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JOSH

Non so in che diavolo mi sto cacciando, ma ormai ci sono dentro e non posso tirarmi indietro. Aiutare Betty a conquistare Kane mi farà saltare i nervi, fingiamo da qualche giorno e abbiamo già litigato. 

Betty è maledettamente sensibile quando si parla di lui, lo idealizza come se fosse il ragazzo perfetto e ammetto che la cosa mi irrita parecchio. Kane non è perfetto, non è tanto diverso da me e da tutti quelli che lei considera degli stronzi. 

A volte, mi sorprendo che sia mia amica, non capisco che cosa ci trovi in uno come me dato che sono tutto ciò che ha sempre odiato. Comunque, le ho dato la mia parola e la aiuterò.

«Cosa prendi?»

Betty sussulta e mi lancia uno sguardo sorpreso, come se si fosse ricordata improvvisamente di essere in un ristorante con me e i ragazzi. Siamo seduti a un tavolo vicino alla vetrata principale e insieme a noi ci sono Mitch, Moore e Kane. 

Da quando siamo arrivati, Betty non ha fatto che scostarsi i capelli dal viso e sorridere, avvampare e mordersi il labbro. I miei occhi si sono incatenati alla sua bocca un po' troppo spesso.

«Non saprei...»

«Devi mangiare».

«Lo so, Josh».

«Allora dividiamo le ali di pollo e le patatine fritte».

Fa un cenno d'assenso e chiude il menù, si rilassa e io poggio un braccio sullo schienale della sua sedia. Gli occhi di Mitch si incollano alla mia mano, mi sto arrotolando una ciocca castana intorno al dito mentre parlo con i ragazzi dei programmi per la prossima settimana. Non mi sfugge il modo in cui ci guarda, se osa dire qualcosa che la mette in imbarazzo, lo prendo a calci in culo.

«Hai scelto?»

Alla voce di Kane mi volto di scatto, sta parlando con Betty che adesso è arrossita come un pomodoro. Indossa un cardigan intrecciato e una gonna fino al ginocchio, gli occhi di lui scivolano un po' troppo lentamente dal suo viso alla scollatura. Sento una strana sensazione rimescolarmi lo stomaco.

«Passami la penna e il blocco» borbotto.

Kane sussulta, preso alla sprovvista da me, e fa scivolare il blocco lungo il tavolo. Scrivo il nostro ordine velocemente e lo consegno alla cameriera che passa a ritirarlo, poi mi rimetto nella posizione di prima. I capelli di Betty sono mossi e morbidi, profumano di fragole e ciliegie proprio come lei e pregano le mie dita di toccarli. È come attorcigliarsi intorno alle mani dei pezzi di seta, è fin troppo piacevole

«Hai giocato bene ieri» esordisce lei.

Sta parlando con Kane che è tornato a rivolgerle tutta la sua attenzione. Cerco di concentrarmi su Mitch che sta dicendo qualcosa a proposito della squadra, ma le mie orecchie sono sintonizzate sulla stazione Betty.

«Dicono che gli osservatori del college potrebbero essere presenti già alla prossima partita» butta lì.

«Bene, mi sono preparato a questo momento per tre anni».

«Pensi di potercela fare, Josh?»

Alzo le spalle e non rispondo, perché non voglio ostentare sicurezza. Penso di farcela, ma non c'è bisogno che loro lo sappiano, li renderebbe solo più spietati e la competizione arriverebbe alle stelle. Non è quello che voglio, io competo con me stesso e basta.

«I tuoi voti non sono il massimo» interviene Moore.

Kane e Betty stanno ancora parlando. Lei sta ridacchiando in quel modo pudico che la fa sembrare la protagonista di una commedia romantica, mi da sui nervi in questo momento e non ne capisco il motivo dato che di solito mi piace quando ride.

Because Of HerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora