XXIV

7.1K 293 124
                                    

Chapter twenty-four: "I'm feelin' bad, Nì."

"Niall, non dovevi mentirmi!"
Attraversai la porta di casa, seguita dall'irlandese.

"Non mi sembra non ti abbia fatto piacere, incontrarlo."
Chiuse la porta.

Mi girai verso di lui.
"Ho pianto."

Sgranò gli occhi.
"Tu cosa?"

Mi girai, dandogli di nuovo la schiena, ma non continuai con la mia imperterrita camminata da offesa.
"Mi sento male, Nì."

Sentii le braccia di Niall avvolgermi completamente la vita, stringendola leggermente. Mi faceva sentire sicura, mi aiutava.
Poggiò il suo naso sulla mia spalla sinistra e io tirai indietro la testa. Restammo così per qualche istante.

"Mi dispiace, Cloe."
Era sincero.

"Sei speciale."
Respirai profondamente, un respiro spezzato, a scatti.

"Anche tu."
Mi lasciò un piccolo bacio sulla spalla ossuta.

Mi faceva il solletico, il suo respiro.
"Siccome oggi pomeriggio non hai mangiato, diamo il via alla cena!"

"Credo che non cenerò mai più, una volta uscita da questa casa."
Sorrisi, coprendomi il volto.

Ghignò.
"Hai del succo?"

"Ehm...Coca, Pepsi, Estathé o all'albicocca."
Aspettò una mia risposta.

"Albicocca."

"Aspetta aspetta aspetta, tu, mi hai appena chiesto di poter avere qualcosa per riempirti lo stomaco?"
Mi indicò.

"Ho solo voglia di un po' di succo!"
Alzai le spalle.

"Incredibile!"
Sorrise lui.

"Cosa?"

"I miracoli esistono! Io-io sono riuscito a farti ingurgitare qualcosa, ma lo hai scelto tu."
O mio Dio, questo ragazzo è andato.

"Perché parli al passato? Quel succo comincia ad avere un'aria meno invitante adesso."
Sì, contaci. Devo assolutamente avere quel succo.

Sì esatto, una ventenne che disperata, al posto di bere alcolici o roba del genere, si beve delle bottiglie di succo, preferisco essere alternativa alla sbronza o al diabete da gelato.

"No no, certo. Tieni."
Mi porse la bottiglia tutto contento.

"Niall...puoi calmarti?"

Si guardò le mani.
"Oh sì sì, certo."

Rimase lì impalato come un palo a fissarmi bere del succo. Manco fossi stata Belen Rodriguez in costume.
Non che io la reputassi bella, ma già pronunciare il suo nome faceva sbavare metà dei ragazzi.

"Nì? Puoi essere meno...bodyguard?"

"Uh? Sì sì sì, certo."
Ma che è? Modalità 'stessa risposta' on?

Rimase comunque fermo a guardarmi bere il succo. Era impossibile essere tristi se un biondo simile ti guardava come se avessi accanto Gesù Cristo.

Ma ciò che era più importante era che Niall. Rimaneva. Lì. Impalato. A. Guardarmi. Bere. Un. Fottutissimo. Succo.

Un succo, non una bistecca di manzo.

"Okay, lo metto via solo perché sei disconnesso."
Batté gli occhi qualche volta.

"No no! Bevilo! E poi so che non oseresti mai smettere di mangiare o bere solo perché c'è qualcun'altro."
Certo, Einstein.

"Vado a chiamare per la cena. Stasera cinese!"
Menomale, almeno qualcosa che non era self-service di Niall, perché il self-service di Niall equivaleva a dire piatto per elefanti.

His Prey //H.S.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora