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Mi immobilizzai.

"Cazzo, e adesso che faccio?"

"Che ne dici di parlare con lui, prima di farti altre paranoie?" Mi disse Han annoiato.

Mi allontanai da loro per avere un po' di privacy. Decisi di entrare nel bagno e mi chiusi la porta dietro. Continuai a osservare il telefono che squillava senza il coraggio di rispondere. E se fosse stato arrabbiato con me? Avevo detto tante cose che avrebbe potuto rinfacciarmi e che avrebbero potuto ferirlo.

"Non ci riesco." Sussurrai tra me e me posando il telefono sul lavandino.

"Non ce la faccio."

Provai a girarmi di spalle per ignorare il suono fastidioso della mia suoneria. Avevo probabilmente rovinato tutto. Che cosa avrebbe pensato di me dopo quella sera? Forse che ero malato o qualcosa del genere.

Io non ero pronto a sentirmi dire quelle cose da lui.

La stanza sprofondò nel silenzio e sullo schermo del mio cellulare apparve una notifica di chiamata persa. Non avevo riposto.
Merda.

Forse così mi avrebbe odiato ancora di più?

Entrai in un loop infinito di emozioni che durò solo pochi secondi, ma a me parve infinito.  Ero combattuto tra il richiamare e sperare di poter risolvere tutto o evitare completamente la sua chiamata, sperando che se ne dimenticasse anche lui. Stavo per cancellare la notifica quando il telefono squillò di nuovo. Per poco non cacciai un urlo e non lanciai il telefono per aria.
Imprecai.

"Ok ok, ho capito." Dissi rivolto non so bene a chi, forse all'universo. 

Senza pensarci troppo questa volta,
accettai la chiamata e portai il telefono all'orecchio. Mi ammutolii per la paura di quello che sarebbe potuto accadere.

"Felix?" La voce di Hyunjin mi raggiunse, limpida.

"Lix ci sei? Stai bene?"

"Hey." Salutai incerto.

"Cazzo." Ansimò Hyunjin dall'altra parte del telefono, quasi senza fiato.

"Mi hai fatto preoccupare da morire. Sei in casa? C'è qualcuno con te ora?"

"No- Cioè sì, sono in casa, ma sono da solo adesso."

"E stai meglio?"

"S-si." Risposi titubante, perché Hyunjin non sembrava affatto arrabbiato con me, ma solo preoccupato da morire.

"Nel messaggio sembravi davvero esausto."

"Non preoccuparti."

"Davvero amore, se non stai bene vengo a prenderti."

"Ma sono le quattro del mattino."

"E cosa importa?"
Io rimasi in silenzio.

"Mi dispiace se non ti ho scritto, sono pessimo. Credevo di disturbarti."

"Tu... non mi disturbi mai."

"Ti ho fatto credere tutte quelle cose- mi dispiace davvero."

"Scusami, ti stai scusando tu con me?" Chiesi incredulo.

"Si." La sua voce era ferma e più bassa del normale.

"Credevo fossi arrabbiato per quello che ho detto." Ammisi.

"Hai detto solo quello che pensi, come posso arrabbiarmi?"
Oddio, lo amavo sul serio.

"Non voglio che tu stia male, soprattutto quando non possiamo vederci o siamo lontani."

MUSE || HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora