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||Felix||

"Ma che?"
Quando mi svegliai mi ritrovai vestito sul letto di qualcun altro e pochi ricordi frammentati della sera prima.
Changbin con il suo cappello, una ragazza che gli tirava un drink addosso, Minho e Han che ridevano e... Hwang Hyunjin.
Oh no. Ero andato a sbattere contro il mio insegnante di pittura.

Quella... era la sua stanza?
Ero in camera sua?
Mi alzai in fretta per vedere se ci fosse qualcun altro con me nella camera, ma no, ero solo. C'era un specchio in entrata e per poco non mi riconobbi. Avevo delle occhiaie lunghe fino ai piedi. Merda.

"Almeno non sono in ritardo." Constatai vedendo l'orologio sulla parete, ma il mio sguardo cadde subito su qualcos'altro, posato vicino al comodino del letto. Un foglio? Mi avvicinai di più per vederlo meglio e...

"Wow." Sussurrai.
Ero io. Aveva disegnato me mentre dormivo, con la testa sul cuscino. Era incredibile.
Lo presi in mano e quando lo girai trovai due farsi scritte sul retro.

"Buongiorno, spero che la voglia di baciarmi le sia passata perché ha un dipinto da finire.
Ci vediamo in aula."
Hwang.

"Ma che cazzo?"

...

Avevo tenuto il disegno, ripiegato e infilato in tasca prima di uscire.
Ancora non avevo capito cosa significasse quella frase. Forse non era per me. Forse aveva lasciato quel biglietto sul comodino la sera prima e successivamente aveva fatto il disegno. Si. Sicuramente era così.

"Lix dove ti eri cacciato? Ti abbiamo cercato per tutta la sera." Incontrai Jisung con tutti i ragazzi in corridoio.
A giudicare dalle loro facce, anche loro non avevano dormito molto.
"Ci hai fatti preoccupare." Si aggiunse Seungmin.
"Scusatemi, ero un po' brillo. Ma sto bene ora." Innie mi guardò preoccupato.
"Non so con che forza affronterò la lezione di Decorazione." sospirò Minho.
"Non dirlo a me." Anche Bin sembrava distrutto.

"Ci vediamo dopo ragazzi." Dissi mentre io, Innie e Jisung ci avviammo in aula di pittura.
"Poi mi dirai cos'è successo veramente." Han mi stava guardando come se fossi un grande un punto interrogativo.
"Ma non è successo niente, davvero."
"Mh mh."

Il problema era che davvero, non mi ricordavo cosa fosse successo. Sentivo di avere bisogno di un po' di tempo per pensare eppure non potevo negare l'evidenza. Lo avevo baciato? Avevo voluto farlo? Dentro di me speravo in tutte e due le cose. Hwang Hyunjin, non solo era un artista incredibile, era anche troppo bello per essere reale. È vero, da subito mi aveva infastidito perché insomma, come poteva esistere un essere umano del genere? Ma più ci pensavo, più non potevo fare a meno di rendermi conto di provare una sorta di attrazione per lui.
E si, era un grande problema considerato che doveva essere un mio insegnante, e lo era ancora di più considerato che, se lo incontravo da ubriaco, provavo a baciarlo.

"Han, Innie..." iniziai.
"Che c'è Lixie?" Chiese Jeongin posandomi una mano sulla schiena.
"Credo di aver fatto un casino con il professor Hw-"
"Buongiorno ragazzi!" Hyunjin ci passò accanto per andare verso l'aula.
"Buongiorno" partimmo in coro e lo seguimmo per iniziare la lezione. Per un pelo...

"Dimmi che non stavi per dire quello che penso..." mi sussurrò Jisung all'orecchio.
"Lascia stare."
"Lix oddio. Eri con lui l'altra sera!?"
"Shhh, abbassa la voce."
"Sto per svenire. Cazzo che figata, di che avete parlato? Vi siete baciati? NO ASPETTA."
"Shhhh."
"Non dirmi che avete-"
"Non abbia fatto niente, ora abbassa la voce!"
"Ok ok, scusa è solo una grande notizia."
"No, è un grande problema invece."
"Ma scherzi! Ti fai una delle persone più belle e talentuose del pianeta. Certo, penso sia un po' illegale visto il suo contratto di lavoro qui, però..."
"Han io non mi faccio proprio nessuno. Credo solo che mi interessi come persona, ecco. Mi incuriosisce e basta."

"Che hai fatto al collo?" Chiesi notando un livido violaceo sotto al suo orecchio.
"Che?"
"Sei viola, che hai fatto?" Nel frattempo ci stavamo posizionando davanti alle nostre tele per continuare il lavoro.
"Ah. Ehm, niente, forse ho sbattuto." Notai che arrossì un pochino.
"Jis... che è successo ieri sera?"
"Io non ti dico proprio un bel niente visto che tu non mi dici cos'è successo a te."
"Io so solo che ho paura di aver baciato Hwang."

"QUINDI LO HAI BACIATO?"
"Alza ancora la voce e giuro che ti spiaccico la tela in faccia. E comunque no, ti ho detto che non lo so. Io mi sono svegliato in camera sua."
"Oddio." Han sembrava elettrizzato. Proprio non riusciva a capire che era un bel problema.
"Avreste dei figli stupendi."
"Han siamo due uomini... merda. E se neanche gli interessassero gli uomini? Sicuramente ho fatto una figura di merda. Devo chiedergli scusa, qualsiasi cosa sia successa."
"Attento stai facendo cadere la tempera." Mi fermai prima di sporcare il pavimento.

"Ok, ora vado da lui."
"Adesso?"
"Si. Ora."
Hyunjin era seduto sulla lunga cattedra a lato della porta e continuava a disegnare aspettando di controllare i nostri lavori.
"Lix siamo in piena lezione."
"Non mi importa, io vado. Ah, e non pensare che mi sia dimenticato del succhiotto che hai sul collo." dissi ghignando, vendendolo sprofondare di vergogna mentre mi allontanavo.

"Professor Hwang." alzò gli occhi dal suo bozzetto per incrociare i miei.
"Si?"
"Posso parlarle?"
"Mi dica."
"Ecco vede..." mi schiarii la gola. Ma come avrei dovuto chiederglielo?
"Si, insomma..."
"Si?"
"Io mi sono svegliato in camera sua."
"Si, ne sono consapevole." rimasi in silenzio.

"Signor Lee se è venuto qui solo per dirmi delle ovvietà poteva rimanere a dipingere."
"Scusi, ma io non ricordo cos'è successo."
"Menomale, ora può tornare al posto."
Ok, mi stava facendo irritare. Io non ricordavo proprio niente, non capivo nulla. Non poteva aiutarmi?

"Scusi, ma come fa a stare sempre così calmo e comportarsi comunque da stronzo?"

"Come scusi?" alzò un sopracciglio.

"Si, ha sentito bene. Mi dispiace di averla disturbata, è stato un errore."

Tornai al mio posto senza guardarlo. Quel tipo era più bipolare di me. Prima trovavo quel foglio con un mio ritratto e poi si comportava così. Lunatico. Ero in quell'accademia da poco tempo e stavo già impazzendo per colpa sua. Dovevo concentrarmi sul mio obiettivo, non potevo reagire così d'impulso se volevo che mi portasse con lui in Italia. Avrei dovuto convivere con questi sentimenti contrastanti ancora per un bel po'.

...

"Lixie, va tutto bene?"
"Si, Innie non ti preoccupare." Gli dissi vedendo il suo sguardo preoccupato.
"Hai intenzione di scazzare con lui un giorno sì e un giorno no?" Mi chiese Han che probabilmente aveva ascoltato la nostra conversazione.
"Non infierire." Eravamo andati alla caffetteria del piano terra per fare una pausa prima della lezione con il professor Chan.
"Non mi va di fare scultura adesso." Sbuffai.
"A me si."
"Per foza Innie, tu sei bravissimo e il professor Chan ti adora." rispose Han.
"Lui... è solo molto gentile. A me piace."

"Comuque Lix devi chiarire questa storia." Disse Han.
"Che storia?" Giusto. A Innie non avevo ancora raccontato niente.
"Lix e Hwang se la fanno di nascosto."
"CHE?"
"Oddio, non è vero, Han ti prego." Raccontai di nuovo tutto quello che mi ricordavo della sera prima e il biglietto trovato sul comodino. Aggiunsi anche il fatto che gli avessi dato dello stronzo pochi minuti prima e Innie rimase a bocca aperta.
"Sei un po' impulsivo Lixie."
"Si..."

Ciaoo,
scusate questo capitolo fa un po' schifo,
ma serviva.
Alla prossimaa

MUSE || HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora