"E così questo è il talentuoso giovanotto che ci hai portato." Finalmente tutti gli invitati avevano distolto l'attenzione da noi. La sala si era di nuovo riempita dal suono delle voci degli invitati."Si, lui è Felix."
"É un piacere." E quindi quello era il padre di Hyunjin. Non potevo metterlo in dubbio, la bellezza era di famiglia. Se avessi dovuto immaginare Hyunjin tra una trentina di anni, probabilmente sarebbe stato esattamente così. Anche le piccole rughe che gli cerchiavano gli occhi non facevano altro che renderlo più attraente. Gli strinsi la mano in segno di saluto e solo in quel momento realizzai che non sapevo niente di lui.
"Ci è voluto uno come te per convincere mio figlio a tornare, te ne sono grato. Pensavo non avrebbe partecipato più a nessuno dei miei eventi."
"Sei esagerato." Ribatte Hyunjin al mio fianco.
"Se non ricordo male, le tue parole sono state 'non mi vedrete mai più, ho chiuso con questa... merda?' Era forse quello il termine che hai usato?"
Guardai Hyunjin con gli occhi spalancati. Non avevamo parlato mai abbastanza del suo passato perché io potessi essergli d'aiuto in quel momento.
"Si, forse ho detto così." Suo padre si girò di nuovo verso di me.
"Devi essere speciale, ragazzo. Se conosco mio figlio so che non si batterebbe mai per quello in cui non crede e per avergli fatto cambiare idea, allora deve credere molto in te." Non seppi come rispondere. Fino a quel momento avevo saputo che a Hyunjin piaceva il mio modo di dipingere, ma sentirsi dire che credeva in me era ancora meglio di un semplice complimento.
"È così, infatti." Affermò sempre Hyunjin, spostando uno sguardo più dolce su di me che attirò l'attenzione del padre.
"Dov'è la mamma?"
"Non qui."
Hyunjin sbuffò al mio fianco."Dimenticavo che andate d'accordo solo quando dovete venirmi contro."
"Non ho più ricevuto nessun tuo lavoro." Disse il padre, ignorandolo.
"Perché non ho dipinto niente."
"Credevo avessi ripreso."
"Mi correggo allora: ho dipinto solo cose che vorrei tenere per me."
"Che cosa sciocca. Cosa dovrebbe esserci di così privato?" Mi sentii un po' in imbarazzo.
"Oh giusto. Tu fai fotografie solo per metterle su quelle riviste di merda. Spero che i soldi che ci guadagni ti rendano felice, papà."
"L'arte è fatta per vendere."
"Non sono d'accordo. Ora, se vuoi scusarci, vorrei che Felix si divertisse. Non so neanche perché sei venuto a parlarmi."
Hyunjin mi afferrò la mano e fece per andarsene. Nonostante l'agitazione, una sensazione calda si espanse dentro di me, nel momento esatto in cui le sue dita si intrecciarono alle mie. Mi era mancato.
"Non hai nemmeno chiamato." L'uomo sembrò improvvisamente triste, il suo sguardo si rabbuiò.
"Si. Ora ricordo il perché."
Quando ci allontanammo, il padre di Hyunjin si perse tra la folla e così anche noi. C'era una leggera musica di sottofondo, ma le voci intorno a noi erano così alte da coprirla quasi completamente. Quando Hyunjin mi parlò riuscii a stento a sentirlo, così lo obbligai ad avvicinarsi e io mi misi in punta di piedi per sporgermi verso il lui.
"Mi dispiace." Disse al mio orecchio. Avevamo entrambi un nuovo calice di vino in mano e stavamo bevendo.
"Non importa."
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MUSE || Hyunlix
Hayran KurguHai presente quando inizi ad odiare quello che hai sempre amato fare? Hwang Hyunjin, uno dei più famosi artisti del mondo, da anni ormai non sente più quella vibrante sensazione che dovrebbe regalargli la vita e persino il suo cuore pare non batter...