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La suoneria del mio telefono ci sveglia in piena notte. Mamma.
<<Mamma>> rispondo con tono preoccupato.
Piange.
<<Mamma che cazzo è successo? Mamma parlami>>
Niccolò scatta seduto insieme a me.
<<Papà si è sentito male>> prova a spiegarmi.
<<Parto subito>> riattacco.
Mi alzo di scatto, prendo il borsone Louis Vuitton dall'armadio ed inizio a riempirlo a caso. Niccolò mi blocca prendendomi le mani.
<<Amore fermati e ascoltami un attimo... Adesso prepariamo il borsone con più calma e poi partiamo. In un'ora siamo da tuo papà>>
<<Partiamo? Nic nun ce pensà, stanno le prove del tour... Stai tranquillo, ti chiamo io>>
<<Non ci penso proprio. Io e te ora partiamo insieme, al tour ci si pensa dopo>>
<<Amore ascoltami per favore, tra poco inizia il tour...>> mi interrompe senza farmi finire la frase.
<<Io e te partiamo insieme ora... Non puoi farmi cambiare idea in nessun modo amore, dai prepariamo la valigia, il borsone è piccolo per due>> mi bacia con amore.
Nel giro di 10 minuti siamo nella macchina di Niccolò per raggiungere la mia famiglia. Decido di chiamare mia sorella per capire la situazione e metto il vivavoce.
"Clà" piange.
"Dimmi la verità però"
"Lo stanno visitando, non si sa ancora... I dottori sono fiduciosi ma la situazione sembra critica. Tu dove sei?"
"In autostrada"
"Clà fai piano per favore"
"C'è Niccolò con me, tranquilla"
"Salutalo"
In quel momento interviene Nic.
"Ciao Marti"
"Ciao Nic fate piano per favore, noi stiamo al pronto soccorso, dopo potete stare da me"
"No Marti grazie prenderemo una camera"
"Ci vediamo tra poco fate attenzione"
Appoggio la testa al finestrino e in quel momento crollo scoppiando in un pianto disperato. Niccolò si ferma subito all'autogrill che stiamo per passare e mi abbraccia.
<<Amore andrà bene, tranquilla>>
<<Prendiamoci un caffè Nì, ne ho bisogno>>
Ci rimettiamo in viaggio subito dopo e nel giro di un'oretta sto indicando il casello di uscita per arrivare in ospedale. Una volta arrivati parcheggiamo e ci precipitiamo nella sala d'attesa trovando mia mamma e mia sorella sedute a quelle scomode sedie. Appena mi vedono scattano in piedi e corrono ad abbracciarmi facendo lo stesso anche con Niccolò.
<<Allora?>> chiedo impaziente.
<<Non ci hanno ancora detto nulla, sono dentro da un paio d'ore>>
<<Ma possibile che qua funziona ancora a cazzo?>>
<<Clà calmati per favore così non aiuti nessuno>> mi dice il mio fidanzato mentre mi accarezza la schiena.
Dopo una mezz'oretta e dieci sigarette esce il dottore.
<<Ferrari>>
<<Siamo noi>> rispondo avvicinandomi velocemente.
<<Sono il dottor Castelli. La situazione è fuori pericolo, non occorre alcun intervento... Lo terremo in osservazione un paio di giorni ma, come ho già detto al paziente, una volta uscito sarebbe opportuno diminuire le sigarette e seguire un alimentazione sana>>
<<Grazie dottore>> dice mamma tirando un sospiro di sollievo.
<<Può entrare una sola persona per oggi e sarebbe meglio non fargli vivere emozioni troppo forti>> conclude congedandosi e rientrando.
<<Mamma entra tu, io non posso... Non mi vede da 3 mesi, meglio di no>> dico sicura sedendomi accanto a mia sorella. Accarezzo il suo viso che ho visto sempre poco in questi anni.
Ci guardiamo negli occhi e sorridiamo istintivamente, l'abbraccio forte e le sussurro quel ti voglio bene che spesso ho tenuto per me.
<<Con cosa siete venute?>>
<<Con l'ambulanza. Giacomo è con Matteo>>
<<Aspettiamo che esce mamma e torniamo a casa Marti, hai bisogno di riposare... E anche noi>> dico stropicciandomi gli occhi.
Niccolò si siede accanto a me e mi abbraccia facendomi appoggiare la testa al suo petto.
Sono le 4 del mattino quando lasciamo mia sorella davanti casa sua e ci avviamo verso casa di mamma. Per stanotte staremo da lei, domani mattina vedrò di trovare una stanza. Mentre percorriamo queste strade che mi hanno visto crescere penso che Niccolò qui non ci è mai venuto, dovrò fargli fare un giro appena possiamo. Una volta arrivati vediamo mia zia uscire dal portone abbracciandomi.
<<Mi sei mancata a zia>>
Mia zia, la sorella di mamma, si è separata tanti anni fa e non ha mai voluto rifarsi una vita riversando tutte le attenzioni sulle figlie, adesso che sono entrambe sposate dorme nella mia vecchia cameretta. Quanto mi mancano le mie cugine, ci sentiamo spesso ma non è uguale.
<<Anche tu zia>>
<<Ciao Niccolò>> lo saluta e lui ricambia con due baci sulla guancia.
<<Vi ho preparato il letto, avete le facce stravolte andate a riposare>
<<Grazie zia... Buonanotte>>
Mi spoglio e con solo l'intimo mi metto sul letto stringendomi al corpo di Niccolò.
<<Domani ti porto a fare un giro ti va? È gente impicciona ma è tranquilla>>
<<Certo amore che mi va, avrei preferito venirci in altre circostanze ma l'importante che siamo qui>>
<<Ti amo amore>> un ultimo bacio e ci addormentiamo.
Alle 9 di mattina apro gli occhi e mi accorgo di essere sola nel letto. Prendo dalla valigia una t-shirt di Niccolò che mi va grande e mi avvio in cucina trovandolo a prendere il caffè con mia madre e mia zia mentre chiacchierano.
<<'Giorno>> saluto e mi siedo vicino al mio ragazzo versandomi il caffè.
<<Papà?>> chiedo continuando a guardare nel vuoto.
<<L'ho sentito stamattina, sta bene... Possiamo entrare solo stasera>> mi risponde mia madre.
Annuisco.
<<Porti Niccolò a fare un giro?>> chiede dolce mia zia.
<<Si, andiamo a fare colazione al bar, poi cerco una stanza. Dov'è che posso vedere?>>
<<Summa resort. È l'unico decente in zona>> dice mamma facendoci ridere.
<<A magnà, magnamo qua è Mà>> le dico continuando a ridere.
<<Certo a mamma... Sei diventata una donna, sei bella Clà>> mi abbraccia. Es è strano perché non è mai stata da abbracci o complimenti nemmeno quando ero bambina.
<<Te devo essè mancata proprio tanto pe famme n'complimento così Mà>> dico e ridiamo tutti.
<<Mi piace il romano>> conclude e va via.
Ci avviamo in camera e appena entriamo lo inchiodo al muro e lo bacio con passione.
<<Scappo tutte le volte che te pare se poi me baci così>>
<<Sei un cretino, dai andiamo a prepararci>>
Con un leggins nero, una canotta bianca del merchandising con la scritta Ultimo, le mie McQueen e la Louis Vuitton sono pronta e saliamo in macchina uscendo dal cancello di casa.
<<Allora amò ar semaforo vai dritto fino a giù e te parcheggi addo trovi>>
Segue quello che dico e quando si ferma al semaforo rosso mi guardo attorno; la gente ci fissa vedendo la macchina, una Lamborghini che è difficile trovare in giro qua, i vetri sono oscurati quindi non ci hanno riconosciuto. Arriviamo a destinazione e Niccolò parcheggia nel primo posto libero. Il bar è leggermente affollato come sempre ogni volta che riesco a venire qui.
Entriamo sotto gli occhi attenti della gente seduta fuori che sta ancora cercando di capire se è Ultimo o no dato che ha il cappello e gli occhiali e non è facilmente riconoscibile.
Vedo un ragazzo di spalle, un mio grande amico. Mi alzo gli occhiali da sole e sorrido.
<<Che me fai n'caffè per favore?>> dico.
Si gira di scatto e sbarra gli occhi, è stupito e lo capisco, è forse un anno che non ci vediamo, nonostante ci fossimo sentiti spesso.
<<Clà ma si tu?>> dice in dialetto uscendo velocemente dal bancone per abbracciarmi.
<<Ciao Sà>> lo saluto staccandomi dall'abbraccio.
<<Niccolò ti presento Samuel, un amico e il proprietario del bar>>
<<Piacere>> porge la mano che subito viene stretta dal mio amico.
<<Non penso serve che ti dico chi sia lui>> dico facendogli l'occhiolino.
<<Sedetevi dove volete, arrivo>>
Usciamo fuori e ci sediamo ad un tavolo in fondo. Mi guardo attorno notando che non è cambiato nulla da quando venivo qua a giocare da bambina.
<<Ci guardano tutti ma non si avvicina nessuno>> mi dice piano Niccolò.
<<Meno male amò, di solito so insopportabili>>
Squilla il suo telefono e subito risponde.
"Oh Gabriè"
"No stamo dai genitori de Claudia, er padre nun se sentito bene stanotte"
"Sta bene per fortuna, niente de grave"
"Si si va bene, annate avanti voi, ce aggiorniamo dopo"
Riattaca.
<<Non ci hanno visto arrivare e se so preoccupati>>
Annuisco.
<<Allora ragà che vi porto?>> ci chiede Samuel.
<<Due caffè e due fagottini>> dico sapendo ormai i gusti del mio ragazzo.
Arrivano alcuni conoscenti che appena mi riconoscono vengono a salutarmi. Arriva anche mio cugino, non crede ai suoi occhi quando mi vede. Eravamo molto legati nonostante i nostri caratteri complicati, poi quando sono partita ci siamo un pò persi. Ci siamo rivisti qualche volta alle feste quando tornavo e qualche messaggio ogni tanto.
<<Clà>> si avvicina lento.
Niccolò non lo conosce e subito si irrigidisce.
<<Daniè pare che hai visto n'fantasma... So tu cugina mica n'alieno>> mi alzo per dargli due baci ma mi stupisce abbracciandomi.
<<Daje siedete qua, te presento Niccolò ma penso lo conosci>>
Si presentano e vedo Niccolò rilassarsi mentre Daniele si siede.
<<Tutto bene Clà? Ho saputo di zio>>
<<Per fortuna niente di grave, stasera ci faranno entrare. A te come va? Francesca? Ho sentito più lei st'anni che te>> rispondo sorridendo.
<<Sta a lavoro, sarà contenta di saperti qua, ci possiamo mangià una pizza insieme stasera>> dice titubante.
Arrivano le ordinazioni e mio cugino chiede un caffè per lui.
<<Sarebbe bello, poi lo voglio portare al castello... Tu che dici Nì?>>
<<Pe me va bene tutto o sai amò>>
<<Amò?>> chiede Daniele senza capire.
<<Daniè stamo n'sieme. Ma nun gli leggi i giornali?>> rispondo ridendo.
<<No, leggo solo la gazzetta lo sai>>
<<Si ma statte zitto nun parlà de calcio che nun me va>>
<<Di che squadra sei?>> chiede Niccolò.
<<Napoli>> dice fiero.
<<Non una parola>> lo ammonisco.
<<Lasciamo sta che è megl Clà>> mi risponde divertito.
Dopo una ventina di minuti a chiacchierare va via, ci lasciamo con la promessa di risentirci per stasera.
<<Simpatico tuo cugino>>
<<Mh mh... Un pò complicato ma simpatico. Dai andiamo, ti faccio conoscere altre cugine>>
Prima di alzarci, faccio segno a Samuel di avvicinarsi e tiro fuori il portafogli per pagare.
<<Offro io Clà... Dammi sta soddisfazione di aver offerto la colazione a Ultimo e consorte>> mi risponde il mio amico ridendo e facendo ridere anche noi.
<<Ma vaffanculo va>> dico alzandomi.
<<Ci rivediamo prima che ripartite?>>
<<Si certo>>
Ci avviamo alla macchina e sento che mi richiama facendomi voltare.
<<State proprio bene insieme... Abbronzati e tatuati, tipo quelli dei film ma voi siete veri>> mi stupisce.
Gli lancio un bacio volante e prendo la mano di Niccolò.
<<Ti amo Clà, tantissimo>>
<<Anche io amore>>
Nel tragitto per arrivare a casa di mia cugina chiamo l'albergo.
"Salve buongiorno vorrei prenotare una matrimoniale per due notti"
"Buongiorno certo... Solo stanza?"
"Si si solo stanza"
"Mi dica nome e cognome per favore"
"Claudia Ferrari"
"Ah Claudia che piacere averti da noi, vieni all'ora che vuoi"
"Grazie, arriveremo per le quattro, arrivederci"
<<Apposto amò?>>
<<Si si apposto>> e sorrido.
Mi piace avere Niccolò qua, tra le vie che mi hanno visto diventare donna.

Nota autore:
In questi capitoli conosciamo un pò di più Claudia, della sua famiglia. 😙

Tra lei e Niccolò va tutto bene, quanto durerà?

Se il capitolo vi è piaciuto mettete la stellina e commentate.

❣️

ALBA 🌤️ ~ ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora