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Pov's  Claudia

L'Epifania tutte le feste porta via.
Oggi a Roma c'è un sole meraviglioso, la città è in festa. Piazza Navona deve essere già piena di bambini che aspettano la calza portata dalla befana. Io mi sveglio felice, mi sento bene. Niccolò è bellissimo mentre dorme con la bocca schiusa e i capelli completamente in disordine. Lo guardo innamorata muovendo piano i polpastrelli sul suo braccio tatuato, si muove appena per poi tornare a dormire profondamente. Mi alzo velocemente raggiungendo la cucina per il mio amato caffè che sorseggio mentre il telefono segna l'arrivo di un messaggio.
Messaggio da: Fede 🏵️
"Buongiorno rinco... Dimme che te sei svejata sennò te meno"
Sorrido al pensiero di come è nato il soprannome e torno a quei momenti lì.

Inizio flashback:

Un anno è passato, un anno che arriva. Siamo fuori casa nostra festeggiando la mezzanotte con gli amici di sempre. Ci sono tutti i miserabili, Nino ed Emanuel che mi abbracciano felici. Sono rinati da quando si sono trasferiti a Roma ed io non posso che essere più contenta di così. Sono i fratelli che mi sono scelta per la vita, sono con me da tantissimo tempo.
<<Vi amo regà>> sussurro con la testa sulle loro spalle lasciandomi stringere.
Emanuel mi accarezza il viso, da sempre quello più dolce.
<<Sei mia sorella, per sempre>> risponde.
Due lacrime sfuggono al mio controllo scivolando sulle mie guance.
<<Maledetti ormoni... Oltre che na balena so diventata pure na piagnona>> esclamo facendo ridere tutti.
Niccolò si avvicina subito sorridendo.
<<Amò nun sei na balena. Un pò pienotta ma niente de che>> dice sarcastico scatenando le risate di tutti.
Ma questo è cretino? Penso.
<<Nun t'ho chiesto de commentà Niccolò. Comincio a pensà che tu sti fiji nun li voi conosce proprio>> rispondo pensierosa.
Una voce alle mie spalle mi fa immobilizzare sul posto.
<<Io sti fiji li vojo conosce però>>
Non ci credo. Federica.
Mi volto con un sorriso smagliante andondole incontro e perdendomi nel suo abbraccio sincero. Poco dopo a noi si aggiungono Priscilla e Aurora.
<<Resti?>> chiedo un pò timorosa della risposta. Non mi piace mai l'idea di doverla salutare dopo pochi giorni.
<<Resto>> mi risponde per poi presentarmi il suo Juan. Bel ragazzo devo dire. Aurora, al mio fianco, si è incantata a guardarlo beccandomi una mia gomitata seguita da una risatina divertita di Priscilla che ha seguito la scena. I ragazzi sono accoglienti ma un pò restii, ora esce l'orgoglio da maschi alfa.
Federica mi riabbraccia susaurrandomi all'orecchio.
<<Sono felice di essere tornata, mi sei mancata da morire Clà>>
<<Anche tu Fede, da morì>>
<<Comunque stai rincoglionita Clà, t'ho lanciato na marea de segnali che stavo pe tornà>>

Fine flashback

La presenza di Niccolò, a petto nudo, al fianco mi risveglia dai ricordi di quella sera bellissima. Le due settimane di astinenza forzata sono passate, il ginecologo ieri alla visita ci ha rassicurato che tutto è rientrato. Lo guardo ammaliata, è troppo che non lo tocco, ho bisogno di sentirlo e percepisco che è lo stesso per lui. Gli accarezzo il collo, scendo un pò giù iniziando a baciarlo lentamente. L'atmosfera si scalda subito quando, prendendomi da sotto le cosce, mi fa sedere sulla penisola lasciando baci umidi su tutto il mio collo scendendo sulla scollatura della mia canotta che regge appena il mio seno fin troppo abbondante.
Lo squillo del mio telefono interrompe il momento. Non vorrebbe lasciarmi andare.
<<Daje amò fallo suonà>> continua a baciarmi sempre più voglioso. Nel frattempo il telefono non cessa di squillare e lui, innervosito, risponde molto stizzito senza neanche vedere chi è.
"Oh Fede, Claudia sta ar bagno. Te faccio richiamà"
Mi metto una mano sulla bocca soffocando una risata.
"Vabbè si si, tra un'ora al parcheggio, ciao"
Sbuffa sonoramente lanciando malamente il mio telefono sull'isola della cucina.
<<Che fai me lo ricompri te?>> chiedo sfidandolo mentre scendo dall'isola e mi avvio al piano superiore abbastanza insoddisfatta.
Un'ora dopo sono pronta per la nostra giornata tra amici in giro per Roma. Spero che il "travestimento" regga per permetterci di restare tranquilli almeno per un pò. Amiamo i fan ma delle volte c'è l'esigenza di essere dei semplici ragazzi della nostra età.
<<Amore ci seiii?>> sento Niccolò urlare dal piano di sotto. Prendo la borsa al volo e scendo lentamente le scale. Mancano un paio di mesi scarsi al parto, mi sento estremamente pesante e rallentata. Tutto assolutamente nella norma, a maggior ragione che si tratti di una gravidanza gemellare. Liam e Mia si muovono continuamente, alcuni calci mi lasciano seriamente senza respiro e il loro unico momento di relax è quando sentono il tocco o la voce del padre. Niccolò ovviamente non si tiene per il suo orgoglio paterno diventando vittima preferita di prese in giro.
Il viaggio in macchina verso il parcheggio è abbastanza breve, canticchio tra me e me una delle canzoni più belle di Cesare Cremonini.
<<Sei felice oggi amò è>> mi dice Niccolò sorridendo.
<<Si tantissimo, ci voleva proprio sta giornata. Stamo tutti insieme all'aria aperta finalmente. Stavo a fa a muffa dentro casa>> sbuffo leggermente.
<<Era necessario amò, o sai... Ma senti, te la dovevi mette pe forza sta maglia tutta scollata?>>
Scoppio a ridere mentre entra nel parcheggio dove ci sono i nostri amici ad attenderci.
<<Daje Nì, nun rompe er cazzo>>
Salutiamo tutti organizzandoci velocemente su come proseguire la giornata, decidendo di parcheggiare le macchine e farci una bella passeggiata in centro. Siamo tutti molto coperti e incappucciati onde evitare inconvenienti complicati da gestire.
<<Fede ha fatto tardi e ce aspetta ar parcheggio vicino a piazza de Spagna>> esclamo io leggendo il msg che mi ha appena inviato la mia amica.
<<Daje n'namo su... Cocco volete venì co noi? Famo du macchine sole>> propone Niccolò.
<<Si daje, va bene>> risponde Priscilla salendo con me nei posti dietro.
Nell'altra macchina, da cui fuoriesce una musica discutibile, ci sono Adriano, Aurora, Gianmarchino, Emanuel e Nino che balla nei sedili posteriori come un cretino.
<<È proprio un deficiente>> esclamo ridendo a crepapelle.
Una volta scesi dalla macchina, mi sistemo bene la sciarpa attorno al viso e il cappellino pronta per immergermi nella popolatissima Roma. Più in là ci sono Federica e Juan che ci aspettano sorridenti e non resistendo mi avvicino ad Aurora parlando sottovoce.
<<Hai capito Juan è Aurò>> sorride sorniona alle mie parole.
<<Ma tu l'hai visto Clà?>>
<<Un Dio greco>> si inserisce nella conversazione Priscilla tenendo sempre un tono basso.
<<Che vi state a dì voi 3?>> ci chiede Nino curioso.
<<Ma no niente, ho visto una borsa che mi piace>> rispondo velocemente beccandomi un'occhiataccia da Niccolò che sembra far finta di crederci. Con le mie amiche scoppiamo a ridere.
<<Allora ragà come vi sembra Juan?>> ci chiede Federica una volta che ci troviamo un pò più indietro rispetto ai ragazzi che stanno provando a fare amicizia.
<<Bono è bono Federì, che te voi fa dì?>> rispondo facendole ridere.
<<Che sei scema>> mi risponde lei divertita.
La giornata continua nella serenità più totale, scegliamo il ristorante per il pranzo e ci accomodiamo nel tavolo più appartato che hanno. Le risate sono spontanee, le battute escono con velocità, non c'è un momento di silenzio. Si sta bene.
<<Comunque Claudia hai una forma smagliante nonostante la gravidanza, complimenti>> mi dice all'improvviso Juan gentile.
<<Anche tu Priscilla, complimenti davvero>> si rivolge poi alla mia amica sulla destra. Niccolò e Gabriele si irrigidiscono all'istante e una volta ringraziato scoppiamo di nuovo a ridere stavolta seguite dagli altri ragazzi avendo visto le reazioni.
<<Si tutto bello, vogliamo ordinà?>> cerca di liquidare il discorso Cocco.
Mangiamo in tranquillità tra una chiacchiera e l'altra.
<<Lo parli bene l'italiano, lo hai studiato?>> chiedo a Juan per tenere una conversazione.
<<Si un pochino, poi Fede mi ha aiutato. Mi ha detto che tu parli lo spagnolo>>
<<Si, abbastanza>>
<<Muy bien, a ver... Italia es preciosa, ¿has estado en Madrid?>>
<<Si muchas veces, es una ciudad maravillosa. Volveré con los niños>> rispondo nella sua lingua. Niccolò è sempre più nervoso e quando cerco la sua mano, la scansa prontamente.
Continuiamo il nostro giro, Fede e Juan si allontanano per vedere la fontana di Trevi mentre noi proseguiamo in via del corso chiacchierando del più e del meno.
<<Regà comunque è proprio bello>> riprende ancora Aurora.
<<Bello è poco, scolpito. È bono regà, bono da fa paura. C'ha solo un difetto...>> rispondo io pensierosa.
<<E meno male, armeno un difetto ce l'hai trovato. Ma te stai a m'pazzì Clà?>> la voce di Niccolò dietro di me mi fa sobbalzare.
<<E madonna che ho detto. È n'bel ragazzo, nun lo posso dì?>> tutti ridono tranne Adriano che insieme a Niccolò sembra una furia.
<<Nun ho capito bene e parole, me le voi ripete n'pò?>> chiede altezzoso.
<<È bono Niccolò! Ho detto che è bono, daje su nun me pare na tragedia>>
<<Oh a Clà ma che cazzo stai a dì? Ma a te gli ormoni te danno a la testa?>>
<<Po esse, voi provà?>> lo sfido.
<<La fai finita?>> continua a rispondermi implacabile.
<<Che c'è, t'emozioni? Daje manco avessi detto che me lo volevo scopà, madonna>>
<<Ce mancherebbe
Un sorrisetto divertito spunta sul viso di tutti.
<<Daje Nì placa sta gelosia e n'namo a fa shopping. Viè Claudiè, te ce porto io>> Gianmarchino smorza la situazione prendendomi sotto braccio e ricominciando a camminare.
<<Dillo a Gianmarchino tuo, te ce o faresti n'giro?>>
<<Aooo a Gianmarchì ma te ce metti pure te mo?>> si intromette Niccolò da dietro avendolo sentito. Ci guardiamo io e il mio amico scoppiando in una risata di cuore.
Compriamo qualcosa nei vari negozi continuando però a tenere come punto fermo la giornata tutti insieme, tra amici nonostante Niccolò non mi parli. C'è silenzio nel viaggio in macchina, c'è silenzio quando lasciamo Gabriele e Priscilla al parcheggio, c'è silenzio quando a tardo pomeriggio rientriamo a casa accolti da uno Spugna super agitato perché ha fame. Silenzio più totale.
Faccio una doccia rigenerante e con una maxi t-shirt scendo in soggiorno mettendomi comoda sul divano ad occhi chiusi mentre lui, più in là, continua a suonare non accorgendosi minimamente di me. Il sonno evidentemente prende possesso del mio corpo perché mi sveglio quando due braccia mi prendono in braccio e mi adagiano sul letto coprendomi bene. Trattengo il suo polso guardandolo, un pò assonnata, dritto negli occhi facendogli una domanda implicita.
<<Faccio la doccia e torno>> mi dice freddo.
Sento poco dopo, nel dormiveglia, che viene a letto dandomi le spalle.

Nota autore:
"...Arrivi a chiederti che cosa,
Possa far cambiare quello che,
Quello che ora non funziona..."

Ciao a tuttiiiii, sono finalmente tornata. 🥳🥳🥳 Scusatemi tanto ma è stato un mese infernale, è stato un periodo che mi ha messo a dura prova sotto tanti aspetti ma siamo ancora qua.

Capitolo scritto un pò di getto, spero siate ancora qui ad aspettarmi e intanto vi ringrazio di cuore per la pazienza.

Liza966 grazie per esserci, qui e non. Confidente, spalla, amica. Sempre con te. ❣️

Se il capitolo vi è piaciuto mettete la stellina e commentate.

❣️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 07, 2024 ⏰

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