Capitolo 2

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JUGHEAD

"Jughead?" sentii mia madre che mi chiamava, "Sei pronto? Tra un'ora dovremo essere in macchina diretti al castello" mi disse.

In quanto principe di Vauntid ero obbligato a partecipare al compleanno del principe e della principessa di Dragolmir.

Quei due viziati - io non li avevo mai incontrati - si diceva che provenissero dal regno degli umani e che quindi non avessero nemmeno dei poteri.

Finii di sistemarmi il completo nero, allacciandomi per bene il papillon al collo; poi i miei aiutanti mi sistemarono i capelli neri e mi lucidarono le scarpe. Osservandomi notai che la mia pelle era, come al solito, quasi diafana.

Esattamente un'ora dopo, nel soggiorno, mi ritrovai con la mia famiglia davanti al portone di casa, dove i miei genitori, il re Alexander e la regina Sasha, mi stavano aspettando.

Mio padre si lamentò ancora una volta del mio ritardo, poi chiamò la carrozza e partimmo.

Non so il perché ma ebbi l'impressione che quella serata sarebbe stata piena di sorprese.

I miei genitori avevano la consuetudine di arrivare in anticipo a qualsiasi tipo di ricevimento, così anche quel giorno partimmo prima di tutti gli altri.

A un certo punto sentimmo uno scoppiettio e scoprimmo che una delle ruote della carrozza si era sfasciata a causa degli avvallamenti del terreno dissestato.

Mia madre iniziò a lamentarsi che saremmo arrivati sicuramente in ritardo, anche se probabilmente, anzi sicuramente, saremmo arrivati in orario.

Certe volte mi chiedevo perché non potessimo utilizzare i nostri poteri, dato che eravamo vampiri, e trasformarci in pipistrelli, ma non osavo chiederlo ai miei.

Mentre aspettavo che qualcuno riparasse la ruota mi misi a pensare alla cerimonia imminente, cercando di capire come fosse possibile che due umani fossero principe e principessa.

RUBY

Davanti allo specchio di camera mia notai subito che i miei capelli color sabbia, che erano solitamente molto crespi, erano perfettamente dritti, e che la mia pelle normalmente molto delicata per via delle efelidi aveva un colorito naturale che stava quasi sul rosa.

Il vestito di serico era molto elegante, di un blu notte ricoperto di brillantini e trine, con uno strascico di oltre un metro.

La mia collana - quella di mia madre - che tenevo sempre al collo, invece era poggiata sul tavolo, poiché non si abbinava con l'outfit.

Sin da quando mia madre me l'aveva lasciata non l'avevo mai tolta, tranne in rare occasioni, poiché mi aveva detto di proteggerla a costo della vita. Non sapevo che quella collana fosse così importante, né che potere avesse.

I tacchi erano lustri e ricoperti di pietre preziose, infine sul capo vi era poggiata una corona ricoperta di smeraldi e rubini.

Mi rimirai allo specchio un'altra volta e decisi che era giunto il momento di uscire dalla mia stanza.

Appena scesi le scale e mi ritrovai nel salone, feci uno sberleffo, disgustata da tutto ciò. Io odiavo i ricevimenti.

***

Mi trovavo nel salone principale pronta per accogliere gli ospiti che arrivavano da tutta Worend: le sirene di Molvanga, tutti i drasland di Dragolmir e infine i vampiri di Vauntid.

C'erano tutti, mio fratello Derek difatti era molto agitato, sentivo i suoi pensieri, cosa che capitava raramente.

Percepivo fin nelle ossa che quella serata sarebbe stata noiosa, ma probabilmente molto raffinata.

Derek aveva sempre amato lo sfarzo e i ricevimenti, invece io non l'avevo mai sopportato, per me era solo uno spreco di soldi. Ma anche di tempo, che toglievo alle mie cavalcate selvagge con Summer.

Inoltre i ricevimenti spesso mi ricordavano quell'otto dicembre di tempo addietro...

***

Come avevo previsto si era rivelata come una serata veramente noiosa, passata tra balli, calici di spumante e qualche fotografia rubata dai giornalisti. Insomma, mi era piaciuto solo il momento in cui avevamo scartato i regali.

Alla fine della serata mio padre ci raggruppò nella sala riunioni poiché voleva comunicare qualcosa d'importante. Avevo il presentimento che fosse legato alla caccia con Sunshine.

Tutti erano in trepidante attesa e così mio padre prese la parola: "Signori, per favore un po' di attenzione." Tutti si girarono, papà riprese: "Innanzitutto, voglio ringraziarvi per essere venuti fin qui e per aver festeggiato con noi i diciassette anni dei nostri splendidi figli: Ruby Josephine Emily Cooper Lee e Derek Fred Jhon Cooper Lee"

Una guardia gli si avvicinò frettolosamente e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Sentii solo mio padre rispondere con: "Sì,sì, hai ragione, è ora"

Prese un respiro: "Inoltre, non so come dirvelo se non in questo modo... I lupi mannari di Lancendes ci vogliono attaccare e progettano di distruggerci tutti."

Esplose il delirio, tutti cercavano di parlare e di esporre le loro teorie sul come contrattaccare, i bambini urlavano e le donne piangevano.

Finalmente capii il perché di tutto quel fermento in giro per il castello, ma soprattutto il perché non ci fossero i licantropi.

Non riuscii a resistere, scappai e corsi verso le stalle, presi Summer e partii al galoppo.

Solo quando ero in sella a Summer mi sentivo libera, e allora potevo pensare tranquillamente.

I lupi erano sempre stati i miei animali preferiti, ma non sapevo il perché mi ero sempre sentita straordinariamente attratta da i lupi mannari.

Che motivo avevano per attaccare? Ci doveva essere sotto qualcosa, e io curiosa di natura, lo avrei scoperto.

The Pendant of Werewolf's QueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora