BETTY
Non so cosa diavolo sia successo. Odio litigare con Josh, è il mio migliore amico ed è l'unica persona che mi fa ridere, l'unico che mi capisce davvero. Detesto non sapere come comportarmi con lui, non capisco come sia possibile ma questo gioco ci si sta torcendo contro.
Mi alzo lunedì mattina e preparo le mie sorelle per la scuola e Misha per l'asilo, indosso la divisa scolastica tenendo sotto controllo il telefono e sentendo il mio umore farsi sempre più cupo. Josh non si è fatto sentire ieri e io non gli ho scritto perché non credo di dovermi scusare per qualcosa.
Non ho fatto niente, è lui che mi ha mollata in quella sala per stare con Billie. Non riesco a capire perché si sia arrabbiato in quel modo, sono io quella che ha il diritto di sclerare se lui fa crollare il nostro piano.
Vado a scuola e lui non c'è, è molto strano perché Josh non salta mai la scuola o gli allenamenti. Inizio a sentirmi irrequieta e mi dico che se entro stasera non mi scrive, lo farò io. Sono preoccupata che gli sia successo qualcosa, la mia preoccupazione non fa che crescere per tutto il giorno.
È sera quando mi sento così di cattivo umore da non riuscire a sopportarmi nemmeno da sola
«Che ti succede?»
Augustine mi lancia un'occhiata dal bancone della cucina sul quale è seduta a mangiare gelato. Dovrei sgridarla perché a quest'ora dovrebbe essere già a letto, ma non ne ho la forza.
«Sono stanca».
«A me sembri preoccupata. Chi era il ragazzo che ti ha accompagnata a casa sabato sera?»
Avvampo e mi mordo una guancia. Non posso credere che la mia sorellina di dieci anni mi spii e sia qui a farmi il terzo grado. I suoi occhi mi fissano in attesa di una risposta. Augustine sarà anche una bambina di dieci anni, ma è terribilmente sveglia.
«Un amico».
«Come Josh?»
Mi mordo il labbro, il suo nome mi procura una fitta di nostalgia.
«Qualcosa del genere» borbotto.
Non mi va di dirle che sono innamorata di Kane dal primo anno e che essere accompagnata a casa da lui mi ha fatto sfarfallare il cuore. Abbiamo parlato per tutto il tragitto, ho scoperto che è appassionato di cinema e che parla un sacco quando l'argomento lo coinvolge.
Non so cosa intendesse, ma mi ha detto che qualche volta potremmo andare al cinema da soli. Era una specie di appuntamento? Non so cosa pensare. Mi sono limitata a sorridere come un'idiota e annuire.
«Mi piace Josh, è simpatico».
La voce di Augustine mi riporta alla realtà e sento il cuore sprofondare nel petto. Josh non è simpatico, è incredibile. È un sole che illumina una stanza buia, l'amico migliore che si possa desiderare, e la sua assenza mi pesa sul cuore come un macigno.
Sto per dirle che deve mettere via il gelato e andare a letto come hanno fatto tutti gli altri, quando sento il campanello. Lancio un'occhiata all'orologio, sono le nove e mezza di sera. Chi diavolo è?
«Prendo una padella?» mormora mia sorella.
La fisso perplessa.
«Una padella?»
«Come arma, Lizzie».
Trattengo una risata e le scompiglio i capelli. I ladri non suonano i campanelli, ma non glielo dico.
«Fila a letto, vengo a controllarti tra un attimo».
Non assisto alla sua reazione scocciata, mi allontano per andare a controllare chi è. Afferro la maniglia e, quando apro la porta, rimango senza fiato. Davanti a me c'è Josh, nella sua solita tenuta da corsa. Rilascio un sospiro di sollievo e mi premo una mano sul petto.
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Because Of Her
Teen FictionElizabeth West ha passato tre anni a cercare di essere invisibile alla Weston High. Mentre le sue amiche si affannavano per conquistarsi un posto d'élite nella scuola, lei si limitava a tenere un profilo basso. Fino a quando, per un caso inaspettato...