Non capivo perché Chan volesse vedermi e per giunta nella sua stanza. Capivo che era molto a suo agio con i suoi studenti, che li trattasse come dei figli, etc; però avrebbe potuto parlarmi anche nell'aula di sculture o in corridoio.Ci fermammo davanti alla sua stanza che, come mi aveva detto Hyunjin, si trovava proprio vicino alla sua.
"Ecco." Disse Jenongin.
"Vuoi che ti aspetti qui fuori?""Grazie Innie, non c'è bisogno. Vai ad alzare dal letto quei due fornicatori prima che ritorni." Il piccoletto sorrise e annuì. Poi se ne andò lasciandomi davanti alla porta.
Bussai.
"Felix, sei venuto." Chan mi accolse alla porta.
"Buongiorno."
"Vieni pure."
Mi fece entrare nella sua stanza. Era molto più grande di quella di Hyunjin, forse perché la usava da più tempo. Aveva persino un angolo da cucina e un tavolo.
"Stavo facendo del tè, ne vuoi un po'?"
"Si, grazie."
Stavo cercando di comportarmi in modo disinvolto come faceva lui, ma proprio non capivo perché mi trovassi lì.
Chan mi fece sedere al suo tavolino e versò la bevanda calda in una tazzina."Spero ti piaccia il tè verde. Io amo i gusti semplici. Pensa che una volta ho ordinato un hamburger e ci ho trovato dell'ananas... assurdo."
"Ananas?"
"Si, non ne parliamo."
Bevvi un sorso di tè. Era amaro, ma non lo diedi a vedere. Chan sembrava ancora sconvolto dal ricordo del suo panino.
"Professore, sono felice di, emh- prendere del tè con lei, ma dubito di essere qui per questo."
"Hai ragione Felix, mi dispiace. Non trovo dei modi poco diretti per introdurre l'argomento."
"Oh, ho per caso dimenticato di consegnare un compito?"
"No Felix, si tratta di te e" si schiarì la voce.
"Di te e Hyunjin." mi strozzai con il tè.
"Stai tranquillo, ormai lo so da un po' di tempo e di certo non sono la persona giusta per farvi la morale." Notai il suo sguardo farsi più buio.
"Quindi lei lo sa da molto?" dissi incredulo.
"Si, e ho bisogno che tu sappia alcune cose. Devo parlarne con te, anche se forse è solo un bisogno personale."
"Oh, d'accordo."
Non sapevo ancora come reagire, ma di sicuro avevo capito perché aveva scelto di parlarmene nella sua stanza e non in giro per la scuola. Solo in quel momento mi resi conto che Chan era più agitato di me.
"Come forse hai notato, io ho un buon rapporto con Hyunjin. Lo conosco da sempre ed è stato la mia fortuna e la mia rovina in un certo senso." disse con un mezzo sorriso amaro.
Io rimasi ad ascoltare.
"Quando l'ho conosciuto eravamo bambini. Sai anche a Jeongin ho implicitamente parlato di questo. Vedevo come era costretto a vivere la sua vita e non potevo fare niente per aiutarlo. Mi sono sempre sentito impotente davanti a lui. Essere suo amico, per molto tempo, è stato come avere un uccellino domestico che non poteva mai uscire dalla sua gabbia."
Per qualche secondo Chan mi guardò come se stesse decidendo se continuare a parlare o no.
I suoi occhi scuri erano puntati su di me.
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MUSE || Hyunlix
FanfictionHai presente quando inizi ad odiare quello che hai sempre amato fare? Hwang Hyunjin, uno dei più famosi artisti del mondo, da anni ormai non sente più quella vibrante sensazione che dovrebbe regalargli la vita e persino il suo cuore pare non batter...