LXII

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Chapter sixty-two: "We'll lie."

"Signorina Ray, stia calma." Un poliziotto mi tenne ferma per le spalle, mentre io volevo entrare nella centrale per vedere Harry.

"No, come...come posso stare calma?! Voglio vedere Harry!" Urlai gesticolando.

Ed il bello è che più spingevo per entrare, più finivo a bisticciare con lo stesso fottuto agente di polizia dieci passi sempre più lontano dall'istituto.

"Le ho già spiegato ciò che è successo, adesso deve solamente aspettare la fine dell'interrogatorio. Dopo forse glielo faranno vedere." Tentò di calmarmi con questa frase.

Tesoro, non puoi scendere a compromessi con una donna incazzata.

"Voglio vederlo adesso." Puntai gli occhi in quelli dell'uomo.

"Solo dopo l'interrogatorio, le ho detto..." Continuò imperterrito lui.

Adesso gli spacco la faccia. Questo poliziotto è un bastardo.

Sbuffai, per indietreggiare un po'.

Presi il cellulare andando verso la mia macchina. Sapevo cosa fare.

"Pronto?"

"Niall, è successo un casino. Vienite qui."

[...]

"Okay, perché diavolo quando tu ed Harry siete insieme succedono queste cose?" Liam guardò il palazzo, rivolgendosi a me.

Eh, caro, bella domanda. Perché il mondo ci rompe le palle.

"Potessi eviterei anche io queste situazioni." Alzai le sopracciglia curvando la bocca.

"Cloe." Mi sorrise Louis abbassando leggermente la testa.

Cioè, il tuo migliore amico sta per essere processato e tu la prendi con calma? Okay.

"Dovete solo distrarmi quel poliziotto in modo che io possa entrare." Dissi indicando quell'essere, anche se io ormai lo definivo...stronzo. Sì.

"La cazzata più grande che farò mai." Sorrisi, guardandoli.

Niall fece un'espressione dubbia, poi sorrise leggermente.
"L'hai già fatta."
Allusione alla mia storia con Harry? Ma dove!

Mi appostai dietro ad una macchina vedendo i ragazzi andargli incontro.
Dopo qualche minuto, ridevano tutti insieme. "No ma tranquilli, prendetevi pure un caffè stando lì davanti!" Sussurrai, per poi vedere Niall dare una pacca sulla spalla dell'uomo.

Zayn tirò fuori un pacchetto di sigarette, parlando con il poliziotto.

Non so nemmeno leggere il labiale, uffa!

L'uomo ne prese una e finalmente, dopo altri cinque minuti, si allontanarono. Ebbi paura che Harry avesse già tenuto il discorso con uno degli agenti.

Entrai di soppiatto e di corsa, perdendomi più volte. Poi trovai una sorta di reception. Finsi un atteggiamento disinvolto. "Mi scusi, un commissario mi ha detto di venire qui per farmi alcune domande su una denuncia sporta da poco, mi sa dire dove posso andare?" Le sorrisi.

Ti prego non chiedermi il nome, ti prego non chiedermi il nome, ti prego non chiedermi il nome!
"Certo," sorrise, "secondo piano, corridoio in fondo."

C'è un secondo piano?

Andai dall'ascensore -chi lo aveva nai visto?- e salii.
Quando questo fece il solito rumore, si aprirono le porte.

Camminai piuttosto velocemente fino a che non vidi Harry. Lui alzò lo sguardo vedendomi e sembrò sorpreso. Stavo per avvicinarmi alla porta quando arrivò un poliziotto ed entrai in panico. "Lei che ci fa qui?"

"Uh ehm, mi hanno detto che potevo vedere il ragazzo." Lo indicai da dietro il vetro trasparente della porta.

"Chi glielo ha detto?" Chiese, poggiandomi una mano sul braccio, come per confortarmi.

Ma scemo, dì al tuo amico di farmi entrare la prossima volta.

"Al primo piano."
Sorrisi in modo confortevole.

"Uhm...resti qui, vado a chiedere. Non si muova."
Annuii, e quando lui sparì dalla vista entrai velocemente nella stanza.

"Cloe ma ti ha detto..."

Mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio a stampo, premendo in modo forte le labbra sulle sue, come a farglielo rimanere impresso nella mente.
"Non ti succederà niente, Harry."

Lui abbassò lo sguardo. "Ma cosa diavolo gli dico?"

E non lo avevano ancora interrogato, bene.

"Menti. Dì che William è un uomo pazzo, che si inventa bugie. Non ha né prove, né testimoni. Ma tu sì."
Mi guardò un po' esterrefatto.

"E per il processo? Cioè Cloe, è la legge!"

Gli accarezzai la guancia in modo dolce, guardandolo negli occhi. "Io non voglio vederti dietro una cella nemmeno per un giorno per aver fatto incrociare le nostre vite. Io ti amo, e voglio stare con te. La legge non conta niente per me, se di mezzo ci sei tu."

Lui annuì sorridendo.

Mi avviai verso la porta. "E per il processo," mi girai, "mentiremo."

JUST YOU AND I!

Ho notato da qualche giorno che questa storia coincide più o meno con i nostri giorni. Yeah.

Ebbene, ho aggiornato!
Ebbene, boh.

Scusate eventuali errori, verranno corretti (prima o) poi.

Votate e commentate, alla prossima, bacioni.

His Prey //H.S.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora