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Sono silenziosa da giorni ormai, non è da me. I miei amici mi stanno addosso, chiedono ossessivamente che cosa mi sta succedendo ed io continuo con il mio semi mutismo. In effetti non saprei neanche che dire, sto cercando di distanziarmi dal sentimento che giorno dopo giorno è cresciuto verso Niccolò. Lui è frenato, non prende una scelta, continua la sua vita normalmente mentre io sono ferma, immobile a quando le nostre labbra si stavano per toccare. Ho deciso di prendermi qualche giorno solo per me, lontano da tutti, al mare. Siamo sotto organizzazione del tour e per la prima volta nella mia vita, metto il lavoro in secondo piano. Ho bisogno di ritrovare me stessa. È tardo pomeriggio quando con una tuta over e il cappello in testa sto per partire, la valigia è accanto alla porta e la mia voglia di allontanarmi cresce ad ogni chiamata che mi arriva. Adriano sa le mie motivazioni o, meglio, si è fatto andare bene quelle pochissime parole che ho pronunciato quando l'ho avvisato della mia partenza. Perché Adriano? Perché mi avrebbe compresa, come sempre. Gabriele avrebbe provato a farmi cambiare idea e Niccolò avrebbe fatto il pazzo. Ho bisogno di staccarmi da tutto quello che non mi fa essere serena e per farlo ho scelto Forte dei marmi. Sono in viaggio da un'oretta e all'ennesima canzone interrotta dallo squillo del telefono rispondo.
"Pronto?"
"DOVE CAZZO STAI CLAUDIA?"
"Ma che te urli? Ma sei scemo Niccolò?"
"Dimmi dove stai, vengo a prenderti"
"Tu stai fermo là, ho bisogno di qualche giorno... Te l'ha spiegato Adriano no?!"
"Adriano m'ha detto che sei partita e basta... NUN M'HA DETTO UN CAZZO. DIMMI DOVE STRACAZZO STAI ADESSO"
"Nun me devi da ordini Niccolò, torno tra qualche giorno punto e basta" e chiudo velocemente la chiamata.
Non molla e il mio telefono continua a squillare a vuoto. Solo il buon, vecchio Cassio sa la mia destinazione e so per certo che neanche sotto tortura parli.
Due giorni passano relativamente tranquilli, non cessano le telefonate e ho risposto solo ad Adriano per avvertirlo che stavo bene e di tranquillizzare gli altri. Mi ha detto solo due parole su di lui; "è impazzito". Un pò di distanza farà bene ad entrambi, ne sono sicura.
Mi piace cenare da sola, nel ristorante dell'hotel e perdermi nel miei pensieri mentre guardo, intenta, il mare.
Una voce mi risveglia dai miei tormenti facendomi voltare di scatto.
<<Claudia>>
<<Oh ciao Fede>> mi alzo subito per salutarlo con due baci sulla guancia e mi presenta ai suoi amici. Rifiuto di sedermi al loro tavolo continuando a starmene per conto mio. Ma a che pro? Non gli devo mica promettere fedeltà! Mica devo capire se lo amo o no! Io lo amo e basta, purtroppo!
Stacco i pensieri solo per stasera e accetto l'invito di Federico per andare a ballare. Salgo a cambiarmi perché sai, in tuta non mi sembra carino e ci avviamo a piedi in discoteca tutti insieme.
Comincio a bere, quando bevo faccio quasi sempre delle cazzate ma non riesco a fermarmi. Voglio spegnere il cervello e non pensare. Non pensare a lui che è a Roma. Non pensare alle sue braccia che mi stringono. Non pensare a quelle labbra che mi parlano. Le labbra di Niccolò sono la cornice perfetta di un sorriso smagliante. Come sarebbe baciarle? Quanto vorrei saperlo...
L'alcool è il mio peggior nemico in certi casi. Questo è uno di quelli. Io e Federico stiamo ballando vicini, quasi avvinghiati, ci strusciamo, qualche bacio appena accennato e presa dal momento lo prendo per il polso trascinandolo fuori verso il nostro albergo. Non facciamo neanche in tempo ad entrare in camera che mi è addosso, mi bacia avidamente, palpa il mio corpo voglioso. Non c'è traccia dell'attenzione di qualche tempo fa. C'è desiderio, passione. Quando sta per togliermi il vestito, mi blocco. Mi guarda confuso e non accenna ad allontanarsi. Lo spingo leggermente per andarmi a sedere sul letto dove prontamente mi raggiunge sedendosi accanto a me mentre mi accarezza il braccio.
<<Non posso Fede>> sussurro sconvolta.
<<Non è successo niente>> sono le ultime parole che ricordo.
La mattina apro gli occhi con un cerchio alla testa di proporzioni epiche, mi volto e sono sola nel letto con la biancheria intima addosso. Almeno so di non aver fatto cazzate sta volta. Mi alzo lentamente, il telefono segna le 14:30, il dolore è forte e appena giro l'angolo per andare in bagno noto una figura appoggiata al muro che mi osserva. Sobbalzo dallo spavento e mi rilasso immediatamente quando lo riconosco. Mi appoggio al muro di fronte a lui.
<<Che ci fai qui Niccolò?>> chiedo in un sussurro appena accennato.
Non risponde, continua a fissarmi ed io sento un irrefrenabile voglia di urlargli contro.
<<CHE CAZZO CI FAI QUA?>>
Resta impassibile. Tento di riprendere la mia calma.
<<Non puoi fare così, non mi puoi seguire, mi devi lasciar fare... Lasciami fare la mia vita Nic, perché sei qui?>>
<<Sto correndo dietro ad un sentimento che non so neanche spiegare>> risponde freddo avvicinandosi a me.
I suoi occhi da vicino sono fuoco in questo momento. Vorrei saltargli addosso ma voglio che parli, una volta per tutte.
<<Belle le foto di ieri sera>> continua.
Lo guardo confusa. Di che foto sta parlando? Sembra capirmi.
<<Sai, stareste bene insieme... Vi ci vedo proprio>>
Ed è lì che capisco dove vuole andare a parare.
<<Lo penso anche io>> rispondo beffarda.
In un attimo sono spalle al muro con le braccia sopra la testa tenute ferme dalle sue. Si avvicina al mio collo che sfiora con il naso avvicinandosi all'orecchio.
<<Vorresti farmi impazzire per te>> bacio sul lobo.
<<E vorrei vederti impazzire per me>> bacio sulla mascella.
<<Mentre ansimi il mio nome>> bacio all'angolo della bocca.
Sono inerme sotto il suo tocco, non chiudo gli occhi neanche per un secondo. Lo guardo che passa a baciarmi l'altro lato rifacendo lo stesso percorso per fermarsi ad un soffio dalle mie labbra.
<<Torna a casa con me Clà>>
Mi riprendo e dolcemente lo allontano.
<<Se torno non è per te, è per me e per il lavoro che mi sono sudata>> rispondo calma tornando la stronza di sempre. Abbassa lo sguardo colpito dalle mie parole e non resisto più.
<<Che ti aspettavi Niccolò? Che torno a casa per te? Tu non sai niente di quello che voglio io...>>
<<...non sai neanche che cazzo vuoi tu>> conclude dandogli le spalle per sistemare la valigia e chiuderla.
<<Non è vero>> mi risponde a bassa voce.
<<CHE CAZZO VUOI NICCOLÒ?>> sbotto furiosa.
<<IO CREDO DI AMARTI CLAUDIA!!>> mi urla in faccia lui.
Troppo orgogliosa per ammettere che le mie farfalle hanno spiccato il volo nello stomaco.
<<Credo non è abbastanza... Chiudi qua il discorso e torniamo a Roma>>
Ci avviamo alle macchine in silenzio. Salgo senza prestare attenzione a niente di niente e mi metto per strada.
Nel giro di tre ore sono sotto casa mia, finalmente. Mi è mancata in questi tre giorni fuori. Parcheggio e mentre sto aprendo il portone vedo Niccolò avvicinarsi. Alzo istintivamente gli occhi al cielo.
<<Ancora qua stai?>>
<<Vorrei sta un pò con te>>
<<Sono stanca Niccolò>>
<<Un birra e me ne vado>>
<<Vengo domani in studio è, stamo insieme là>>
<<Io salgo Clà forse nun hai capito>> insiste.
Mi arrendo e lo faccio salire. Sono in camera, dopo una doccia rigenerante, a cambiarmi e con addosso l'intimo sento accarezzarmi la schiena. Mi volto, i nostri sguardi si incatenano, ci avviciniamo sempre di più, sento il suo fiato caldo vicino le mie labbra. Metto una mano sul suo viso e gli lascio un bacio in fronte. Ci resta male e lo capisco da come si allontana rapido per tornare in salone. Poco dopo arrivo anche io, mi siedo accanto a lui sul divano prendendo la mia birra dal tavolo, faccio un lungo sorso e la riposo.
<<Devi fare pace dentro di te Nic>>
<<E tu Clà?>>
<<Io ho già capito, ora tocca a te>> mi alzo, un'altro bacio sulla fronte e mi avvio verso il corridoio. Prima di sparire dal suo sguardo che non mi ha mollato un attimo, mi volto verso di lui.
<<Pensaci Nì... Chiudi il portone quando te ne vai>>
Dormo poco e male e la mattina sembro uno zombie.
<<Buongiorno Claudiè, c'hai na faccia>> mi saluta preoccupato Cassio la mattina seguente appena arrivo in studio.
<<Ho dormito de merda Cassiolì>> rispondo accoccolandomi al suo petto e le sue braccia mi avvolgono immediatamente.
<<Ehi ehi che c'è un abbraccio di gruppo senza di me?>> si intromette Cocco che subito si avvicina per unirsi.
<<Vi amo da morì>> sussurro con il viso tra i loro colli.
<<Si torna a lavorà... A che punto semo?>> chiedo staccandomi e avviandomi nel mio amato ufficio seguita da loro. Passa Niccolò davanti alla porta ed entra subito lasciandomi un bacio sulla guancia.
<<Buongiorno Claudiè... Tutto bene? Hai una cera>> mi chiede premuroso non preoccupandosi nemmeno di salutare i suoi amici
<<'Giorno Nì... Sto bene, sta tranquillo>>
Annusce poco convinto e ci rimettiamo tutti a lavorare. Intorno alle 18 il viso di Adriano si affaccia alla mia porta.
<<N'namo a cena Claudiè? Vengono pure l'altri>>
<<Si ce sto, me devo andà a cambià però>>
<<Alle 21 da Felice>> conclude mentre mi saluta e va via.
Una bella doccia rinfrescante e mi trovo nella mia cabina armadio alla ricerca di qualcosa di decente da mettere fino a quando non ripesco, tra il casino combinato, il mio amatissimo leggings di pelle che con i giusti accorgimenti è perfetto. Un velo di trucco a coprire le occhiaie, una foto allo specchio da pubblicare e via.

Ultimopeterpan ha commentato la tua storia: "Sei la più bella del mondo ❤️"Claudiaferrari94 ha messo mi piace al tuo messaggio

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Ultimopeterpan ha commentato la tua storia: "Sei la più bella del mondo ❤️"
Claudiaferrari94 ha messo mi piace al tuo messaggio.
La cena passa tranquilla, ridiamo e scherziamo come sempre. Siamo i soliti caciaroni che ballavano e cantavano Vasco a vent'anni in un parcheggio. Cosa è cambiato da allora? Siamo solo cresciuti anagraficamente, per il resto siamo tutti uguali. Confusionari e fraterni, sempre con Vasco nelle orecchie però. Niccolò per tutta la cena mi ha cercato costantemente. Non perdeva occasione per toccarmi, sorridermi. Ed io in quel sorriso mi ci perderei ogni momento della mia vita. Anche adesso. In questo letto troppo grande per me sola.
Ho ascoltato i miei silenzi e ho avuto i brividi.
Ed è vero. Sto zitta a fissare il soffitto e i miei pensieri fanno un rumore incredibile pensando sempre e solo a lui. Ma, forse, non saprò mai se dall'altra parte del quartiere, nel nostra amata Roma, anche lui stia pensando a me.

Nota autore:
Dan dan... Il capitolo in programma non era questo, è venuto oggi di getto.

Che sta succedendo tra Claudia e Niccolò? Sembra siano arrivati ad un punto di non ritorno. Lei si è chiusa, lui non si sa.

Tu che indietreggi se io avanzo,
E poi ritorni quando scappo.

Se il capitolo vi è piaciuto mettete la stellina e commentate.

❣️

ALBA 🌤️ ~ ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora