Capitolo 25

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RUBY

"Derek!" urlai.

Caddi per terra, Jughead mi si avvicinò e io dissi: "Vattene via! Per favore, andatevene via tutti!"

Mi resi conto di essere completamente sola solo quando smisi di piangere e alzai la testa.

Il gattone era uscito dalla stanza appena il Mailaĩ era sparito e così mi ritrovai veramente sola.

Era accaduto tutto troppo in fretta, non avevo neanche avuto il tempo di razionalizzare.

Ero senza Lucy, senza Arya e senza Derek, l'unica persona a cui avevo sempre voluto più bene rispetto a me stessa.

Non avevo un'ancora non avevo una casa, una famiglia, un potere, ero pure senza quel dannato ciondolo!

Mi misi a piangere come non facevo da tempo, lasciando che le lacrime bagnassero il mio volto.

Scattò la mezzanotte e che cacchio! Mi resi conto solo in quel momento che era appena finito lanno.

Perfetto! Buon anno a me. Ero senza una famiglia il primo giorno dell'anno, fantastico direi...

Pensandoci constatai che avevamo saltato anche Natale e ne fui subito molto delusa, poiché era la mia festività preferita sin da quando ero piccola.

Pensai al perché mi piacesse tanto il Natale. Perché c'era la mia famiglia. E dov'era la mia famiglia in quel momento? In mano a qualche mostro.

Capii che non potevo lasciare Derek così, da solo, senza nessuno.

Mi alzai di scatto e mi avvicinai allo specchio per controllare di non avere gli occhi troppo gonfi. Quello che vidi allo specchio mi fece venire i brividi... ero io, sempre io, Ruby.

Ma i miei occhi, oddio i miei poveri occhi.

La trasformazione stava avvenendo.

ISABELLE

"Cosa faremo adesso?" chiesi a Jug.

"Posso dire la verità? Non lo so minimamente"

"Benissimo!" scoppiai in una risata isterica.

"Ruby? chiesi io cosa farà?"

"Questo dipenderà solo da lei"

Iniziammo a passeggiare per il corridoio, stavamo camminando, quando Jughead sussultò: "Arya! Dov'è finita Arya?"

"Oddio, vero! Speriamo non le sia successo niente."

Iniziammo a cercare in giro per il quartier generale, ma non c'era traccia della piccola Arya.

In realtà non c'era traccia proprio di nessuno, sembrava che fossero tutti spariti.

A un certo punto notai una strisciata rossa per terra che portava dritta ad una porta socchiusa. All'inizio non ci feci molto caso, ma quando ci passai davanti sentii un mugolio e perciò tentando di far meno rumore possibile aprii la porta.

Al suo interno era tutto al semibuio, ma quello lo vidi molto bene.

L'essere gigantesco che aveva cercato di salvarci stava lì sdraiato per terra col sangue che gli colava dalla ferita al collo.

Mi avvicinai lentamente e lui soffiò, feci uno scatto indietro guardandolo sospettoso ma subito dopo cercai di riavvicinarmi.

Il gattone mi fissava con occhi socchiusi e così per far capire che non intendevo fargli del male, buttai a terra la pistola che avevo nella giacca.

Mi sembrò quasi di vedergli fare un cenno con le code e così gli sedetti affianco.

Provai ad accarezzargli la testa ma lui mi leccò la mano e poi fece un verso strano come un miagolio, ma più forte.

Cercò di alzarsi, ma il gattone ricadde sul muso, così allungai una mano e glielo accarezzai.

Aveva il pelo morbido come quello di un gatto, ma ovviamente non lo era, bastava osservare le otto zampe e le tre code che si agitavano convulsamente.

Mi strappai un pezzo di tunica e lo avvolsi attorno al suo collo per evitare che perdesse altro sangue.

Iniziai a insozzarmi con il sangue, ma feci finta di niente, perché l'ultima cosa che volevo, era vedere morire qualcun altro.

"Cosa sei?" chiesi.

Il gatto cambiò il colore degli occhi e mi mostrò due laghi dorati immensi.

"Arya" sussurrai.

In quel momento Jug urlò "Isabelle!"

The Pendant of Werewolf's QueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora