XIII

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Chapter thirteen: "You're so beautiful."

Come potete notare, ho aggiornato dopo una settimana. Ebbene sì, d'ora in poi aggiornerò una volta ogni sette giorni. Non è vero.

Come tornai giù notai Harry che mi fece segno di raggiungerlo. Era seduto su un divano e aveva un sacco di ragazze intorno, che gli parlavano maliziosamente. In fondo in fondo, mi davano fastidio. Harry era fidanzato, se così si può dire. E con me, non con una di quelle racchie. Cercai Louis, stava scendendo le scale e non appena mi vide mi indicò Harry. Voleva che io andassi da lui. E così feci. "Sei sicuro di non volere da bere?" Una ragazza si piegò spudoratamente in avanti alla figura di Harry, probabilmente per far notare il suo corpo. Lui scostò il suo sguardo da lei a me, notando che stavo arrivando. "Ehm, no, non voglio nessun drink." Mi sorrise, parlando alla ragazza tutta-tette. Lei si girò, e non appena mi vide se ne andò con fare disgustato. Sorrisi mentalmente. 1 a 0, troietta.

"Cloe, siediti qui." Mi indicò le sue gambe. Certo, il pensiero mi fece un po' vergognare, ma in quel momento pensai al cuore spezzato e dilaniato di Harry. Sorrisi e mi sedetti, lasciandogli un bacio sulla guancia, non ero riuscita a resistere, era più forte di me pensare che un ragazzo in apparenza così forte era in realtà un cucciolo indifeso. "Chi è questa?" Una ragazza da dietro il divano parlò ad Harry. Okay, una va bene, ma non è che dovete tutte agguantarlo come fosse un brandello di carne!

"Lei è-"
"La sua ragazza." Lo interruppi. La ragazza mi fece un finto sorriso, per dimostrare ad Harry che non era poi così importante il fatto che lui avesse una ragazza. "Ah davvero?" Mi rivolse un sorriso di sfida.
Perché dovevano tutte avercela a morte con me? Decisi comunque di stare al gioco, quando mi istigavano diventavo piuttosto competitiva. "Certo, non è vero, amore?" Poggiai la mano sul petto di Harry, guardandolo. Potevo sentire la sua eccitazione e la sorpresa per il modo con cui avevo reagito. Aveva il volto rivolto verso la ragazza, ma girò gli occhi in modo da riuscire a guardare me. "Certo, piccola." Mi sorrise, maliziosamente. Dio, avrei voluto baciarlo fino a svenire per mancanza d'aria.

Probabilmente non sarebbe servito a molto il discorso di Louis perché il riccio, anche se in modo molto molto molto molto piccolo, mi interessava. Sì, se piccolo voleva significare enorme, allora sì, mi interessava in modo molto piccolo. Ma io non riuscivo ad accettare il fatto.  
"E...lei...ti soddisfa?" Ma come si permette? Non riuscivo a sopportare quest'atmosfera, ma non dovevo nemmeno dargliela vinta. Faceva la spudorata? Bene, ora lo avrei fatto anche io. "Vieni Harry, non fare caso a ciò che ti dice certa gente." Mi alzai e lo feci alzare, fino a quel momento la sconosciuta aveva un sorrisetto compiaciuto come per dire 'ho toccato un argomento dolente', che poi sparì quando presi la mano di Harry e, subito me ne pentii e me ne vergognai, la poggiai sul mio sedere, incitandolo a camminare.

Sentii i suoi passi lontani e la rividi poco dopo che ci fissava con disgusto. Ah, il dolce sapore della vittoria!
"Gelosa la ragazza?" Harry mi sussurrò all'orecchio con voce roca, devo ammettere che mi faceva davvero eccitare la sua voce. "Non sono gelosa, non diciamo cazzate!" Mi lasciò un bacio sulla guancia facendomi l'occhiolino. "Stai tranquilla, amore, stasera ti starò attaccato come in questo momento." Enfatizzò con un particolare accento la parola amore e lo stare attaccato a me intendeva con la mano sul mio sedere. Era un chiaro segno di sfida, ma non riuscii a cogliere in pieno ciò che dovevo fare. La voglia di sbatterlo violentemente contro il muro e baciarlo fino a spaccarmi e spaccargli il labbro non era poca ma notevole.

[...]

Diedi uno sguardo all'ora 3:47. La festa era finita presto, verso le 2:15 perché era scoppiata una rissa e Louis aveva preso la saggia decisione di evitare il coinvolgimento da parte di altre persone. Ero sdraiata sul letto, con ancora il vestito di questa presunta Gemma addosso. La stanza era davvero fredda e il sonno non mi prendeva. Ormai erano due ore che stavo lì, a pensare alla serata. A Harry. Perché non andarci? Insomma, la stanza era fredda e la voglia di stare con lui si era raddoppiata, inoltre avevo una buona scusa.

Bussai e aprii la porta della stanza di Harry, che era sdraiato e come me non riusciva a dormire. "Harry," cominciai ad accarezzarmi lentamente il braccio, "non è che posso dormire...con te?" Mi feci coraggio. In risposta lui sollevò un bordo delle sue lenzuola. Era in boxer, di nuovo, e di nuovo mi venne in mente la fatidica sera. Lo raggiunsi. Mi misi di schiena, mentre lui con le sue possenti braccia mi attirò al suo petto. "Perché?" Mi disse con voce graffiata. Sapevo che si riferiva al perché gli avevo chiesto se potevo dormire con lui. Per il freddo, già. Mi venne in mente Louis, io mantengo sempre le promesse. "P-perché voglio stare con te." Bisbigliai, sentendo il suo respiro vicino all'orecchio.

"Sei così bella." Sussurrò. Mi lasciò un bacio dolce e umido sopra alla scapola. Sentii la sua mano giocare con la zip del mio vestito. Mi imposi di stare calma, altrimenti gli sarei saltata addosso, quella sera. Lentamente la tirò giù, accarezzando pian piano la parte di schiena che rimaneva scoperta dal vestito. Mi diede un secondo bacio in mezzo alla schiena, che mi provocò un brivido e mi fece inarcare. Finita l'apertura della zip iniziò poi lentamente a togliermi il vestito. "È troppo ingombrante, dobbiamo esserci solo noi." Mi sussurrò più volte, tra le scie di baci che mi lasciava. Quella sera era davvero troppo.

Una volta rimasta in intimo mi strinse a sè, e questo mi diede un immenso senso di sicurezza, oltre che a farmi stringere i denti per contenermi. "Così va meglio." Sussurrò con voce incredibilmente sexy al mio orecchio. "Ti rendo felice?" Chiesi intimorita. Okay, forse un pochettino ero innamorata di lui, la sua parte cattiva sembrava vinta, e io mi sentivo fiera. "Chi sono per te?" Mi chiese lui, non rispondendo alla mia domanda. Sorrisi. "Per me sei una vittoria, cioè sei cambiato un sacco da quando è iniziato tutto."
"E come mi preferisci?" Sussurrò ancora.
"Preferisco il te dolce, mi fa stare bene." Mi lasciò un bacio sulla mascella. "E io cosa sono per te, mh?" Biascicai, in balia della situazione.

"Tu sei il mio tutto." 

His Prey //H.S.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora