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Pov's Claudia

Mezz'ora dopo stiamo parcheggiando nell'aria riservata dell'Olimpico con le mie amiche che sventolano le mani come pazze facendoci ridere.
<<Queste so matte è>> dico ridendo mentre scendo dalla macchina.
<<Te la borsa?>> mi chiede Fede.
<<C'ho tutto in tasca>> rispondo cominciando a camminare euforica.
Stiamo facendo i controlli per entrare e vedo arrivare verso di noi Cesare Cremonini con una ragazza mora, mi sembra essere la sua fidanzata.
<<Ohoh Claudia che piacere vederti>> mi saluta con due baci sulla guancia.
<<Ciao Cè>> mi presenta alla ragazza in questione che, a primo impatto, sembra essere molto simpatica.
<<Sola?>>
<<Sono con le amiche, regalo di compleanno>>
<<Divertiti, ci vediamo dopo>> mi dice allontanandosi.
Terminati i controlli, ci scortano nell'aria assegnata avvicinandoci delle sedie per poter aspettare in comodità, mancando ancora un paio d'ore all'inizio del concerto.
<<Scusate è... Pure e sedie? Che ce sta sotto?>> chiedo prendendo posto seguita da Priscilla.
<<Il nome Claudia Ferrari apre un sacco de porte>> mi schiaccia l'occhiolino Aurora facendoci scoppiare a ridere di cuore.
Trascorriamo il tempo a ridere e scherzare mentre vediamo lo stadio riempirsi. Vedere Vasco, per me, è evadere dalla realtà, solo noi con lui. La combriccola del Blasco. È sempre un'emozione unica poter assistere ad un suo concerto, negli ultimi anni è stato complicato dato che i tour, suoi e di Niccolò, quasi sempre hanno coinciso.
Nessuno come Vasco ha descritto certi dettagli dell'animo umano. Il Re degli stadi.
Colonna sonora della mia vita, il primo concerto a cui ho partecipato, le mie prime emozioni scoperte nelle sue canzoni. Vasco è tutto e niente. È adrenalina e comprensione. È profondità e leggerezza. Cantare e saltare la sua musica è un privilegio che ho sempre condiviso sia con Federica, sia con i miserabili al completo.
Cominciano a riconoscermi, mi chiedono di avvicinarmi alle transenne e così faccio. Sono sempre stati tutti gentili con me.
<<Ciao ragazzi>> saluto sorridente.
Mi chiedono come sto, come va la gravidanza, dov'è Niccolò ovviamente e mi fermo a chiacchierare per un bel pò di tempo mentre altre persone si aggiungono. Ogni tanto si avvicina Fede per vedere se è tutto bene, accarezzandomi la pancia.
<<È bello il rapporto che avete nonostante tutto>> dice una di loro.
<<È una persona speciale, penso abbiate potuto capirlo>> risponde prontamente la bionda al mio fianco.
A ridosso dell'inizio del concerto, noi siamo in piedi vicino alle transenne tutte euforiche, sentiamo un boato di urla verso il nostro lato.
"Ultimo, Ultimo, Ultimo..."
Io e Priscilla giriamo velocemente la testa dietro di noi trovando Niccolò e Gabriele un pò camuffati con una mano in faccia per essere stati scoperti.
Sono incazzata nera. E la mia amica non è da meno.
<<Che cazzo ce fanno qua?>> mi chiede subito.
<<Ce stanno a controllà, che ce stanno a fa secondo te Priscì?>>
Si avvicinano cauti, temendo la tempesta.
<<Niccolò>>
<<Eccalà, scusa amò senti nun me sentivo tranquillo...>> blocco il flusso delle sue parole mettendo una mano aperta davanti al viso.
<<Te me sei venuto a controllà?>>
<<No, volevamo vedè er concerto pure noi...>> si arrampica sugli specchi.
<<Io t'ammazzo>> sibillo furiosa.
<<Dai amò nun te incazzà che manco te fa bene>>
Volto lo sguardo a guardare Cocco che è nelle sue stesse condizioni, mortificato ma fiero dell'opera.
<<Mo voi ve mettete laggiù, nun rompete li coglioni e fate finta che nun esistiamo proprio>> esclamo.
<<Clà senti...>>
<<Io nun sento un cazzo Cocco, io mo me sento solo Vasco... Laggiù, nun ce semo mai visti>>
<<Amò però...>>
Mi avvicino al suo viso guardandolo dritto negli occhi.
<<Nun te la faccio manco più vedè da lontano Niccolò>> concludo con tono fermo facendolo sussultare.
Gli vedo allontanarsi a testa bassa, sconfitti e guardando Priscilla ci scappa un sorrisetto.
Continuiamo a divertirci tra di noi, a chiacchierare con i fan, a saltare quando il pubblico fa partire pezzi di canzoni famose. Una mano sulla spalla mi fa voltare subito, trovando Federico di fronte a me. Sposto subito lo sguardo alle sue spalle vedendo un Niccolò che scatta velocemente, lo fulmino e resta al suo posto facendomi pure il dito medio.
<<Ciao Clà>> mi saluta gentile con due baci sulla guancia.
<<Lui è Benjamin>> continua presentandomi l'altra metà dell'ex duo alla quale allungo la mano.
<<Piacere Claudia>>
<<Ti conosco, piacere mio>>
Chiacchieriamo qualche minuto prima di allontanarsi a salutare altre persone presenti per poi tornare poco dopo con una bottiglietta d'acqua per me.
<<Ho pensato ne avessi bisogno>> mi dice piano accarezzando il braccio per poi allungare la mano alla mia pancia. D'istinto mi tiro indietro perché non esiste che un altro uomo mi tocchi, o ci provi, in questo modo. Mi sono divertita in passato, da single ma sono una persona estremamente fedele in amore, come in amicizia.
Niccolò fa un altro scatto felino in avanti bloccato dal mio sguardo fulmineo e dalla mano di Gabriele sul petto.
<<Grazie ma non ce n'era bisogno Federico>> dico fredda e gli volto le spalle dedicandomi alle mie amiche.
Da lì a pochi minuti, all'urlo dell'Olimpico, con Vita spericolata entra Vasco Rossi in tutta la sua maestosità.
"...Voglio una vita spericolata,
Voglio una vita come quella dei film..."
Mi sto divertendo troppo, siamo super euforiche. Saltiamo e cantiamo come pazze tutte le canzoni, senza pensieri, libere. Questo è un concerto di Vasco... Libertà! Mi dimentico di tutto, di Niccolò dietro, del lavoro, di tutto tranne dei miei bambini che stanno vivendo questo momento magico con me. Mi accarezzo la pancia e vedo Federica lasciare un bacio su di essa.
<<Zia ve cresce bene>> mi fa l'occhiolino.
Verso la metà del concerto c'è un momento di calma, Vasco si starà cambiando come sempre. Stasera ho incontrato tanti artisti, alcuni che conosco solo di vista. Irama, Guè, Emma, Anna Tatangelo e altri in giro. Nel mondo della musica ci conosciamo un pò tutti, chi più, chi meno. Si avvicina di nuovo Federico.
<<La mia proposta è sempre valida Clà>> parla a voce alta.
<<La risposta è sempre no>> rispondo subito lasciandolo là.
Niccolò è una furia, i suoi occhi sono fiamme ma sta al suo posto. Ci guardiamo e mi scappa un sorriso che non contraccambia. Sarà incazzato.
All'improvviso parte una delle canzoni più cariche che esistano. Lo stadio diventa una vera bolgia, saltiamo come non mai. Federica lancia uno sguardo a me e Priscilla, le fan più sfegatate e in un attimo ci siamo già capite. In un movimento rapido ci togliamo la maglia del merchandising lanciandola in aria restando in reggiseno, come abbiamo sempre fatto e come stanno messe tutte le ragazze qui.
"...La, la, la, la, la fammi vedere...
La, la, la, la, la fammi godere...
Vorrei stringerti le braccia, le braccia intorno al collo e baciarti,
Baciarti dappertutto...
Vorrei possederti sulla poltrona di casa mia con il rewid...
È tutto necessario..."
Niccolò mi tira un braccio allontanandomi di poco dalla transenna provando a mettermi la felpa. Gli sorrido e scuoto la testa tornando al mio posto.
Mentre la canzone continua, mi abbraccia da dietro mettendo le mani sulla pancia nuda, subito sotto al seno avvicinando la bocca all'orecchio.
<<Fosse pe me ti scoperei direttamente qua Clà>> avvampo improvvisamente eccitata.
Aurora mi sta guardando ridendo avendo, probabilmente, intuito il motivo.
<<Fa caldo Aurò, nun te sembra?>> sento Niccolò ridere sul mio collo alle mie parole.
<<Te stanno a guardà tutti ma ricordate che te posso toccà solo io... Vediamo dopo se te resta a voce pe urlà er nome mio>> continua sensuale al mio orecchio.
Devo riprendermi perché sennò è un problema grande essendo a un concerto pieno di gente.
Mi volto guardandolo negli occhi con un mezzo sorriso.
<<Smettila Niccolò, nun è il momento... Torna de là che e proposte ce l'ho, sia mai te mollo pe accettanne una>> sorride beffardo non credendo a mezza parola, per tornare al suo posto mentre Gabriele è ancora avvinghiato a Priscilla.
<<Daje Cocco segui l'amico tuo, veloce>> gli dico vedendolo sbuffare e raggiungere Niccolò.
Cantiamo, balliamo e saltiamo ancora per un pò, le canzoni dell'artista più grande che c'è. Durante Sally, la nostra preferita per eccellenza, io e Federica siamo come sempre abbracciate, come fosse un rito, una cosa nostra. Lancio un'occhiata a Niccolò trovando i suoi occhi già su di me, sa quanto sono mie queste parole, sa quanto la senta fino al cuore.
Un'oretta dopo, in chiusura, l'intramontabile melodia di Albachiara risuona all'Olimpico. Sento due braccia avvolgermi e mi lascio andare ritrovandomi a casa. Si avvicina al mio orecchio mentre accarezza la mia pancia adesso coperta.
<<Per favore, almeno questa>> mi sussurra dolcemente facendomi annuire.
"...E sei fantastica quando sei assorta,
Nei tuoi problemi, nei tuoi pensieri..."
Niccolò continua a canticchiarmi delle frasi all'orecchio come se me le stesse dedicando proprio. Mi abbandono a lui completamente.
"...E quando guardi con quegli occhi grandi,
Forse un pò troppo sinceri, sinceri, sì...
Si vede quello che pensi, quello che sogni..."
Quando la musica finisce, due lacrime bagnano il mio viso venendo prontamente scacciate dall'amore della mia vita.
<<Ragà vogliamo uscì?>> chiede Elisa avvicinandosi a noi per poi puntare lo sguardo su Niccolò.
<<Complimenti per il piano Nic, sei proprio un coglione>> scoppiamo tutti a ridere compreso lui.
Vengono a salutarci un pò tutti e quando rimaniamo di nuovo soli, è la voce di Federico che ci fa voltare di nuovo trovandolo con il socio Benji. Niccolò gli saluta con reticenza.
<<Clà, un posto nella mia squadra c'è sempre per te, lo sai>> afferma allusivo.
Sto per rispondere ma il mio ragazzo si avvicina pericolosamente a lui, metto una mano sul suo petto.
<<Ao ma te nun t'arrendi mai? Come te lo devo fa capì che nun va da nessuna parte né ora né mai?! Federì te devi scollà perché a prossima vorta te spacco a faccia>>
Vedo che prova a ribattere e mi intrometto subito per smorzare gli animi fin troppo caldi.
<<Federì grazie per la fiducia ma non mi muovo, sto dove sta lui da sempre>> abbassa lo sguardo, forse colpito dalla sincerità con la quale ho parlato. Niccolò si rilassa all'istante sotto la mia mano. Saluta e va via.
<<Basta che ve toccano l'artro e sembrate du iene, nun ce vole niente niente a farve sbroccà>> esclama Cocco scatenando una risata di gruppo.
Ad interrompere questo momento ci pensano due uomini, in giacca e cravatta, che si avvicinano alternando lo sguardo da me a Niccolò.
<<Scusatemi, Vasco vorrebbe conoscervi, se volete seguirci>>
Sbianchiamo all'istante mentre ci guardiamo.
<<A macchinetta della pressione>> diciamo all'unisono.
<<Nun ve serve e poi nun c'avete tempo... N'nate su>> ci spinge Federica euforica.
Camminiamo mano nella mano cercando di darci forza.
Stiamo per conoscere l'idolo di una vita. Davanti alla porta, bussano e aprono lasciandoci passare. Me lo trovo avanti, con il solito cappellino e un sorriso smagliante.
<<Non vedevo l'ora di conoscervi... Venite sedetevi>> sembriamo automi prendendo posto, do una gomitata a Nic cercando di farlo riprendere.
<<Volevo conoscerti Niccolò perché ascolto la tua musica e volevo farti i complimenti. Non è facile al giorno d'oggi trovare ragazzi che scrivono con questa profondità e delicatezza, ci sei solo tu infatti a riempire gli stadi, ad arrivare al cuore della gente>>
<<È un onore grandissimo essere qua stasera, sono cresciuto con la tua voce da quando ero bambino, grazie di cuore>>
Sono in silenzio a guardarli scambiare quattro chiacchiere come fossero amici di vecchia data, mi sembra un sogno.
<<Claudia, innanzitutto auguri ad entrambi, sarà un'emozione incredibile vedrete... Posso?>> dice alludendo alla pancia che accarezza subito dopo il mio certo sussurrato appena.
Niccolò ha il telefono in mano per immortalare questo momento troppo speciale per noi.
<<I complimenti sono anche per te. Così giovane e così in alto. Hai raggiunto risultati pazzeschi per l'età che hai, è sorprendente... So quanto lavoro c'è dietro, quanta fatica senza prendere nemmeno mai un elogio. Il grazie non sarà mai abbastanza... Se lui riempie gli stadi è anche e soprattutto merito tuo. Complimenti di cuore, siete la coppia d'oro degli stadi>> ho un sorriso a 32 denti sul volto sentendo le sue parole.
<<Non hai idea di cosa significhi per me stare qui, in questo momento... Grazie per tutto>> rispondo super emozionata.
Continuiamo a chiacchierare per un'altra decina di minuti per poi salutarci. Lo abbraccio d'istinto.
<<Il Re degli stadi, la storia dell'Olimpico l'hai fatta te>> gli dico facendolo ridere.
<<Ora lo lascio a te Niccolò>> risponde divertito mentre Niccolò ha gli occhi lucidi.
È il sogno che si realizza.
Torniamo dai nostri amici in silenzio e appena ci vedono in queste condizioni scoppiano a ridere.
Siamo stralunati, pieni, felici. Con il cuore leggero.
Torniamo a casa ancora sotto shock, abbracciandoci sotto le coperte, con una sua mano sulla pancia mentre riguardiamo le foto scattate durante questa serata speciale. Non c'è rancore o rabbia tra di noi, è scivolato tutto via.
Stasera, insieme, abbiamo vissuto una delle emozioni più belle che potessimo vivere.

Nota autore:
"... Portami dovunque, basta che ci sia posto
Per una birra e qualche vecchio rimpianto.
E portami a sentire il rumore del vento,
Che tanto torneresti in qualsiasi momento.
Portami dovunque, basta che ci sia posto
Per un sorriso e qualche vecchio rimpianto.
Dove vuoi, non dove sai,
Dove esisti e non ci sei..."

Ci ho messo un pò per descrivere determinate emozioni presenti nel capitolo. Scusate l'assenza.

Che ne pensate? Spero vi arrivino tante good vibes.

Se il capitolo vi è piaciuto mettete la stellina e commentate.

❣️

ALBA 🌤️ ~ ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora