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"Hyunjin."

"Papà." Hyunjin si scostò lentamente da me, quanto bastava per guardare in faccia suo padre. In fretta cercai di asciugarmi il viso sperando non si notasse che avevo pianto.

"È venuta bene, direi." Rispose riferendosi alla stanza, guardandosi intorno.

"Hai ancora qualcosa da dire?" Sentivo il corpo di Hyunjin farsi sempre più rigido, c'era una sensazione strana nell'aria.

"No, capisco perché lo hai fatto. Ha talento il ragazzo." Mi fermai a osservarli. Sembravano entrambi stanchi, stanchi di andarsi contro.

"Felix, si chiama Felix."

"Volevo scusarmi, per prima." Continuò suo padre.

Io mi girai immediatamente verso Hyunjin. Quindi era andato lì quella mattina presto? Era per quello che non lo avevo trovato in camera?

"D'accordo."

"Sarei felice se prendessi in considerazione l'idea di venire a cena da noi uno di questi giorni."

"A casa?" Chiese sorpreso.

"Si, e Felix sarebbe il benvenuto." Io lo guardai con gli occhi spalancati. La verità era che conoscere la sua famiglia mi faceva paura, ma allo stesso tempo era una cosa che volevo fare.

"No."

"Non devi rispondermi adesso."

"Non penso che cambierò idea." Avvertii la sua tensione così mi avvicinai di più a lui.

"Nel caso dovessi, io e tua madre ne saremo felici." Disse con sguardo più cupo.

"I tuoi lavori sono molto belli Felix, e capisco perché mio figlio ti ha portato qui." Io lo guardai sorpreso, non riuscii nemmeno a farfugliare un grazie.

Con un leggero inchino si dileguò, probabilmente aveva capito che non avrebbe ottenuto altro da quella conversazione e ci lasciò di nuovo soli, ma fuori dalla porta iniziarono a prevenire diversi rumori. La gente stava iniziando a preparasi per l'inizio dell'evento. Mi voltai verso Hyunjin.

"Non penso sia una cattiva idea." Dissi a bassa voce, riferendomi alla cena che suo padre ci aveva proposto. Con il pollice mi asciugò una lacrima che era rimasta all'altezza del naso.

"È un'idea terribile invece, e adesso non mi va di pensarci."

"Cos'è successo stamattina?"

"Mio padre ha scoperto che avrei esposto i tuoi quadri e non i miei."

"E?"

"Si è incazzato di brutto. Credeva che avessi accettato per riprendere la mia vecchia vita e ha scoperto che non era così." Alzò leggermente le spalle in segno di indifferenza.

"Avete litigato?"
"Non importa."
"Si, invece."

"Invece no, perché l'unica cosa di cui mi importava era vedere la tua reazione una volta entrato qui." Sorrisi tristemente.

"E ne è decisamente valsa la pena."
Un leggero bussare alla porta mi fece girare velocemente. L'edificio iniziava decisamente ad affollarsi.

"Mamma?" Sussurrai di stucco. Mia madre era davvero lì?

"Ma che?" Mi avvicinai velocemente suscitando in lei un grande sorriso e la abbracciai con tutta la mia forza.

"Sembri così cresciuto." Mi sussurrò sopra la spalla. Quando alzai lo sguardo anche mio padre era lì ad aspettarmi.

"Papà, ma quando siete arrivati?" Abbracciai anche lui e subito dopo mi allontani per guardarli meglio. Sembravano in forma, anche se un po' stanchi. Improvvisamente mi sembrò passata un'eternità dall'ultima volta che gli avevo visti.

MUSE || HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora