40.

242 7 3
                                    

Pov's Claudia

26 settembre.

La sua voce mi sveglia dolcemente.
<<Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri amore mio, tanti auguri a te>>
Apro piano gli occhi per abituarmi alla luce e davanti a me c'è un cornetto al cioccolato con una candelina sopra che spengo subito. Mi salta addosso delicatamente per non farmi male, inizia a baciarmi tutto il viso facendomi ridere.
<<Auguriii vecchiaaaa>> urla euforico.
<<Vecchia è tu sorella>> rispondo subito divertita.
<<Oggi giorno libero, stamo sempre insieme, vicini vicini>> mi dice mentre finisco di mangiare.
<<Perché sta punizione Nì?>> lo prendo in giro. Mi inizia a fare il solletico che soffro da morire e infatti mi contorco sotto le sue dita ridendo di cuore. Quando decide di smetterla, mi accoccolo al suo fianco, lasciandomi stringere, in un silenzio confortevole.
<<Che ore sono?>> chiedo di punto in bianco.
<<Le 10... Sei diventata te na neonata, magni e dormi amò>>
<<Mortacci tua, sto a 4 mesi e me sento già pesante>> scoppia a ridere continuando a stringermi.
<<Ce stanno i fiji miei là dentro è... Occhio a come parli>> faccio il gesto che non mi importa quello che dice con la mano.
Un'oretta più tardi ci alziamo in tutta calma per prepararci. Non mi è mai interessato niente di festeggiare il mio compleanno, mi basta un aperitivo con gli amici ed è così anche quest'anno. Ci stanno aspettando a caffè del parco per poi, con la scusa mia, pranzare tutti insieme.
Venti minuti dopo stiamo parcheggiando e mi avvicino al tavolo tra gli applausi di tutti che mi fanno vergognare da morire data l'attenzione su di noi dagli altri tavoli.
<<Si grazie, zitti però che ce stanno a guardà tutti>> provo a dire io invano vista la reazione di Gianmarchino, da sempre molto poco sobrio.
<<È il compleanno di Claudia Ferrari... Auguriiiii>> urla.
Sono rossa in viso, vorrei sotterrarmi quando anche le altre persone cominciano a farmi gli auguri.
Mi siedo subito onde evitare altre figuracce abbracciando le mie amiche. Elisa è arrivata ieri perché "anche se non festeggi, devo esserci" mi ha detto, Valeria invece è qui già da qualche giorno.
<<Cameriereee... Champagne>> sento ordinare da Nino.
<<Champagne Nino?>> chiedo con un sopracciglio alzato.
<<Ma si champagne, pagano i platino>> si intromette Niccolò facendomi ridere.
Chiacchiero con le ragazze mentre aspettiamo da bere, coca cola per me e Pri, e sento una battuta da Emanuel.
<<Nino guarda che bona quella>>
Mi volto e noto che anche Niccolò è interessato.
<<Ooo ma che stai a fa?>> chiedo subito già mezza incazzata agitandole la mano davanti al viso.
<<No è che me sembra de conoscerla>> mi risponde chiaramente in difficoltà.
<<Te stacco le palle Niccolò... Nun me sfidà>> sto cominciando ad innervosirmi davvero.
<<Allora presentacela no?>> Cocco sta impazzendo, si becca una gomitata da Priscilla che a ormoni sta messa come me.
<<Che te pensi de fa te? Fai a fine de st'artro coglione Gabriè>> dice seria indicando Niccolò.
<<Queste stanno proprio agguerrite... Dai abbassate l'ascia di guerra e festeggiamo>> ci distrae Nino versando lo champagne nei bicchieri mentre Niccolò tenta di abbracciarmi beccandosi una minaccia sussurrata.
<<Me la paghi>> sorride, io vorrei ucciderlo.
<<Allora er brindisi o famo fa ai due stranieri... Daje regà>>
Emanuel e Nino si guardano e con fare teatrale si alzano in piedi facendoci ridacchiare. È il secondo a prendere parola.
<<A Claudia, la donna dalle mille risorse... 28 anni insieme, spalla a spalla, gomito a gomito! Non esiste una persona più pulita e leale di te amica mia ma soprattutto...>> tipico di Nino creare suspense.
<<... i soldi fanno la felicità Clà, sganciaaa>> ridiamo tutti.
Facciamo tintinnare i bicchieri e guardo quello dei miei amici con la voglia di assaggiarlo lo champagne.
<<Un pò amaro sto coso... No?>> dice Nassi schioccando la bocca.
<<Te sei bevuto pure l'acqua de le piante, mo è amaro lo champagne?>> esclamo verso il mio amico. Tutti a ridere ancora.
Guardo le loro facce, le loro espressioni divertite e non potrei essere più felice di così. Sono persone che ci sono sempre state, sempre presenti in ogni occasione. Mi accompagnano chi da sempre, chi da un pò meno ma sono tutti indispensabili nella mia vita. Mi soffermo su Niccolò che sta ridendo di cuore al mio fianco, sono fortunata ad averlo con me, nonostante spesso mi faccia perdere la pazienza, nonostante i momenti complicati, sono molto fortunata e la cosa assurda è che sono consapevole di esserlo. Mi accarezzo la pancia, i miei bambini sono con me, stanno bene e sono già la più grande gioia della mia vita.
Il pranzo trascorre da Dio, mangiamo in tranquillità i nostri piatti preferiti, o meglio gli altri perché la carbonara per me è abolita e mi manca terribilmente.
<<Stasera cena tra ragazze>> esclama Aurora al caffè. Scuoto la testa.
<<Non era una domanda Clà... Stasera cena tra ragazze e basta, forse sta pure Fede>>
<<Dai Clà che palle che fai>>
<<E va bene, però nun se fa così è>>
<<Daje fatte figa e al resto pensamo noi>>
<<Figa in che senso? Clà>> mi guarda serio Niccolò.
<<Io so figa sempre>> schiaccio un occhiolino a tutti che ridono.
<<Daje torneo a fifa pe noi>> si intromette Cocco facendolo annuire un pò affranto.
Il pomeriggio stiamo insieme solo io e lui a casa sua che piano piano sta cominciando ad ospitare le mie cose. I vestiti sono già quasi tutti qui, i miei amati libri nella libreria dentro una stanza che ha deciso diventerà il mio studio, le mie foto e i miei ricordi sono un pò in giro per casa. Anche se la cambieremo, questa avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.
Intorno alle 6 il citofono suona segno che sono arrivati Cocco e Priscilla. Lui rimarrà qui per la loro serata, io andrò con la mia amica perché ha deciso che ci cambiamo tutte insieme a casa sua.
<<Che te metti?>> chiede Niccolò provando a sbirciare nella busta.
<<Fatte li cazzi tuoi Niccolò, n'namo Clà>> mi trascina via Priscilla euforica.
Dopo un paio d'ore, siamo tutte pronte. Non so dove andremo però mi andava di mettermi in tiro anche per una semplice pizza. Delle volte in gravidanza ti puoi sentire la più grande cessa ma, per me, è anche la condizione massima di femminilità alla quale, almeno nelle occasioni di uscita, non voglio rinunciare.

ALBA 🌤️ ~ ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora