VI

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Chapter six: "You're in an armored house babe."

Ecco il capitolo, come promesso (siete state velocissime!) Notate la sexaggine (parola appena inventata) di Harry in questa foto, io svengo.

Mi svegliai di colpo per via di un incubo. Capii che era notte fonda dal buio della stanza. Dovevo andare in bagno, e anche piuttosto urgentemente. Sgranai gli occhi quando mi accorsi che non ero più legata al letto. Che razza di deficiente avrebbe slegato una persona rapita per giunta di notte?

Cercai di trovare la stanza del bagno, vagando un po' per la casa. Aprii una porta e mi pietrificai nel notare Harry che dormiva. Ops. Mi fermai a guardarlo, aveva un'aria così innocente mentre dormiva, quando in realtà era un perfetto stronzo. Chissà perché mi aveva rapita. "Sei la mia preda.", cosa significa?

Decisi di muovermi quando le mie vesciche chiesero pietà e un bagno. Posso andarmene, realizzai.

Una volta soddisfatto il bisogno, mi avviai verso la porta. In quel momento non mi importava dei miei vestiti, della mia valigia, del mio telefono, volevo ritrovare finalmente la libertà, che a immaginarsela in quel momento aveva un sapore frizzantino e selvaggio. Ero così presa da quel pensiero che non notai nemmeno l'uomo che successivamente mi chiuse la bocca per non farmi gridare.

Non poteva essere Harry, lui mi avrebbe insultata, mi avrebbe parlato ad alta voce con il suo tono calmo e liscio, mi avrebbe piuttosto anche picchiata, ma non mi avrebbe tappato la bocca. Chi poteva essere allora?
Mi dimenai comunque insistentemente. "Sei in una casa blindata baby." Quella voce fu la conferma che quell'uomo non era Harry, ma era graffiata, e sembrava anche il timbro di una persona più vecchia. In confronto la voce di Harry era pari a quella di un angelo, perché questa mi ricordava proprio uno stupratore seriale.

Ipotizzai fosse William, e rabbrividii quando mi venne in mente ciò che Harry mi aveva detto sul suo conto nel pomeriggio. Provai a liberarmi in modo più violento, scalciando e mordendo le mani di colui che mi teneva chiusa la bocca, mentre ormai eravamo in camera.

"Ti ho portato all'aeroporto, dove volevi, ora devi cambiarmi il favore." Sogghignò. William era il tassista?
Quella verità mi sconvolse, a tal punto che smisi di muovermi. Era tutto organizzato così dettagliatamente che pensai di non potercela mai fare a scappare, magari sarei morta, avrei vissuto il resto della mia vita lì, in quella dannata casa. Non sarei mai riuscita a combattere per così tanto tempo.

Intanto lui, mentre io pensavo, era riuscito a togliermi i pantaloncini e la maglia. La sua mano premeva ancora contro la mia bocca e mancava davvero poco al mio svenire per la mancanza d'aria. Perché non ci sente? Non può venire qui? Magari si sono messi d'accordo e io sono destinata a questo. Mi spinse nel letto con un ghigno terrificante e nel frattempo la luce si accese.

"William?!" La sua voce, graffiata, calma, arrabbiata, eroica, mi fece sentire in paradiso. Se non fosse stato per le circostanze sarei sicuramente corsa ad abbracciarlo. Harry era arrivato, e lo aveva colto in flagrante. Ritirai tutti i miei pensieri di qualche secondo prima per il tono sorpreso del ragazzo. In quel momento ebbi una grande stima verso di lui, ovviamente repressa in mezzo a fiumi d'odio e rancore.

Mi mossi leggermente, non dando nell'occhio, in modo da vedere la scena. Harry era appoggiato con una spalla sullo stipite della porta, le braccia muscolose incrociate al petto e i suoi occhi rivolti verso il bastardo. Indossava solo dei boxer grigi e notai i tanti tatuaggi sulle braccia e sul petto. Lo osservai cauta per non essere beccata nell'osservare i segni della sua vita fino a quel momento.
"Lasciami solo stasera, poi ti giuro che sarà solo tua." Ghignò amaramente William, salendo sempre di più con la mano dal mio polpaccio. In confronto ad Harry, William mi sembrava una sola iena, iperattiva e incontrollabile, contro un leone, calmo e possente, ed era scontato chi tra i due prevalesse.

"Non azzardarti a salire oltre." Harry lo minacciò, mentre la mano di William si arrestò poco più in giù del mio sedere. "Eddai, solo questa sera." Sputò l'uomo più vecchio.

Non pensarci nemmeno, stronzo.

"Sparisci." Il tono di Harry era calmo mentre il corpo non si mosse di una virgola.
"Ma io-"
"Ho detto: sparisci." Le sue parole bruciarono nell'aria, ben scandite.
Uno sbuffo di William accompagnò l'uscita dalla stanza e successivamente dalla casa.
Non appena quest'ultimo uscì dalla stanza, sentii lo sguardo di Harry bruciare dapprima sul mio corpo, per poi passare agli occhi. Cercai il contatto visivo, come per ringraziarlo di ciò che aveva appena fatto. Non riuscivo a muovere un muscolo, non solo perché lui mi stava guardando, ma anche perché la furiosa lotta avuta con William mi aveva a dir poco stremata.

Gli rivolsi uno sguardo riconoscente, sperando che tornasse a dormire. Invece si avvicinò al mio letto, -anche se mio si fa per dire-, mi sarebbe piaciuto tanto essere nel mio letto, e aver sognato tutto questo. In quel momento avrei voluto vedere Harry dissolversi come aria insieme a tutta la stanza, la casa, fino a svegliarmi con quell'odioso rumore che mi accompagnava ogni mattina. Avrei potuto rivedere James, Nick, Phil, tutti. Invece vedevo solo Harry, solamente lui, che si avvicinava a me.

Si sedette e, dopo avermi girato nel verso giusto senza sforzo, poggiò la mia testa sulle sue gambe. In confronto a lui io sembravo un cucciolo di cervo, facile da predare e in completa balia della sua ferocia. Il mio tutto dipendeva inesorabilmente da lui. Nonostante fossi innocente e innocua nei suoi confronti, sarebbe dovuto essere un momento dolce? Avevo i pensieri annebbiati dal terrore, per capirci qualcosa.
Cominciò ad accarezzarmi dolcemente e lentamente i capelli. "Hai paura?"
Annuii.

Mi lasciò un bacio sul collo, mentre mi toccava la guancia, un tocco che sicuramente non avrei mai dimenticato. Il tocco di un uomo che inizialmente fa lo stronzo, poi il dolce, e tutto ciò mentre sei stata rapita. Non mi difesi né feci la scontrosa, mi lasciai trasportare dalla magica e vellutata illusione della sicurezza che solo le sue mani avevano riuscito a darmi più che mai nella vita. Con solo una mano che si muoveva dalle guance al collo era riuscito a farmi sentire sicura. Per la prima volta in due giorni colui che avevo odiato a morte era riuscito a farmi stare calm.

Avrei voluto gridarglielo che lui, che mi faceva tanta paura, mi faceva anche provare un lontano odore di casa.

"Non pensarci, dormi." Sussurrò al mio orecchio, mentre poggiava la sua fronte alla mia. Riuscivo a vedere metà del suo viso, i capelli e un occhio. Mi concentrai su quest'ultimo, che mi fissava. Come faceva ad avere degli occhi così belli e innocenti? Sembrava innocente. Ma non lo era. O forse sì, lo era, ma se lo era dovevo scavare nel suo orgoglio. E solo scavando nel suo orgoglio sarei riuscita a liberarmi da lui.

E così, guardandolo negli occhi, mi calmai. Harry si alzò per spegnere la luce, stava per andarsene ma lo chiamai. "Harry."
"Hm?" Si girò, era tornato serio, si era di nuovo chiuso in se stesso. L'Harry che avevo conosciuto se n'era andato.
"Perché hai scelto me?"

"Lo capirai al momento giusto, pochi passi alla volta per arrivare al traguardo. Ora dormi." Ordinò, anche la sua voce era più chiusa, più graffiata.
"Sai già cosa ne sarà di me?"
"Sì, adesso dormi." La sua voce era severa e se ne andò subito dopo avermi risposto per evitare di dovermi ancora delle spiegazioni. In fondo non me ne doveva alcuna di spiegazione, mi aveva rapita.

Ripensai al suo tocco, al suo profumo, ai suoi occhi. L'Harry che avevo conosciuto se n'era andato, e io provavo un qualcosa di indefinibilmente forte quanto indefinibile verso quella sua parte, che però era solito nascondere.

W.S. : Io non parlo, muoio.
Non ho niente da dire precisamente se non che sarei saltata addosso a Harry mezzo nudo, a Harry dolce e a Harry provocante. Se questo capitolo arriva a 5 voti entro stasera ne posto subito un altro ;)
Vi amo.♡ :)

His Prey //H.S.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora