PROLOGO

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BETTY

Ballo di fine anno, terzo anno.

Joshua Braden Allen sta ballando con me, davanti a tutta la scuola. Cerco di ignorare gli sguardi che mi sento addosso, ma è un po' difficile quando sai che tutti ti stanno guardando. La sua mano scivola sulla mia schiena e riesco a sentirne il calore attraverso la seta leggera del mio vestito.

«Che c'è?» borbotta.

Mi schiarisco la gola e sollevo lo sguardo verso di lui. Strizza gli occhi color miele e il mio sguardo scivola sulle lentiggini che gli tempestano il viso come tante piccole stelle. 

I capelli rossicci sono pettinati all'indietro e il completo che indossa lo fa apparire ancora più muscoloso di quanto non sia. E lo è, parecchio direi, dato che gioca a football ed è stato benedetto da un fisico quasi perfetto. 

Cosa che non è successa alla sottoscritta, mia madre se ne rammarica di continuo.

«Ci stanno guardando tutti» gli faccio notare.

«No, guardano Kennedy e Chandler».

Lancio uno sguardo alle mie spalle e mi si disegna un sorriso sulle labbra vedendo i miei amici ballare al centro della pista da ballo. È la prima coppia della gay della scuola, la prima che ha il coraggio di uscire allo scoperto. 

Sono molto fiera di loro, sono adorabili e meritano di essere felici. Josh mi pizzica un fianco e io mi volto di scatto, ritrovandomi di nuovo davanti ai suoi occhi che scivolano un po' troppo verso la mia scollatura. Gli sollevo il mento con l'indice e lui sbuffa.

«I miei occhi sono quassù».

«Scusami, è che me le metti sempre davanti, Betty».

Alzo gli occhi al cielo.

«A volte sei così volgare».

«E tu sei troppo pudica, lasciati andare un po'».

Volteggiamo per la stanza sulle note di Mirrorball di Taylor Swift e mi sento a disagio nel constatare che la maggior parte della gente si sta baciando o è in atteggiamenti fin troppo intimi. 

Io e Josh siamo solo amici, per la maggior parte del tempo litighiamo su ogni cosa e stasera siamo qui insieme solo per una stupida scommessa che abbiamo fatto. Non ha nemmeno molto senso, ma da qualche settimana a questa parte Josh si è fissato e vuole aiutarmi a uscire dal mio guscio. 

Qualunque cosa significhi, dato che la mia vita pressoché invariata dimostra che il suo piano sta fallendo miseramente. La cosa più insolita che ho fatto ultimamente è infilarmi queste mutandine di pizzo che indosso. Sono incredibilmente fastidiose e non vedo l'ora di togliermele. Da sola, perché la mia vita sentimentale è come il mio ragazzo ideale: non esiste.

«Mi stai pestando i piedi, Joshy».

«Piantala di chiamarmi in quel modo, è odioso».

«E tu smettila di guardarmi la scollatura, sei disgustoso».

Il suo braccio mi attira a sé e io mi irrigidisco perché adesso i nostri petti si sfiorano. Josh non mi ha mai abbracciata e questo è quanto di più simile a un abbraccio ci sia mai stato tra di noi. Il profumo della sua acqua di colonia mi fa rabbrividire, mi ricorda una brezza marina il che è assolutamente ridicolo.

«Allora, ho vinto la nostra scommessa» sussurro.

Cerco di ignorare il calore che il suo braccio sprigiona a contatto con la mia pelle, ma è veramente difficile in questo momento. Josh annuisce e muove il pollice sull'altro mio fianco, facendomi rabbrividire.

Because Of HerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora