfilata--"

"Hai incontrato alcune persone?" Mi chiese Max sconcertato, alzando ancora il tono di voce. Quando, finalmente, alzai lo sguardo verso di lui, il respiro mi morì in gola a causa di quanto fosse arrabbiato. Le sue narici fiammeggiavano. "Non saresti dovuta andare ad una festa con persone di cui nemmeno ti fidi," ringhiò. "É per questo che mi hai mentito?" Il suo sguardo era ferito, come se sapesse che stessi cercando di evitarlo. Ma forse, ciò che non sapeva, era il motivo che mi aveva spinto a seguire le gemelle.

"Per favore, Max," lo pregai. "Sono già stata rimproverata da mio fratello. Mi dispiace di averti mentito. Non avrei dovuto farlo."

Le sue labbra si strinsero in una linea sottile, mentre la tristezza gli faceva brillare gli occhi. "Perché?" Mi sussurrò. "Perché l'hai fatto? Avrei potuto venirti a prendere. Sai come mi sono sentito quando mi hai chiamato dalla festa, sembrando ubriaca e drogata?" Sembrava che desiderasse spaccare qualcosa.

Distolsi lo sguardo, non riuscendo più a sostenerlo. Avrebbe potuto fregarsene -- Questo era ciò che mi faceva odiare me stessa ancora di più, quanto a lui interessasse della mia incolumità.

"So che sarei dovuta stare più attenta," sussurrai. "Ho commesso un errore madornale. Non stavo pensando lucidamente," la mia voce stava tremando e, quando realizzai la parole che uscirono dalla mia bocca poco dopo, era ormai troppo tardi. "Volevo soltanto scappare."

Spalancai gli occhi davanti alla mia stessa affermazione. Voltai il capo verso Max, che aveva sollevato entrambe le sopracciglia, confuso. "Scappare? Da cosa stavi cercando di scappare?"

I muscoli del mio collo si irrigidirono, quando deglutii. Avrei dovuto dire qualcosa, ma la mia mente sembrava essere a corto di idee.

Max si accigliò, notando la mia espressione e uno sbuffo di disapprovazione lasciò le sue labbra. "Da me?"

Deglutii, notando l'espressione dubbiosa sul suo volto, dissiparsi. Il mio battito aumentò, mentre i palmi cominciarono a sudarmi, portandomi a stringerli in un pugno.

"Cazzo. Da me, vero?" Concluse, risolvendo finalmente il puzzle. "Ti comporti in maniera strana da ieri." Aggrottò le sopracciglia in un'espressione confusa. "Ho commesso qualche errore? Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

Scossi velocemente la testa. "No, non è questo. Non hai sbagliato niente, Max. Avrei dovuto capirlo. É solo che non volevo disturbarvi, dal momento che era piuttosto chiaro che Nevaeh aveva preso un volo sino a qui per vederti. So che una relazione a lunga distanza può essere difficile e mi sentivo in colpa per essere il terzo incomodo..." Mi interruppi, notando che l'espressione confusa di Max peggiorava di secondo in secondo.

LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora