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Quella sera andai nell'aula di scultura come avevo progettato di fare. Il busto di argilla che avevo preparato prima di partire era rimasto incompleto e soprattutto... mi faceva schifo. Non avrei mai consegnato una affare del genere, tutto storo e senza una forma. Così prima di iniziarne uno nuovo avevo chiesto a Innie qualche consiglio per farlo meglio.

Accesi la luce e preparai le mie cose sul tavolo prima di iniziare. Avevo intenzione di lavorarci tutta la notte per non pensare a quello che era successo nel pomeriggio. In testa volevo solo pensieri che non mi deprimessero, ma era difficile quando quello che mi veniva in mente più spesso era Hyunjin, e non potevo vederlo.

Mi ero imposto di non cercarlo per non peggiorare le cose e non lo avrei fatto. Potevo resistere.

Ci misi un po' a sistemare tutto il mio materiale, e finalmente mi sedetti e iniziai definitivamente a lavorare. Mi ero messo le cuffiette per ascoltare la musica a tutto volume nelle orecchie e avevo posizionato davanti a me un manichino di legno orrendo che avevo trovato nell'aula per farmi da modello, ma pure con quello non credevo che il mio risultato sarebbe potuto migliorare.

All'inizio sembrò funzionare, il busto aveva una struttura e forse avrei potuto ricavarne qualcosa di decente, ma non appena mi avvicinai al manichino e iniziai a studiarne le curve passandoci sopra le dita, iniziai a perdere la speranza. La scultura non faceva per me. Avrei dovuto rappresentare un uomo e invece mi era uscito una specie di struzzo.

Quando mi girai per tornare al mio posto per poco non saltai sul posto. Mi portai una mano al cuore e subito levai le cuffie dalle orecchie. Potevo sentire la musica anche così da quanto era alta.

"Sei impazzito?"

Hyunjin era appoggiato sullo stipite della porta, intento a osservarmi senza fiatare.

"Mi hai fatto prendere un colpo."

"Scusa." Rispose divertito, entrando definitivamente nell'aula. Io spensi la musica e la stanza sprofondò nel silenzio.

"Da quanto sei qui?"

"Da quando stai imprecando davanti a quel manichino."

"Perfetto." Risposi esausto.

Hyunjin si chiuse la porta alle spalle e tirò fuori un chiave dalla tasca. La infilò velocemente nella serratura e diede qualche giro.

"Dove l'hai presa?" Chiesi sorpreso.

"Segreti del mestiere." Sorrisi e finalmente mi sentii più leggero. Avrei voluto andargli incontro e abbracciarlo, ma non sapevo fino a che punto avrei potuto spingermi per non esagerare. Lì dentro, non capivo proprio come comportarmi con lui.

"Non c'era bisogno di venire, posso farlo da solo."

"Non ho dubbi, volevo solo stare un po' con te."
Qualcosa dentro di me sembrò stringersi.

"Non ci vediamo da due giorni." Aggiunse.

"Lo so." Ammisi.
Due giorni potevano essere niente e potevano essere tutto. A me era sembrato un tempo infinito.

Tornai al mio progetto e mi sedetti sistemando bene la sedia. Dovevo finire quel cavolo di busto, ma almeno immaginavo che con Hyunjin insieme a me, sarebbe sembrato meno faticoso. Lanciai un'occhiata all'orologio, erano già le nove e mezza.

"Certo che fa proprio schifo questo affare." Alzai lo sguardo per capire a cosa si riferisse. Hyunjin stava osservando il terribile riferimento in legno che stavo usando.

"Non ho trovato di meglio."
Un piccolo sorriso gli affiorò sul viso. Cercai di ignorarlo e di distogliere lo sguardo, ma le sue mani erano già volate sui bottoni più alti della camicia e avevano iniziato a slacciarli uno a uno.

MUSE || HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora