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dall'altra parte della città, ai margini di quella stessa autostrada sulla quale il nuovo eroe dalla maschera rossa ha avuto la meglio su un dirottatore alticcio alla guida di un pullman diretto chissà dove, la polizia parcheggia finalmente le proprie vetture e si occupa dell'arresto dell'uomo.

lee felix fa quindi cenno al suo fidato collega e operatore di ripresa di spegnere la telecamera, mentre hanster si diletta, senza fretta, nell'intrattenere tutti gli altri giornalisti, ai quali non pare quasi vero di riuscire finalmente ad ottenere tante attenzioni da un personaggio del suo calibro, tanto abituati alle laconiche risposte del precedente supereroe, tra l'altro, prerogativa di felix e di nessun altro. ma ad han jisung piace parlare di sé, ama decantare le proprie eroiche gesta, ed ama ancor di più quando sono gli altri a farlo, ad adularlo.

"sei stato meraviglioso, felix. come al solito." sospira timidamente jeongin, prima di riporre le proprie costose apparecchiature nell'apposita custodia di ecopelle nera, decorata da qualche adesivo colorato. il biondo gli sorride intenerito, avvicinandoglisi poi per tirargli un'amichevole pacca sulla spalla, e scendere poi lungo il suo braccio, accarezzandolo con dolcezza.
"grazie, jeongin, sei troppo buono!" risponde, grato. la pelle dell'altro si accappona, un brivido gli risale la schiena, e le sue guance si tingono immediatamente di rosso, ma cerca di darsi un contegno, forzando un colpetto di tosse.

il giornalista si affretta ad infilare anche lui il microfono dentro la sua valigetta bianca, e l'altro lo segue con lo sguardo, con i suoi enormi occhi scuri, mordicchiandosi le labbra.
"felix?" lo richiama con un filo di voce, prendendo a tirarsi le pellicine attorno alle unghie, nervoso. il suddetto sbatte le ciglia, voltandosi con scioltezza e noncuranza nella sua direzione.
"sì?" mormora. jeongin prende coraggio, infondo, si vive una volta sola.
"ecco, stavo pensando, hai presente l'evento di domani?" farfuglia, evitando di incrociare le sue profonde, ipnotiche iridi.

e felix annuisce, con vigore e l'umore alle stelle. sono settimane, se non addirittura mesi che non fa altro che tirarla in ballo. finalmente, il giorno dopo si sarebbe tenuta una festa in onore del pensionamento della direttrice della famosa rivista di cronaca rosa, 'stelle d'oggi', una tra le più vendute di new york. sarebbe stato un gala con i controfiocchi, elegante, raffinato, pura classe, e felix, così come il suo collaboratore ed ogni celebrità che ha avuto, nel corso degli ultimi anni, l'onore di ottenere un articolo nel periodico, è nell'estremamente esclusiva lista degli invitati.
tra essi, celebrità di vario tipo, attori, cantanti, autori, altri giornalisti, conduttori televisivi, supereroi; lee know, e ovviamente la stella del momento, il mutaforma scarlatto, hanster.
il biondo batte le mani.

"certo, non vedo l'ora!" enuncia, girando su se stesso con un grosso sorriso ad illuminargli il volto, al che l'altro, scostandosi con agitazione e mani sudaticce i capelli corvini dalla fronte, prende un secondo, profondo respiro.
"ti va di-" venire con me, avrebbe detto, ma il vociare fattosi incredibilmente chiassoso dei due supereroi, per la prima volta visti ufficialmente assieme, coinvolti in un'animata conversazione, distrae entrambi, il biondo per primo.

"trovati altre persone da salvare, qui ci ho già pensato io!" jisung posa una mano sul fianco destro, paonazzo di rabbia, mentre con l'altra indica concitato lee know, in piedi sul tetto metallico del pullman per poco non dirottato. lui alza gli occhi al cielo, e fa una smorfia.
"sono solo venuto a controllare la situazione." si giustifica, guardandosi attorno. gli stessi inviati che prima avevano posato le telecamera, sono tornati ad impugnarle con attenzione, riprendendo la scena in diretta.
tutti, tranne felix, che si limita ad ascoltare.

hanster boccheggia, portandosi le dita tra i capelli, con i nervi a fior di pelle. non è la prima volta, che si accorge della sua presenza in situazioni simili, lo segue come un'ombra, nella più insopportabile delle maniere.
"ogni volta! ogni singola volta che salvo qualcuno, poi arrivi te! ti aggiri sulla scena del crimine come un maledetto avvoltoio!" si lamenta, trasformandosi nel suddetto volatile, per raggiungerlo sul tetto e tornare nuovamente umano, fronteggiandolo.
"smettila di perseguitarmi!"
il bruno inarca un sopracciglio, spazientito, tentare di mantenere la calma non è mai stata tanto dura. è davvero così terribile, il fatto che il degno eroe della metropoli americana voglia assicurarsi che l'altro stia svolgendo un lavoro decente nel proteggere i suoi concittadini?
"io ti starei perseguitando? tu sei un incubo! sei dappertutto, non ne posso più!" si sgola.

felix sospira, quel battibecco finirà certamente in prima pagina, e diventerà uno degli argomenti caldi all'evento del giorno dopo, certo, a patto che si presentino entrambi. ma hanster non rinuncerebbe per nulla al mondo ad un gala del genere, e lee know non lo lascerebbe mai andare da solo, terrorizzato dall'idea che potrebbe umiliarsi, e trascinare con se, nel fango, il buon nome di ogni supereroe.

per quanto tutti certi che ne avrebbero viste delle belle, nessuno, la notte seguente, si sarebbe aspettato un disastro di tale calibro.





𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐡𝐞𝐫𝐨 𝐫𝐮𝐬𝐡 • 𝐦𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora