Speciale

1.3K 94 448
                                        

||Felix||

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


||Felix||

La luce che entrava dalla finestra colorava il pavimento di un caldo oro brillante e scivolava sulle assi in legno consumate del pavimento. Dalla finestra semiaperta udivo i rumori della strada, il profumo di caffè e del pane appena sfornato. La tela che avevo davanti a me era ancora bianca e immacolata, attendeva soltanto che mi decidessi a fare il primo passo, ma il mio sguardo era troppo impegnato a seguire i movimenti fluidi di Hyunjin, a qualche passo da me. Si muoveva indisturbato, in piedi tra i disegni sparsi a terra, assorto nel suo lavoro con naturalezza e precisione. Perfetto come sempre. Il pennello sapeva cosa fare ancora prima della sua mente. Ogni linea di colore tracciava una storia e faceva trapelare una parte di lui.

Era sempre stato così, da quando lo conoscevo. La sua arte mi aveva sempre lasciato senza fiato. Ero affascinato dal modo in cui riusciva ad esprimersi con una tale semplicità, senza il minimo sforzo. Io invece, come al solito ero autocritico. Mi bloccavo, imprecavo, mi facevo troppe domande e farsi strada tra tutti i miei dubbi diventava sempre più difficile.

"Aspetti che si dipinga da solo?" Mi prese in giro con tono divertito senza neanche alzare gli occhi dal suo lavoro.

"Mi aiuti?" domandai in modo lamentoso, girandomi verso di lui con tutto il corpo, abbandonando le braccia ai lati. Hyunjin si fermò con il pennello a mezz'aria e si volto verso di me, alzando un angolo della bocca in modo malizioso.

"Come scusa? Non ho capito bene? Credevo che sapessi fare tutto da solo."

"Hyunjin" lo ammonii ricordando la nostra ultima discussione. Mi ero arrabbiato perché aveva aperto un barattolo di cetriolini sott'aceto al mio posto, credendo che non ne sarei stato in grado.  Notando il mio sguardo serio, si alzò in piedi e mi venne incontro, in modo volutamente lento. Con il pennello ancora tra le dita si fermo appena dietro di me, posandomi una mano sulla spalla.

"Lo sai che il problema è qui angioletto" sussurro toccandomi delicatamente la fronte. "Pensi troppo."

C'era stato un periodo, quando andavo in accademia, in cui era molto più semplice fidarmi del mio istinto artistico, ma con il tempo sembrava diventare sempre più difficile. Nonostante tutto però, sapevo che Hyunjin mi capiva bene. Prima ancora che potessi dirgli come mi sentivo la sua mano libera scivolò con calma lungo il mio braccio, prendendo delicatamente il pennello che tenevo in mano. Lo condusse sulla tela e lo lasciai fare, incapace di reagire.

Si muoveva lentamente, seguiva una musica che solo noi eravamo in grado di sentire, ipnotizzandoci. Il suo respiro si fece sempre più vicino e il mio cuore prese a martellarmi forte nel petto. Senza rendermene conto iniziai a mordicchiarmi il labbro, cercando di concentrarmi.

"Se fai così mi distrai" commentai sentendo il suo sguardo bruciare su di me. Mi stava aiutando, certo, ma non stava degnando la tela di una sola occhiata.

"Non sto facendo niente di diverso dal solito."

"Infatti mi distrai sempre" mormorai sentendo le guance andarmi a fuoco.

MUSE || HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora