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"Aspetta che?"

"Hai tutte le scelte del mondo davanti a te, tesoro." Disse portando delicatamente le labbra sulle mie. Sapevo che lui era lì e sarebbe sempre stato dalla mia parte ed era una sensazione semplicemente stupenda.

Mi sentivo spaesato, forse troppe informazioni in una volta, non lo sapevo. Certo, scegliere di andarmene e dedicarmi alla mia carriera sarebbe stata la cosa migliore, ma non potevo agire così d'impulso.

"Pensaci tutto il tempo che vuoi."

"Te ne stai andando?" Chiesi vedendo che mi lasciava le mani. Mi rivolse uno sguardo dolce e allo stesso tempo divertito.

"Tu, te ne stai andando angioletto. Hai lezione."

"Cazzo." Mi morsicai l'interno della guancia perché in quei pochi minuti mi ero dimenticato di ogni cosa, persino del mio stesso nome.

"Park ti manderà tutto quello che devi sapere, oggi." Dio, stava succedendo tutto così in fretta.

"Ci vedremo?"

"Ti aspetterò io quando avrai deciso. Non voglio influenzare la tua scelta." Annuii. In effetti mi sarebbe bastata una sua parola per mettere in dubbio le mie.

"Ci sarò sempre, qualsiasi scelta farai . È la tua vita."

...

Per il resto dei giorni successivi, quattro per la precisione, entrai in un loop di eccitazione e preoccupazione perenne. Avevo ricevuto da Park una lista interminabile di nomi che avevano chiesto di me. Sei gallerie d'arte volevano esporre le mie opere per degli eventi e qualcuno voleva comprare i miei quadri. Mai avrei immaginato di ricevere così tante attenzioni.

Avevo avuto paura, parecchia paura perché per un attimo mi era balenata in testa l'idea che la gente potesse essere interessata a me solo per via di Hyunjin. A volte le parole di Joon, quello stronzo che speravo di non rivedere mai più, mi risuonavano ancora nella testa.

Sapere che avevo destato così scalpore solo perché Hyunjin mi aveva portato con sé era probabilmente in parte vero, ma non volevo fosse l'unico motivo.

Forse ci avevo pensato per più di un attimo, forse lo avevo reso il motivo principale della mia ansia, ma non potevo non essere felice per le opportunità che mi si stavano presentando.

"Dovresti farlo." Mi aveva detto Changbin a pranzo. Ci eravamo seduti a mensa, tutti allo stesso tavolo per discutere di quello che mi stava succedendo, perché nessuno dei miei amici capiva come mai non me ne fossi ancora andato via a inseguire il mio magico sogno. Dopotutto lo scopo degli studi che stavo intraprendendo era quello che io avevo quasi raggiunto.

"C'è un altro motivo in effetti." Ammisi guardando tutti negli occhi.

"Ci ho pensato molto." Ci avevo pensato davvero tanto. Troppo.

"E ho bisogno di parlare con il direttore."

"Non dirmi che vuoi restare qui?"
Mi chiese Han stupito con il criceto Pip in mano.

Quella palla di pelo grigio dormiva per la maggior parte del tempo e quando si svegliava non faceva altro che mangiare semi. Avevo imparato a conoscerlo negli ultimi giorni e davvero, era come avere un Jisung in miniatura.

"In realtà..."

"Tu sei fuori di testa."

"Niente può darmi la certezza che dopo aver accettato queste proposte me ne arriveranno delle altre." Ammisi. Non volevo darmi troppe speranze e dovevo pensare in modo razionale.

"Ma avere un diploma qui... sarebbe una sorta di garanzia." Ammisi.

Tutti mi guardarono incuriositi. Lo sguardo di chi, pensandoci, aveva capito che forse avevo ragione, che decidere di andarmene così di fretta sarebbe stato un grosso azzardo, una vera follia.

MUSE || HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora