MUSE || Hyunlix

2

Il giorno dopo ci preparammo per la nostra prima lezione.
"Jisung" dissi
"Dimmi ragazzo."
"Non posso farcela. Dammi uno schiaffo."

SLAP

"MA NON DICEVO DAVVERO IDIOTA!"
"Ah scusa."
Innie rideva dietro di me.
"Ora mi rimarrà la prima tua grossa mano stampata in faccia."
"Ma scusa mi hai detto tu di farlo."
"Oddio sei proprio scemo."
"Sai Jis, credo che Lix volesse solo comunicarci che è emozionato per la sua prima lezione." disse Jeongin che ancora rideva.
"Grazie Innie, menomale che ci sei tu."
"Allora la prossima volta assicurati di dire che sei emozionato, non che vuoi farti picchiare." aggiunse Jisung sforzandosi di non ridere.

L'aula di pittura era stupendamente grande e piena di tele e colori, ma prima di prendere in mano i pennelli avremmo dovuto fare una lezione introduttiva con un paio di insegnanti. Eravamo una ventina nella stanza e tutti pronti ad iniziare.
"Primo anno?" entrò un uomo robusto che supposi essere il direttore, seguito da altri due insegnanti. Erano entrambi giovani, ma uno dei due mi lasciò senza fiato per qualche secondo, e a giudicare dal silenzio improvviso anche gli altri avevano smesso di respirare.
"Oddio" Sentii Jisung sussurrare dietro di me.
"Che succede?"
"Come che succede! Ma dove vivi Lix?" stava ancora sussurrando, ma sembrava agitato.
"Perchè?"
"E l'arte sarebbe la tua vita?!" Avrei potuto giurare che una goccia di sudore iniziò a scendere sulla sua fronte.
"Quello è Hwang Hyunjin." mi sussurrò all'orecchio Innie.
"Uno dei più famosi artisti del nostro secolo, e anche il più giovane."
"Sapevo fosse tornato in Corea, ma qui?!" Continuò Jisung dietro di me. Tutti iniziarono a sussurrare tra di loro e il mio sguardo tornò a posarsi sulla figura bionda davanti a me.
Hwang Hyunjin...

No. Non avevo proprio mai visto quel ragazzo. Jisung aveva ragione, l'arte era la mia vita, avrei dovuto almeno sapere il suo nome, specialmente perché non mentiamoci, era proprio bello. Più lo guardavo e più non riuscivo a staccare gli occhi da lui, e non ero il solo. Da quando era entrato nella stanza tutti gli occhi erano puntati su di lui e i suoi lunghi capelli biondi.

"Iniziamo con le nozioni base dei corsi." Continuò il direttore.

"Prima di tutto vi presento il vostro professore di pittura, Hwang Hyunjin. Con lui potrete affrontare la parte pratica delle lezioni, qui all'accademia." Il ragazzo si fece leggermente avanti e ci salutò con un mezzo inchino.

"Sarò onorato di insegnare a tutti voi. Questo è solo il mio primo anno di insegnamento, ma sono sicuro che potremmo aiutarci a vicenda."

Tutti applaudirono, compreso il direttore che sembrava un po' troppo entusiasta.
"Wow Lix, ancora non ci credo." sussurrò Jisung nel mio orecchio.

"Beh, speriamo sia davvero bravo. Il mondo è già abbastanza pieno di montati che credono di essere i nuovi Monet."

"Oh povero piccolo Lix. Come si vede che non hai mai visto un suo disegno."

"Han ha ragione Lix..." si aggiunse Innie. "Il signor Hwang ha proprio talento."

"Beh scusate, ma non mi farò ingannare
dalla sua faccia ridicolmente perfetta. Ci crederò quando lo vedrò."

Il direttore nel frattempo continuava a parlare.
"Il giovane che vedete qui al mio fianco sarà il vostro insegnante di scultura, che oggi ci teneva a presentarsi subito a voi. Il signor-"
"Chiamatemi pure Chan. Piacere di conoscervi."

Erano davvero giovanissimi tutti e due, anche se Chan sembrava leggermente più vecchio del professor Hwang.
"Com'è possibile che insegnino?"
"Semplice. Saranno tutti e due formidabili." disse Innie con lo sguardo fisso su di loro.
Lo speravo davvero.

...

L'ora iniziale passò abbastanza in fretta. Il direttore ci parlò nel dettaglio delle lezioni che avremmo tenuto e degli esami che avremmo dovuto dare. Il mio sguardo però, ogni tanto scivolava su Hwang senza che me ne accorgessi. Indossava un completo nero che continuava ad attirare la mia attenzione. Incrociò il mio sguardo solo per qualche secondo, ma bastò per farmi diventare rosso come un peperone. Pensai di essere uno stupido. Quello era il sogno della mia vita, non potevo farmi distrarre da qualsiasi cosa, eppure il mezzo sorriso divertito che fece appena dopo, riportò la mia attenzione su di lui. Non capivo se mi piacesse o mi desse sui nervi. Insomma, era davvero troppo giovane per insegnare e io non avevo intenzione di perdere tempo, specialmente nella pittura.