Capitolo 48

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JUGHEAD

Arrivammo nel territorio di Lancedes verso le una del giorno successivo.

Il sole splendeva alto nel cielo e illuminava tutto.

Tutto tranne il mio umore... quello era nero.

Ruby era riuscita a incazzarsi anche solo mentre io le dicevo che stavo male per lei.

Io stavo male per lei e lei si incazzava con me! Che razza di ragionamento era questo?

Il territorio dei licantropi era immenso. Infatti occupava tutto l'est di Worend a partire dal mare fino a giungere alle foreste più nascoste.

I boschi si espandevano a perdita d'occhio. Il verde, il marrone e il nero si continuavano a scambiare in una rincorsa tra gli alberi.

Per ben tre volte avevo rischiato di cadere giù da Sunshine e per ben tre volte ero rimasto su.

La schiena mi doleva molto. Sapevo che non sarebbe più tornata come prima e ne ero triste. Però, quantomeno, sapevo che avevo risparmiato questo supplizio a Ruby.

Ci avvicinavamo sempre più al cuore della regione. Sotto di noi gli ululati giungevano forti e decisi. Immaginavo che quando saremmo giunti lì non ci avrebbero proprio salutato con baci e abbracci, calcolando anche il fatto che drasland e vampiri si erano impegnati per attaccarli.

Per arrivare in città ci impiegammo un'altra ora abbondante.

Al centro della città c'era una piazza, noi atterrammo esattamente al centro di essa.

Subito molti licantropi si trasformarono, ci circondarono ed iniziarono a ringhiarci contro. Un secondo dopo, però, un urlo risuonò per tutta la piazza: "Fermi!"

Mi girai e vidi un uomo avvicinarsi a noi con passo sostenuto. Aveva i capelli neri legati in una coda bassa e gli occhi a mandorla che ci fissavano.

"Chi siete?"

Ruby scese velocemente da Sushine "Lei è a capo di questa fazione di Lancedes?"

"Diciamo che il re ha lasciato nelle mie mani il popolo... Adesso, voi chi siete?"

"Sa com'è, glielo direi molto volentieri, ma rischio che lei non mi creda."

Cosa diavolo stava facendo? Ma era completamente impazzita?

"Se non ci provi, non saprai."

"Va bene. Io sono la Principessa Ruby Josephine Emily Cooper, figlia di Re James e della Regina Maya."

L'uomo scoppiò a ridere "Scusa... troppo esilarante. Non immagini quante persone in questi anni sono venuti qua a dirmi che erano loro figli. Se è così, dov'è il tuo gemello?"

Gli occhi di Ruby si riempirono un'altra volta di lacrime "E' tutta colpa mia... Mio fratello è morto."

"Sì, certo ed io dovrei credere ad una ragazza che vola in compagnia di un drago, di un vampiro e di chissà cos'altro? Negli ultimi mesi ci hanno sterminati. Non riesco davvero a crederti.

"Senta. Non ho fatto cinque mesi di viaggio per niente. Probabilmente non sono una principessa adeguata al mio ruolo, né potrei essere una brava regina. Ma Lucy, non è morta per niente. Derek, non è morto per niente. Ed io permetterò pure di farmi insultare. Ma non credere a me, significa non credere a coloro che sono morti perché sono stati abbastanza coraggiosi da seguirmi."

"O abbastanza stupidi nel seguire una persona che sicuramente non è l'erede al trono."

Ruby chiamò a sé Arya: "Lei è il mio Dirkën."

Tutti trattennero il fiato. Nemmeno una persona disse una parola e aspettavano ciò che avrebbe detto il loro Alfa.

"Certo certo... e ovviamente hai tu il pendente" il tizio continuava a ridere, e la voglia di sgozzarlo aumentava ogni secondo che passava.

"Ovvio che ce l'ho io stronzo!" I suoi occhi cominciarono a cambiare colore e quell'azzurro che amavo iniziò a tingersi di rosso sangue.

All'uomo si scurirono gli occhi "Adesso basta! Per dieci anni, io ho aspettato che giungessero qua i figli del mio migliore amico, e ogni volta, ciò era una cazzata. Non accetterò un'altra presa per il culo" l'uomo iniziò a voltarsi per andarsene.

"Eh no! Io non mi sono girata due mondi per arrivare a niente!" Ruby si trasformò, subito seguita da Arya.

Il rumore delle ossa che si spezzavano attirò immediatamente l'attenzione delle persone facendole voltare.

L'uomo si voltò ancora e fissò Ruby. Il pelo nero drizzato e gli occhi rossi che baluginavano rendevano abbasta inquietante la sua immagine. Al collo, il pendente gocciolava sangue e le macchiava il pelo. Sulla testa, la corona più bella che avessi mai visto: rubini, cristalli e tantissime altre pietre preziose, tutte dello stesso identico colore, rosso sangue. E di fianco a lei, un essere che nessuno avrebbe voluto incontrare. Non completamente gatto ma neanche completamente mostro.

Uno a uno i lupi si inchinarono di fronte al lupo dei rubini. La loro regina.

The Pendant of Werewolf's QueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora