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Parcheggiamo un pò distante dalla pizzeria e camminiamo a piedi qualche metro. Appena arriviamo troviamo Daniele, Francesca che appena mi vede corre ad abbracciarmi e altre due persone; il fratello, l'altro mio cugino Mirko e la fidanzata Benedetta. Sono 7 anni che né gli vedo, né gli sento.
<<Ciao regà>> saluto tutti.
<<Ciao Clà, da quanto tempo!>> dice Mirko mentre mi da due baci.
<<Lui è Niccolò>>
<<Si si lo conosciamo Clà>> risponde Benedetta.
Francesca mi vede a disagio, ho davanti dei perfetti sconosciuti. È passato troppo tempo da quando giocavamo insieme da bambini ed ora lo guardo e mi sembra di non conoscerlo.
<<Dai andiamo>> mi dice Francesca mettendomi una mano sulle spalle.
Niccolò è dietro con Daniele a chiacchierare.
<<Allora romanaccia come va? Ho saputo di Giulio>>
<<Per fortuna tutto bene, me so cagata sotto>> rispondo sorridendo mentre ci avviciniamo al nostro tavolo posizionato fuori. Si sta bene, l'aria è calda.
<<Eh immagino... Quando ripartite?>> chiede ancora Francesca una volta seduti.
<<Penso dopodomani... Decide lei>> risponde Niccolò.
Arriva il cameriere che riconosco appena.
<<Claudia da quanto tempo>>
<<Mattè manco t'avevo riconosciuto>> mi alzo di scatto e ci abbracciamo.
<<Come stai Clà? Saranno 10 anni che non ti vedo>>
<<Sto bene... Tu? Ti presento Niccolò>>
Il mio ragazzo porge la mano mentre si alza.
<<So chi è, lo seguo... Piacere Niccolò, è bello averti qui>> dice il mio vecchio amico cordialmente.
<<Piacere mio>> dice sorridendo.
<<Sarò alla data di Roma, magari ci becchiamo>> mi dice.
<<Certo come no mi fa piacere>>
<<Dai vi lascio scegliere ancora un pò... Da bere?>>
<<Per me una birra, voi?>> chiedo agli altri e tutti dicono di si tranne Benedetta.
<<Ok ragazzi, quindi cinque birre grandi e una coca cola, arrivano subito>>
Continuiamo a leggere il menù confrontandoci tra noi, sono seduta accanto a Niccolò che ha la sua mano quasi sempre sulla mia coscia.
<<Allora ragà, ordiniamo? Ve la faccio assaggià la carbonara?>> chiede Matteo.
<<Ma che sei matto? A carbonara se magna solo a Roma Mattè, nun ce pensà proprio>> dico ridendo facendo ridere tutti.
<<Hai ragione, che vi porto?>>
Scegliamo tutti le pizze e mentre mi accendo una sigaretta, squilla il telefono nella mia borsa.
"Oh ciao è... Te sei scordato de me è stronzo?" rispondo ridendo.
"Mai sorè"
<<Amò ma chi è?>> chiede Niccolò insistentemente. Metto il vivavoce sotto richiesta di Cocco.
"A Moricò ma chi sarà mai! Questa se sente solo co me e Cassio, sta bono no?"
"Gabriè nun fai ride" risponde Niccolò per poi scoppiare a ridere.
"Daje passami Claudia che je devo dì na cosa"
Mi alzo e mi allontano di poco sotto lo sguardo attento di Niccolò e curioso degli altri.
"Dimmi Cocco"
"Pe la sorpresa è tutto ok, la devi solo organizzà"
"Si si perfetto, mi inventerò qualcosa... Quello more Gabriè, grazie"
"E de che... Sarà tanta roba sorè, ma come sta tu padre? Quanno tornate?"
"Sta bene, domani esce e dopodomani torniamo"
"Va bene se beccamo quanno tornate, ciao Claudiè"
"Ciao Cocco grazie"
Torno al tavolo con un sorriso da ebete sul viso.
<<Che te ridi amò? Che te voleva dì Cocco?>>
<<Ma niente amò, lavoro, roba burocratica... Sta bono no?>> Sorrido dandogli un bacio a stampo veloce.
La cena sta passando tranquillamente tra chiacchiere e risate. I miei cugini mi stanno facendo un sacco di domande non sapendo molto della mia vita, Francesca è riservata e sono certa che per tutte le volte che è venuta a trovarmi, ha raccontato giusto il minimo indispensabile. Ho scoperto che anche Mirko abita a Roma ma, non mi ha mai cercato.
<<Quando vi pare potete venire è... Mo stamo sotto tour e è un casino però basta chiamare>> dico.
<<Clà vorrei recuperare il nostro rapporto, ho chiesto a Daniele di venire anche io perché mi rendo conto che sono sparito dalla tua vita troppo impegnato a creare la mia e mi dispiace tantissimo. So che non hai attraversato momenti semplici e fidati che ad ogni insulto che ho letto su di te, ho avuto voglia di chiamarti ma so un pò come sei fatta e mi avresti attaccato il telefono. Ci voglio provare davvero a recuperare>> mi dice Mirko serio all'improvviso.
Cala il silenzio al tavolo. Continua a guardarmi negli occhi e mi sorride.
<<Ci proverò>> dico secca.
Non sono una che dimentica i torti subiti o perdona con facilità. Sono vendicativa e rancorosa; a tratti cattiva. Niccolò questo lo sa bene e infatti si gira di scatto a guardarmi non credendo alle parole che ho pronunciato, mi sorride ma io resto seria e lo guardo fisso.
<<Non è detto che ci riesco>>
<<Se vuoi puoi Clà, te l'ho sempre detto>> mi dice piano e mi da un bacio a stampo.
Finita la pizza resto a guardare con che facilità Daniele e Niccolò stanno chiacchierando tra loro, ogni tanto interviene anche Mirko che comunque gli ascolta anche quando non parla; sembrano vecchi amici e, mi sembra alquanto strano dato che Daniele è sempre stato molto geloso di me. A 16 anni mi seguiva per vedere cosa facessi e con chi stessi ed ora, invece, sta parlando con il mio fidanzato come niente fosse. Di questo però il merito è di Niccolò che è una persona meravigliosa che riesce a farsi volere bene da chiunque lo conosce, per il mondo lui è Ultimo ma nella sua vita privata resta sempre quel ragazzo di periferia alla mano, un pò caciarone nonostante sia riservato e timido.
<<Oh Clà ci sei?>> Francesca mi sventola una mano davanti al viso.
<<Oh si, sta bona che me stavi a cecà n'occhio>> rispondo ridendo.
<<Clà vorremmo prendere i biglietti per il Circo Massimo, magari ci vediamo>> mi dice Benedetta.
<<Certo mi fa piacere, per i biglietti ci penso io... Anzi chiamo n'attimo a un amico>>
Compongo immediatamente il numero di Clemente.
"Ohi Clà dimmi tutto"
"Oh Clemè me serve n'favore"
Niccolò si volta a guardarmi sentendo il nome del nostro amico.
"Pure due" lo sento ridere e rido anche io.
"4 biglietti prato gold Circo Massimo... Se po fa ancora?"
"Complicato, la data è appena andata sold out ma se po fa"
"Siiii!!! Grandeee" esulto e si girano tutti a guardarmi.
"Grande si e solo lui lo po fa, se beccamo Clà saluta Nic"
"Ciao Clemè grazie"
Sorrido come forse non ho mai fatto.
<<Mattè porta un altro giro di birre per favore>>
<<È amò ma che è?>>
<<Il Circo Massimo sold out a un mese dall'uscita va festeggiato no?!>> dico sorridendo.
È incrdulo, lo abbracciano tutti ma resta con lo sguardo fisso nel mio.
<<Senza de te nun ce l'avrei mai fatta>>
<<Ma zitto amò, er merito è tuo, sei te er numero uno>>
Beviamo le nostre birre dopo aver fatto un bel brindisi e ci avviciamo alla cassa. Niccolò è già partito con il portafogli in mano convinto che lo faccia pagare. Arriviamo alla cassa e Matteo ci sorride chiamando il proprietario che si occupa dei conti.
<<Ciao ragazzi tutto bene? Sono 170 euro>>
Velocemente passo la mia carta di credito sotto le lamentele di tutti e una volta usciti mentre ci avviamo alle macchine Daniele parte con il cazziatone.
<<Ma perché hai pagato tu?>>
Poi Niccolò.
<<Amò nun me piace sta cosa o sai è>>
<<Che palle che fate... Ho offerto na cena e che sarà mai? Mo salite in macchina e nun me rompete li cojoni>>
<<Che delicata>> mi dice Francesca ridendo mentre sale dietro nella Lamborghini di Niccolò.
<<Vi seguiamo>> dice Mirko salendo sulla sua macchina.
<<Addò vado mo?>> chiede perplesso il mio ragazzo.
<<Allora Nic, vai dritto, gira qua e sali>> indica Daniele seduto accanto a lui.
<<È spettacolare, tipo il Pincio>> dice Niccolò ammirando il mio paese dall'alto.
<<Na specie amò, ma il Pincio resta unico>> rispondo accendendomi una sigaretta.
Stiamo per un bel pò tutti in silenzio ad ammirare il fantastico panorama.
<<Sono stata bene stasera>> dico continuando a guardare avanti a me.
<<Clà ti posso fa una domanda?>> mi chiede Daniele al mio fianco voltando lo sguardo su di me.
<<Dimmi>>
<<Se tornassi indietro faresti le stesse scelte?>>
<<Farei tutto esattamente come ho fatto Daniè... È la vita che volevo, certo alti e bassi ma ho sudato per averla>>
Annuisce pensieroso.
<<Pensi mai di tornare qua?>> chiede Mirko curioso.
Credo che questa domanda vorrebbero farmela tutti i presenti. Vedo Niccolò al mio fianco che si gira di scatto a guardarmi.
<<No, mai... Roma è la città che ho scelto, che mi ha visto cadere e festeggiare, che mi ha dato tutto quello che volevo, il lavoro dei miei sogni e l'amore. Roma è casa mia, è il mio porto sicuro. Ora sono qui, ad ammirare questo panorama che mi ha visto crescere e non faccio altro che pensare che in questo preciso momento vorrei essere al Pincio con la mia solita tennent's, nella mia amata Roma. È difficile da spiegà ragà ma no, non tornerei qua>> sorrido.
<<Neanche in futuro?>>
Scuoto la testa.
<<Stamo a comprà casa, il mio futuro è là>>
<<Nic non c'avevi già casa tu?>> chiede Francesca.
<<Si ma voglio una casa solo nostra>>
<<E che ci fate con le vostre?>> ci chiede Mirko.
<<La mia la vendo, quella di Claudia la mettiamo in affitto>> continua sempre Niccolò a rispondere.
<<Bè potrebbe interessarci. Tu che dici Bene?>>
<<Eh si, sarebbe una grande cosa>>
<<Potete venire a vederla quando volete ma non sarà una cosa immediata... Abbiamo quasi concluso la trattativa ma va completamente ristrutturata, è un rudere ora>> dico io.
Annuiscono e restiamo in silenzio qualche minuto.
<<Siamo felici per te Clà>> dice Francesca passandomi un braccio attorno alle spalle.
<<Mi comincerò a vantare in giro che mia cugina è Claudia Ferrari cazzo, mica è da tutti>> esclama Daniele facendoci ridere tutti.
<<Ragà noi andiamo>> dice Mirko.
<<Veniamo anche noi>> risponde Francy.
Mi abbracciano tutti e quando è il turno di Mirko, mi prende il volto tra le mani.
<<Ci vediamo a Roma Clà, nella tua amata Roma>> e mi bacia la guancia.
Io e Niccolò restiamo in silenzio a guardarci e penso che lo amo come mai ho fatto prima.
<<Ti amo>> lo dico.
<<Anche io amore mio>> mi bacia e ricambio subito con tutto l'amore e la passione di cui siamo capaci.
Ci interrompe il mio telefono che squilla e subito rispondo mettendo il vivavoce.
"Nino"
"Ao addò state?"
"Al castello tu?"
"Sto a venì... C'ho na sorpresa"
"E vieni, stamo alla chiesa"
<<Chissà che cazzo ha combinato!>> dice Niccolò ridendo.
<<Ah non lo so amò, da Nino te poi aspettà de tutto>>
Dieci minuti dopo è davanti a noi, insieme ad Emanuel con quattro birre tra le mani.
<<La birra serve perché dobbiamo parlare tutti e due>> dice affaticato.
<<Dai sedetevi, ecco le birre>> continua Emanuel.
Io e Nic ci sediamo guardandoci tra noi con un sopracciglio alzato. Loro restano in piedi davanti a noi.
<<Oh ma che è? N'interrogatorio?>> chiedo perplessa.
<<Parlo io Emà, poi se propria te ne te dic caccosa pur tu>> esclama Nino facendoci ridere.
<<Emanuel ha lasciato Michela>>
<<Oleeee>> esulto io.
<<Io ho lasciato Marta e mi trasferisco a Roma, ho trovato lavoro>>
<<Il lavoro ce l'avevi>> gli ricorda Niccolò.
<<Si ma non volevo mischiare le due cose>>
<<Io ce lavoro co l'amici Nì, perché?>> continuo io.
<<Ma voi state a pari, soci, quote uguali... Stecca para pe tutti no?!>> mi risponde.
Ci fa sorridere.
<<Embè? Stecca para pe tutti ma lui resta er capo>> dico io indicando Niccolò.
<<Ma nun è vero, nun comando n'cazzo... A stronzaaa>> mi risponde il mio fidanzato.
<<La nostra amicizia è importante per me e non volevo che il lavoro c'entrasse... Farò il rappresentante per rifornimenti bar, pagano bene e sono felice di venire a Roma>>
<<So felice pure io Nì, che te credi? Finalmenteeee>> mi alzo e lo abbraccio.
Niccolò subito dopo di me lo abbraccia anche lui e gli sussurra qualcosa che non sento.
<<Te appoggi a casa mia?>>
<<Non voglio disturbarti Clà, troverò una stanza>>
<<Ma perché? Nino t'appoggi da Claudia e basta... Starà a casa mia>>
<<Approposito... Stamo a comprà casa>> dico ai miei amici.
<<Belloooo e le vostre?>> dice Emanuel
<<La mia l'affittiamo, Niccolò la vende>>
<<E tu Emà? Che farai? A lavoro?>> continuo io.
<<Non lo so, il lavoro va di merda... L'agenzia mi ha avvisato che questo è l'ultimo richiamo, l'azienda naviga in cattive acque>>
<<Vieni a Roma pure tu>> dice Niccolò.
<<La sorpresa mia è questa. Vengo anche io a Roma con Nino, lavoreremo insieme>>
<<Ma perché nessuno vole lavorà con noi?>> esclama Niccolò perplesso.
<<Il discorso è come quello di Nino, Nic>>
<<Daje semo contenti regà>> continua il mio ragazzo seriamente felice.
Dopo una mezz'oretta decidiamo di andare via. Arriviamo in hotel poco dopo e dopo esserci spogliati ci mettiamo a letto.
<<Non vedo l'ora di tornare a casa mia>>
<<Puoi venì pure a casa mia... Nun te ne te?>>
<<A Roma Nì, casa mia... Ovunque basta che sia Roma, con te ancora meglio>>
Ci baciamo e poco dopo, abbracciati ci abbandoniamo al sonno.

Nota autore:
Nonostante sia nata altrove, si capisce il forte legame che ha Claudia con Roma, la città eterna.

Tra poco inizia il tour. Cosa succederà ai due sotto pressione?

Se il capitolo vi è piaciuto mettete la stellina e commentate.

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