E ritorno con una canzoncina tratta da un film musical meraviglioso! Non temete, ritorneranno anche i memini💃🏼😉
*A una festa, appartandosi in disparte su una terrazza praticamente deserta, Iullo Antonio rifugge dalla cacofonia, non sorprendendosi affatto di non essere il solo. Seduta su una panca marmorea, l'unica figlia del suo magnanimo carceriere, nonché responsabile della morte di suo padre e fratello di colei che l'ha accolto e amato come una madre, è persa nei suoi pensieri*
Iullo: La figlia di Augusto intende imitare il nobile padre? Frigida e irraggiungibile, una Galatea rovesciata nel suo brandello di mondo...
*Giulia alla voce inaspettata sussulta, salvo calmarsi quando riconosce la figura familiare*: Il figlio di Marco Antonio intende imitare suo padre per quel che riguarda sfrontatezza e invadenza degli spazi altrui?
Iullo: Sempre meglio punzecchiare con la lama dell'ironia che uccidersi lentamente con la lama della commiserazione.
Giulia: Commiserazione a chi? Io stavo... e-ero... *S'inceppa frustrata e un poco imbarazzata, la presenza di Iullo l'ha scombussolata* ... stavo riflettendo.
Iullo: Sul tuo matrimonio?
*Giulia, irretita*: Dovrebbe importartene?
Iullo: Povero, povero Marcello, gentile e delicato, l'indole dell'agnello...
*Giulia si riconosce sconfitta e sospira*: È un marito buono, cortese, disponibile... ma... ma sento come... non so se sono sbagliata io, se il mio inappagamento sia frutto di... di aspettative troppo... alte, capisci? Mi aspettavo che Cupido mirasse a segno nel momento in cui ho acconsentito a prenderlo come sposo, che... che lo vedessi diversamente dall'amico d'infanzia e compagno di giochi, quel qualcosa in più, qualcosa di nuovo, eccitante, ma invece...
*Iullo, arricciando un sorrisetto all'angolo della bocca*: Rimane sempre un compagno, è solo cambiata l'entità del gioco.
Giulia: D'accordo, sei ubriaco
Iullo: Marcello, Marcello, un mortale, scialbo Anchise legato a una Venere della cui stirpe dovrà diventare redivivo progenitore.
*Giulia, sardonica*: Sei definitivamente ubriaco.
Iullo: Piccola Giulia...
*Giulia, indispettita*: Piccola?! Come os-
Iullo: Sei appena una novizia al culto di Amore.
Giulia: Perché mai? Tu che saresti scusa?
Iullo:
Tu aspetti lo so,
un amico perchè
hai il cuore da affittare.
E aspetti lo so,
che lui spieghi a te,
che cosa è mai l'amore.
L'Amore...
Quindici anni quasi sedici
è una stupenda età,
per te l'amore è quasi un dovere,
non lo dimenticar.
Quindici anni quasi sedici
è la più bella età,
per imparare come baciare
e quando dovrai baciar.
E se fra poco ti accadrà,
non devi dir di no.
E' un'occasione splendida
per imparare un po'.
Ci vorrebbe un vero amico
che provvedesse a te.
Se desideri sono pronto,
ad aver cura di te.*Giulia, smossa, si convince*
Giulia:
Quindici anni quasi sedici
è una stupenda età,
per me l'amore è quasi un dovere,
quindi lo compirò.
Quindici anni quasi sedici
è la più bella età,
per imparare come baciare
e quando dovrò baciar.
E se fra poco mi accadrà,
non devo dir di no.
E' un'occasione splendida
per imparare un po'.
Ci vorrebbe un vero amico
che provvedesse a me.
Se desideri sono pronta
ad affidarmi a te.*Nella foga del momento, Iullo si lascia trascinare dall'impulso e bacia Giulia*
*Lei, appena lo realizza, arretra frastornata, sfiorandosi le labbra con mani tremanti*
Giulia: m-mi hai...
Iullo: ho assaporato una goccia d'ambrosia dal benedetto calice di rubino delle tue labbra, in me arde adesso una scintilla di divinità.
Giulia: ti brucerà il cuore...
*Iullo, rivolgendole un'occhiata languida e maliziosa*: s'incenerirà d'amore, cosa conta di più nella vita?
Giulia: come sei poetico!
Iullo: una musa m'inspira.
*Conquistata, Giulia si butta nel suo abbraccio, gustandosi spavalda quel bacio proibito*
Giulia: oh Iullo... *gli accarezza il viso, indugiando sul taglio della mascella, sui contorni degli occhi*
Iullo: Giulia...
*Si baciano di nuovo, avvinghiati nella passione come un solo corpo finché una voce non richiama Giulia all'interno. I due innamorati si sciolgono. Lei si riassetta, sperando che la vampata di rossore improvvisa spuntatole sulle guance non dia nell'occhio*
Giulia: noi non dovremmo...
*Iullo le sorride*: nessuno lo verrà mai a sapere, stai serena.
*Giulia rimanda il sorriso*: grazie *in un attimo è rientrata*
*Iullo invece resta lì, l'ebrezza della trasgressione che gli procura scariche di brividi lungo la schiena, a rimuginare su quella fanciulla tanto bella e impossibile che gli ha rubato il cuore*
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Meme dall'antica Roma con furore
DiversosIl titolo parla da solo. Preparatevi al delirio.