XXXVI

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Chapter thirty-six: "Yes, I'll be there."

"Cloe, mangia."

Sbuffai, non so se avessero presente cosa volesse dire avere sempre lo stomaco vuoto eppure sentirsi sazi.

Io non avevo fame, cazzo.

E non avrei mangiato, cazzo.

"Niall, non ho fame."
Replicai, guardando il piatto che avevo davanti.

Era il Mercoledì della terza settimana.

Harry aveva chiamato Niall perché io non toccavo cibo da qualche giorno, si era stufato di dovermi ripetere cose che alla fine non facevo.

Avevo litigato più volte con il riccio, ero al limite.

Sembrava tutto così sbagliato.

Era tutto così sbagliato.

"Cloe, mangia se non vuoi sentirti male!"
Niall era calmo, ma molto serio.

Sembrava un'altra persona, adesso.
Gli scherzi, le battute, l'ironia, era tutto sparito, tutto nascosto, celato dietro a quegli occhi azzurro ghiaccio.

Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso l'uscita della cucina.

Né io né Niall avremmo mai ceduto, perciò era meglio andarsene, come facevo sempre, d'altronde.

La mano ghiacciata del biondo afferrò il mio polso, facendomi girare.
"Cosa cazzo credi di fare?! Non mangi più?! Cloe tu devi mangiare!"

"Io non ho fame!"
Alzai il tono, arrivando al timbro delle sue parole.

"Vuoi diventare anoressica?! Vuoi ammalarti davvero?! No perché se continui così ci arriverai molto presto!"
Le sue parole erano come coltelli, che squarciavano la mia pelle, lasciando i segni e il dolore.

Ma io non volevo mangiare, quei segni per me non erano insegnamenti, io lasciavo perdere il coltello e mi concentravo solo sul dolore.

"Guardati! Guarda le tue gambe!"
Mi indicò le cosce, senza un filo di grasso né muscolo.
"Guarda le tue caviglie!"
Continuava ad urlare, puntando il dito su varie parti del mio corpo.

Non aveva poi tutti i torti, anche le mie caviglie erano gracili e sottili, sembravano potersi rompere.

"Guarda la tua-"
Cercò di slacciarmi la felpa, ma io mi opposi, la mia forza però era dieci volte minore alla sua, e senza fatica slacciò la cerniera, "pancia!"

Una lacrima rigò il mio viso.
Non ebbi il coraggio di abbassare gli occhi, guardai invece l'immagine offuscata dalle lacrime del volto di Niall, stupefatto, che mi guardava il ventre.

I suoi occhi vagavano tra ciò che la felpa lasciava scoperta e i miei occhi.

Dei singhiozzi provenienti dalla mia bocca squarciarono il silenzio, mentre io mi coprivo la faccia con le mani.

Sentì improvvisamente la forza di Niall trascinarmi da qualche parte.

La temperatura ghiacciata delle piastrelle mi fece capire che ci trovavamo in bagno.
"No Niall, ti prego."
Sussurrai tra le lacrime, i singhiozzi e i gemiti.

"È solo per il tuo bene."
Mi freddò impassibile.

Mentre io continuavo a guardare lo zero segnato sulla bilancia, Niall mi ci fece salire sopra.
Alzai lo sguardo, evitando di guardare il numero segnato.

"C-Cloe..."
Io negavo con la testa. Non potevo ascoltarlo.
"Cloe guarda la bilancia."

Ormai tutto ciò che guardavo era diventato una distesa offuscata di vari colori, di cui non distinguevo neppure le forme.

His Prey //H.S.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora