LIX

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Chapter fifty-nine: "I don't think you can understand."

This song.

Mi sedetti sul marciapiede di una strada vuota: certo non era proprio un'idea illuminante, che una donna di quasi vent'anni vestita molto bene si sedesse su un marciapiede incurante della sporcizia e delle macchine che passavano.

Ma io non sono mai stata una donna a tutti gli effetti.

Nessuno è se stesso a tutti gli effetti. Mai.

Ripensai ad Harry.

Sorrisi, i nostri momenti erano qualcosa che avrei conservato per sempre.

Harry è stato il mio più grande amore.

Lui adorava le ragazze che si vestivano in modo elegante.

"Buonasera signorina."

Girai la testa: un povero vecchio con vestiti consunti e un basco sporco si sedette accanto a me.

Tornai a guardare davanti: in un piccolo ristorante una piccola coppia parlava.
Si tenevano le mani strette, si sorridevano a vicenda.
Non si sarebbero mai lasciati, magari.

"Che cosa ci fa una donna così graziosa vestita così elegante seduta su uno sporco marciapiede?"

Guardai l'uomo: si vedeva chiaramente che era povero, ma la sua vecchiaia si adagiava con parsimonia sul suo corpo, rendendolo un umile e dolce uomo senzatetto.

Non gli parlai, tornai a guardare la coppia, che adesso si stava baciando.

L'uomo al mio fianco sospirò.
"Aaah, problemi di cuore."

"Cosa è successo?"

"Mi scusi, non credo lei mi possa capire..."

"Ha ragione, signorina, io non posso capire il suo problema, le storie d'amore sono tutte diverse. Però, se mi posso permettere, ho amato anch'io, nella vita. Si chiamava Cheryl, ed era bella come la stella più luminosa di questo universo. La amavo. Tanto."

Sospirò ancora e girò la sua testa guardandomi. "Cosa è successo poi?"

"Il tempo non aspetta nessuno, lei lo sa bene, vero? Eh, che brutto scherzo, la morte! Ma adesso sono sicuro, ogni volta che guardo il cielo, so che lei è lì, la stella più luminosa di questo universo è lì. E mi guarda."

Guardai l'uomo a mia volta.

"Ma questa volta sono io ad aver preso in giro la morte e il tempo. Ah, sono io che sto aspettando, adesso!"

Aggrottai le sopracciglia, cosa voleva dirmi?

Lui sorrise.
Il sorriso più buono di tutto questo mondo.

Il sorriso di una persona che ne ama un'altra con tutta se stessa.

"Sto aspettando di raggiungerla."

Sentii i miei occhi inumidirsi.
Era commovente.

Lui si alzò e tornò sopra al marciapiede.

"Sa cosa, signorina? Le storie d'amore non sono tutte uguali, e proprio per questo, la persona che sono sicuro che sia la persona della sua vita, la sta aspettando. Il tempo corre, e bisogna imparare ad essere un gradino sopra a questo, non nella stessa lunghezza d'onda."
Mi sorrise ancora, teneramente.

Poi sparì.

Tornai a guardare la coppia.

Raggiunsi l'auto di mio zio, non curandomi né del fatto che lui sarebbe tornato con Brad, né che secondo la legge non avrei potuto giudare con i tacchi.

Sorrisi, mettendo in moto.

Il barbone aveva ragione: Harry mi stava aspettando.

His Prey //H.S.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora