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"Siamo arrivati?"
Hyunjin stava parcheggiando la macchina di fronte a un'enorme casa color panna.

"Si, ci siamo un po' allontanati."

"Non importa, domani abbiamo la giornata libera." Hyunjin annuì al mio fianco e dopo aver preso un profondo respiro scese dalla macchina. Pochi secondi dopo mi aprì la portiera.

"Vieni."

"Questa è-?" Chiesi fermandosi a guardare la casa che avevo davanti. Eravamo distanti dal centro di Seoul, sembrava un posto tranquillo.

"Casa mia."

"È stupenda."

"Dici?"

"Si! E poi il giardino! Ho sempre sognato avere un giardino." Hyunjin sorrise vedendomi così entusiasta.

"Ho sempre pensato fosse una casa troppo grande per una persona soltanto, ma appartiene ai miei genitori, così..."

"Capito."

"Vieni."

La sua mano prese la mia e mi tirò leggermente, spingendomi a seguirlo all'interno. Era una casa davvero spaziosa, piena di mobili. Il divano era enorme e così anche il tavolo da pranzo, ma era molto... bianca.

Tutti gli arredi erano chiari e per qualche motivo dentro di me, sentivo che la casa di Hyunjin sarebbe dovuta essere molto più colorata di così.

Senza mollare la presa su di me, mi portò su per le scale che portavano al piano superiore e una volta lì, salimmo ancora un po' fino a che non ci fermammo davanti a una porta più rovinata delle altre. Sembrava quasi l'entrata di una soffitta, ma non lo era.

"Paura dell'altezza?"

"Come? Forse un po'."

Hyunjin davanti a me sorrise e mollando momentaneamente la mia mano, aprì la porticina davanti a noi lasciandomi la visuale sul cielo e facendo entrare l'aria fresca della sera.

Uscimmo insieme, il braccio di Hyunjin mi strinse la vita, e una volta fuori osservai la città dall'alto.

"Questo" disse "è il tetto di casa mia."

"Wow." Tutta la stanchezza che avevo accumulato fino a quel momento era sparita, lasciando spazio allo stupore. Le stelle sembravano brillare più di prima e il cielo era così scuro in contrasto, da lasciare senza fiato. Mi sembrava di poter accarezzare le nuvole con le dita. Eravamo così in alto.

"Hyunjin" dissi percependo il suo sguardo su di me. Il suo braccio era ancora ancorato a me, forse aveva paura che potessi cadere?

"Perché mi hai portato qui?"

Si sedette sulle tegole fredde, facendomi accomodare vicino a lui. L'aria che ci sfiorava era così piacevole.

"Questa per ora, è la mia vita Felix." Il suo tono era calmo, dolce. Avrei potuto ascoltare la sua voce per ore.

"Sento che davvero niente mi appartiene. Nemmeno questa casa."

Hyunjin stava cercando di aprirsi con me?

"Posso chiederti perché stai facendo tutto questo con la tua vita?"

"Intendi lavorare lì? Vivere lì quando potrei restare a casa mia?" Annuii aspettando la sua risposta e appoggiai la testa sulla sua spalla.

"Volevo qualcosa di diverso, e la conferma di non aver buttato via tutta la mia esistenza."

"Non ami più dipingere?"

"Io adoro dipingere, essere un artista non è una cosa che scegli, io sono così, ma odio dove tutto questo mi ha portato."

"E dove ti ha portato?"

MUSE || HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora