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Pov's Niccolò

È il giorno del concerto di Vasco.
Claudia è euforica, io meno. Sono preoccupato per lei, se dovesse succederle qualcosa in mezzo alla folla, non me lo perdonerei mai. Per questo, di nascosto da tutti, io e Cocco abbiamo preso i biglietti per controllarle a distanza. Se Claudia o Priscilla dovessero scoprirlo prima di stasera, si incazzerebbero da morire credendedo alla storia della mancanza di fiducia ma è solo prudenza la nostra.
Siamo in studio da un paio d'ore, lavorando senza sosta al nuovo album che vorrei far uscire il prima possibile.
Lei è seduta sulla sua poltroncina all'angolo della stanza, in jeans e felpa, pc sulle gambe e occhiali da sole. Bella più che mai.
Durante l'immancabile pausa sigaretta, a cui lei ha dovuto rinunciare, neanche esce più fuori con noi sostenendo che la cosa che più le manca dopo la carbonara, è proprio il fumo. Nonostante questo, ha rinunciato a quei pochi tiri che faceva all'inizio senza troppe difficoltà per il bene dei bambini.
È sempre lei che dopo un'altra oretta ci richiama perché è arrivato il cibo in studio dato che oggi siamo ben concentrati e abbiamo pensato fosse meglio rimanere qui.
Ci sediamo in sala riunioni iniziando a mangiare e a chiacchierare di come sta uscendo il lavoro, quando lo squillo del suo telefono interrompe il momento facendola sbuffare sonoramente.
"Nino ma che voi?"
"Sto a magna, che te serve?"
"Ma fa n'pò come cazzo te pare... Se te la da, pijiatela! Che te devo dì io?"
Scoppiamo a ridere, capendo il motivo della telefonata, sotto il suo sguardo truce per essere stata interrotta in un momento per lei cruciale.
"Ao è Nino ma voi scopà o no? Che cazzo, armeno na cena, n'aperitivo!"
Ridiamo ancora e lei ci segue subito.
"No aspè nun ho capito... Te voi casa mia pe fa er figo?" è rossa in viso per ridere.
Vorrei troppo sentire cosa sta dicendo Nino all'altra parte. Quel ragazzo è uno spettacolo, simpatico da morire ed è forse l'altra persona, oltre a me, a farle perdere la pazienza in meno di un secondo. Non che Claudia sia una persona paziente è, mai stata.
"Viette a prenne le chiavi sto spilorcio der cazzo... Se eri n'artro prennevi a camera al Bvlgari" mette il vivavoce aspettando una risposta che non tarda ad arrivare.
"N'cul a mammta Clà, spilorcio il cazzo... Pe na scopata manco mi posso vende un rene... Passo dopo" riattacca e scoppiamo di nuovo tutti a ridere.
Finiamo di mangiare in tranquillità fino a quando sentiamo bussare alla porta. Laura, la segreteria.
"Scusatemi, Claudia c'è una lettera per te" dice allungandole una busta bianca. Drizzo la schiena in attesa mentre lei la apre.
Un sorriso a 32 denti si apre sul suo viso.
<<Oh allora?>> chiede Cassio agitato.
Lei si alza in piedi e comincia a sbattere le mani sul tavolo.
<<SI VA A SANREMOOO>> urla.
Scattiamo tutti in piedi iniziando a saltare euforici, vengono ad abbracciarmi mentre la vedo che mi guarda sorridendo per poi avvicinarsi anche lei, lasciandosi andare tra le mie braccia.
Dopo poco tempo sentiamo un vociare nel corridoio e capendo subito che è arrivato Nino, usciamo dalla stanza.
<<Oh no in camera mia è>> lo avvisa Claudia allungandogli le chiavi.
<<Grazie sorè love you>>
<<Se n'paraculo de merda>> le bacia la guancia.
<<Te l'ho già detto che quando parli romano mi attizzi pure a me?>> le dice facendo ridere tutti tranne me.
<<Nino te devo menà subito?>> mi intrometto infastidito.
Da quando sto con lei, la mia gelosia ha raggiunto livelli mai visti. Mi da fastidio qualsiasi commento, battuta, riferimento che possano fare su di lei. Ogni sguardo che le lanciano mi fa venire voglia di spaccare la faccia a tutti, amici compresi, nessuno escluso. Lo vedo che ridendo alza le mani in segno di resa.
<<Daje vengo co te, lasciame a casa e poi vaffanculo a scopà>> risponde Claudia andando a recuperare le sue cose e avvicinandosi a me.
<<Ciao amore, ci vediamo dopo, sta tranquillo>> mi abbraccia lasciandomi un bacio con tanto di lingua, che se non stessimo davanti a tutti, l'avrei scopata in questo momento.
<<Ciao regà>> saluta gli altri e si avvia fuori accanto a Nino.
Dopo qualche minuti prendo Cocco per un polso.
<<Viè co me>> e lo trascino nell'ufficio libero di Claudia.
<<Allora Nì ho pensato a come potemo fa... Le famo entrà, aspettamo n'pò e poi entramo pure noi>> sono attentissimo alle sue parole.
<<Fa in modo che nun te riconosce nessuno sennò semo fregati, c'ammazzano o sai vè?>> annuisco.
Lo so eccome. Claudia me la farà pagare cara. La porta che si apre all'improvviso ci fa sobbalzare.
<<Mortacci tua Cassiolì>> lo insulto mettendomi una mano sul petto.
<<Ma che state a fa?>> chiede guardandoci stralunato.
<<Cose da omini>> risponde Cocco serio.
<<E io che so? Te sembro na femmina Gabriè?>>
<<No, me sembri n'coglione... Se te lo dimo, te devi sta zitto perché io e sor Ultimo qua, rischiamo a vita>>
<<Che ve sete messi n'testa?>> ha lo sguardo accusatore.
<<N'namo pure noi ar concerto senza facce vedè>> mi intrometto.
Scoppia a ridere, lasciandoci interdetti per un istante, e torna subito serio.
<<Certo... Mica perché te conosce tutta Italia a te, vè Nì? Du geni>> ci prende in giro.
<<Ma noi c'avemo un piano>> insisto io sicuro.
<<No, voi nun è che c'avete un piano, voi nun c'avete er cervello. Se Claudia te scopre, te fa lo scalpo o sai vè?>> annuisco per poi ribattere.
<<Manco è detto è, po esse magari che è contenta>> cerco di rassicurarmi da solo.
<<Nun credo proprio Nì ma nun ce pensà, o famo pe loro, nun te preoccupà>> mi risponde Cocco dandomi una pacca sulla spalla. Ci guardiamo tutti e tre scoppiando a ridere.
<<Daje diteme come volete fa>> ci dice Adriano divertito.
Iniziamo a raccontare e più parliamo, più ci rendiamo conto che è un piano che fa acqua da tutte le parti.
<<Voi sete sicuri?>>
Annuiamo convinti.
<<Devo vedè co l'occhi mia che sta bene, che sta tranquilla... Nun me perdonerei mai se dovesse succede quarcosa e non sto co lei Adrià>> dico il più sincero possibile cercando di far capire i miei tormenti.
<<Speramo nun se incazzano sennò so cazzi amari>> risponde prima di uscire dalla stanza lasciandoci soli.
<<Te passo a prenne alle 7 Nì, me raccomando coprite>> annuisco per poi uscire anche io, salutando tutti e avviandomi verso casa sperando di vederla prima che vada.

Pov's Claudia

Dopo essermi riposata sul divano, decido di andarmi a fare una doccia per svegliarmi un pò. L'outfit è già pronto sul letto, niente di che, qualcosa di comodo. Mentre esco dal bagno con un asciugamano attorno al corpo, sento il portone sbattere e poi la sua voce che mi chiama.
<<Amoreee, do stai?>>
Mi avvicino alla porta per rispondere.
<<In camera>>
Arriva subito lasciandomi un bacio a stampo per poi sbirciare il mio outfit.
<<Almeno stai comoda... Te sei sicura de annà Clà?>>
Già mi sto innervosendo, per questo mi avvicino minacciosa al suo viso.
<<Sono incinta, non malata... Io a Vasco nun ce rinuncio, rinunciace te a famme cambià idea>> lo vedo che alza le mani in segno di resa lasciandomi un ultimo bacio per poi sparire in bagno, uscendone dieci minuti dopo coperto da un misero asciugamano attorno alla vita, con le goccioline che scorrono sul suo petto tatuato che fa saltare in piedi tutti i miei ormoni.
Non abbiamo molto tempo ma lo voglio esageratamente.
Mi avvicino lentamente voltandolo verso di me, poggiando una mano sul petto e guardandolo eccitata. I suoi occhi magnetici saettano velocemente dai miei alle mie labbra ritmicamente. Sono io ad azzerare la distanza dando vita ad un bacio passionale scendendo sempre più giù con la mano fino a sciogliere il pezzo di stoffa che lo copriva. Lo prendo in mano iniziando a massaggiare piano.
<<Non c'è tempo>> sussurro vicino al suo viso per poi inginocchiarmi e inglobare la sua lunghezza con la mia bocca, alzando lo sguardo su di lui. Si morde il labbro inferiore guardandomi mentre mette una mano sulla mia testa stringendo appena i capelli. Lo sento fremere, segno che è vicino, e continuo con la mia tortura fino a quando non mi fa alzare tornando a baciarmi.
<<Solo dentro di te>> mi sussurra.
Lo spingo piano fino a farlo sedere sul letto, sciolgo l'asciugamano e in pochi secondi sono a cavalcioni su di lui muovendomi decisa mentre le sue mani esperte sono su di me stuzzicando i miei capezzoli e arriviamo all'apice nel giro di pochi minuti.
<<Direi la miglior sveltina di sempre>> mi dice divertito.
<<Per me resta quella nell'ufficio>> rispondo facendogli l'occhiolino.
Mi vesto veloce, guardandomi allo specchio e vedendomi bella nelle mie nuove forme.

Federica mi sta aspettando fuori e una volta salutato Niccolò, esco da casa di corsa

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Federica mi sta aspettando fuori e una volta salutato Niccolò, esco da casa di corsa.
<<Ciao tesò>> mi saluta appena entro in macchina lasciandomi un bacio sulla guancia e una carezza sulla pancia.
<<Sei pronta?>> annuisco sorridente.
<<So troppo felice Fè, nun hai idea cioè ce l'hai l'idea perché è l'idolo de tutte e due>> mi abbraccia velocemente immettendosi nel traffico romano.
<<Le ragazze stanno già là... Oddio Clà so troppo gasata, io e te a vedè Vasco come i vecchi tempi>> mi dice.
<<Torna a Roma Fè, me manchi solo tu>> le dico con gli occhi lucidi.
<<Ce sto a lavorà Claudiè, te prometto che torno prima possibile... Devo fa a zia pe sti pischelli, belli de zia>> urla contenta facendomi ridere di conseguenza.

Continua...

Nota autore:
"...Fai buon viaggio e butta quelle sigarette,
Perché meriti di vivere per sempre..."

Ne vedremo delle belle. Che succederà?
🤣🤣🤣

Liza966 Grazie, come sempre, per il supporto! 🫱🏻‍🫲🏼❣️

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❣️

ALBA 🌤️ ~ ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora