BETTY
Fisso i tasti sotto alle mie dita e arriccio le labbra in una smorfia. Ne premo qualcuno distrattamente, ma le mie dita sono arrugginite e sono mesi che non suono.
Prima la musica era tutta la mia vita, mi ha tenuta a galla mentre mia madre mi diceva che ero sbagliata e cercava di trasformarmi in un'altra persona e ha fatto lo stesso dopo che Chase se n'è andato e mi ha lasciata sola a fare i conti con quello che ci era successo.
Suonavo e suonavo, andavo avanti fino a quando le dita non mi facevano male, ma poi mi sono resa conto che le mie sorelle avevano bisogno di me e che i miei genitori avevano già deciso tutto per il mio futuro.
Piano piano, mi sono resa conto che il tempo per suonare non esisteva più e che, quando lo facevo, mi faceva male il cuore. Ho smesso, ho iniziato a usare il pianoforte come un mobile d'appoggio sul quale getto libri e trucchi, cose di cui non mi importa molto. Solo ogni tanto mi concedo di scoprire i tasti e suonare, quando succede mi sento più viva che mai.
Premo altri due tasti e inspiro forte, poi chiudo gli occhi e suono le prime note di Dial Drunk. È una canzone che adoro, con un sound country e malinconico, il testo è molto triste e mi mette i brividi.
Post Malone, nella seconda parte, la rende ancora più triste. La voce di Noah Kahan ricorda vagamente quella di James Blunt. Le mie dita trasformano la canzone in una ballata struggente, suono improvvisando in base alla mia memoria e senza seguire uno spartito.
A un certo punto, apro gli occhi e sussulto quando avverto qualcuno al mio fianco. Mamma mi fissa con la spalla poggiata contro l'armadio e le braccia allacciate al petto. È vestita di tutto punto, con un tailleur nero e i capelli raccolti in una coda liscia. Smetto di suonare e faccio ricadere le mani in grembo.
«Non ti sentivo suonare da tanto tempo».
«Non suono più molto ultimamente».
Quando devi occuparti di quattro fratelli è un po' difficile trovare il tempo, ma mi mordo la lingua e non glielo dico.
«Spero che tu non abbia ancora in testa l'idea di fare della musica un lavoro».
Sento la rabbia crescermi dentro. Inspiro bruscamente e sollevo il viso verso di lei.
«Se invece volessi?»
«La musica non è un lavoro, Elizabeth. Pensi di poter vivere suonando il pianoforte? Se mantieni una media alta, tuo padre piò farti ammettere in un'università prestigiosa grazie alle sue conoscenze».
«Lo so, mamma. Me lo ricordi sempre, so già che studierò legge».
Mio padre vuole che lo affianchi nella sua attività, ha iniziato come un broker finanziario dopo il college e oggi gestisce alcune aziende di telecomunicazioni. Mia madre lavora per una multinazionale gestita da lui, Chase è già stato indottrinato a dovere e sta studiando per diventare come loro.
Abbiamo un sacco di soldi e la loro ossessione è averne sempre di più, quando ci penso mi viene la nausea. Non c'è anima in ciò che fanno, nella loro vita. Ho temuto per tanto tempo di essere fredda come loro, fatta di ghiaccio e di spine, incapace di provare sentimenti e di emozionarmi, e tutt'ora non sono convinta di essere molto diversa da loro.
Ho una cotta per Kane, è vero, ma quando abbiamo ballato insieme alla festa pensavo che mi sarei emozionata di più. Ho sentito una leggera scossa, non è stato affatto come descritto nei libri.
«Rimani concentrata, Lizzie».
«Lo sono».
Lo sono sempre, qualunque cosa si aspettino da me io sono pronta a diventarlo.
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Because Of Her
Teen FictionElizabeth West ha passato tre anni a cercare di essere invisibile alla Weston High. Mentre le sue amiche si affannavano per conquistarsi un posto d'élite nella scuola, lei si limitava a tenere un profilo basso. Fino a quando, per un caso inaspettato...