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JOSH

Faccio pace con Betty e le cose tornano come prima, mi rendo conto di essermi comportato come un idiota e cerco di tenere a freno l'istinto di tenere Kane lontano da lei. So che non sono fatti per stare insieme, ma non sarò di certo io a ferirla. Il mio compito è essere suo amico.

Ottobre scivola via rapido e in un attimo ci ritroviamo ad Halloween, una festa che personalmente odio da morire. Non mi travesto mai e trovo ridicolo perdere tempo per stronzate del genere, per questo apro la porta contro voglia. Betty solleva una busta di carta e mi sorride.

«Felice Halloween!»

«Non è mica Natale, non ci si fa gli auguri».

Mi ignora e mi supera per entrare in casa. Mia madre e mia sorella sono fuori, quindi siamo soli. Chiudo la porta e lascio che si guardi intorno mentre spengo lo stereo e metto i piatti in lavastoviglie. Non riesco a piegarmi bene perché ho un livido enorme sulla schiena dovuto a un placcaggio dell'ultima partita, ma cerco di comportarmi normalmente.

«Sei pronto a scoprire il tuo costume?»

«Odio travestirmi».

Scaccia le mie parole con una mano e prende la busta di carta, fruga dentro ed estrae due casacche familiari.

«Mi hanno riferito che l'anno scorso hai trovato il travestimento di Kennedy geniale, quindi ho chiesto aiuto a Chandler».

Dispiega una casacca identica alla mia e la volta, mostrandomi il nome sulla schiena. Mi viene da ridere perché solo Elizabeth avrebbe potuto fare una cosa del genere. Le strappo la casacca con il nome Milestone stampato dietro e la osservo prendere quella di Kayden Lancaster.

L'anno scorso suo fratello aveva optato per questo travestimento solo per dare una lezione a Mitch e a tutti quelli che parlavano male di lui. Ridacchio e la misuro davanti al mio busto, è un po' grande dato che Chandler è molto più grosso di me, ma sembra perfetta.

«Sei matta, lo sai?»

«Non più di te».

«Sono curioso di vedere la faccia di Eve».

Betty scoppia a ridere e si copre le labbra con la mano. Scuoto la testa e le faccio cenno di seguirmi, la porto in camera mia dove frugo nell'armdio alla ricerca di un paio di pantaloncini. Scelgo quelli della divisa dell'anno scorso, si abbinano perfettamente alla casacca. Betty si guarda intorno e passa le dita sulla libreria, ci sono più che altro fotogafie e trofei.

«E così questo è il tuo mondo».

Mi tolgo la maglia e mi infilo la casacca, le è girata di spalle quindi non mi presta attenzione. Mi slaccio i jeans e li faccio scivolare lungo le gambe, me li sfilo e indosso i pantaloncini. A quel punto, lei si gira.

«Potevi chiedermi di uscire».

«E perdermi le tue guance rosse? Mai».

Alza gli occhi al cielo e si siede sul piumone blu scuro. Provo a osservare la mia camera con i suoi occhi e mi sembra un posto incredibilmente cupo. È tutto sui toni del blu, non ci sono quadri o stampe colorate. La cosa più scintillante è la casacca che indosso.

«Qual è il piano per stasera?»

Nell'ultimo mese, la situazione si è un po' arenata. Betty e Kane hanno parlato poco e a ogni festa a cui siamo andati lui era ubriaco o fatto, senza contare la quantità di ragazze che si è scopato.

Lei ci è rimasta male, ma è ancora convinta di poter attirare la sua attenzione. Io ho evitato Billie come la peste e mi son limitato a giocare, festeggiare e fumare. Non tocco una ragazza da mesi e inizio a sentirmi un po' frustrato, toccarmi da solo non mi basta più.

Because Of HerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora