Chapter fifty-three: Silence.
Entrai in macchina, col viso basso e il cuore spezzato.
Se avessi provato a lottare sarebbe stato impossibile ritornarne indietro integra: questa cosa del rapimento ne sarebbe uscita, i media avrebbero calpestato le altre persone pur di strapparci qualche parola dalla bocca, i nostri nomi si sarebbero conosciuti in poco tempo e saremmo stati costretti a cambiarli, Harry sarebbe stato portato in un ricovero per malati mentali e io sarei sottoposta -per mano di mia madre- ad ore di appuntamenti con strizzacervelli, psicoterapeuti -per via del peso che di colpo è diminuito-, e mi sarebbe stata diagnosticata la Sindrome di Stoccolma.
Okay, forse era un po' esagerato.
Ma era così che mi sentivo al solo pensiero di dovermi allontanare da Harry.
Io non ho mai sofferto della Sindrome di Stoccolma, o sei mai l'ho fatto, mi sarei tenuta avidamente la mia malattia legata ad Harry.
Mi piaceva essere malata se Harry era la mia cura, la mia salvezza, se lui era accanto a me.
Accese il motore e mise in moto, sospirando.
Lo guardai per non so quanto tempo. Mi presi una bella pausa dal resto, guardandolo, notando i suoi lineamenti, i suoi capelli, i suoi occhi, le sue braccia e le sue gambe.
Era davvero bello.Stavamo per metterci in viaggio, quando il mio istinto premette nel farmi agire in un certo modo.
Girai velocemente la chiave, spegnendo l'auto, e mi sdraiai con la testa sulle sue gambe.
Mi guardò un po' interdetto, poi sorrise, slacciandosi la cintura e tirando giù lo schienale. Mi invitò a poggiare la testa più in alto, sul suo petto.
Mi lasciò un dolce bacio sulla fronte, per poi cominciare ad accarezzarmi i capelli.
Era dolce, essere cullata da lui.
Chiusi gli occhi respirando il suo profumo, che avrei sempre portato nel cuore.Era questo che mi auguravo: portarlo nel cuore, cercare sempre una persona vicino a me, ma, sapendo bene che non era lui, non mi bastasse la presenza di quella, di cercarlo tra la gente e di guardare spesso quel vestito che mi ha fatto mettere, speravo che il suo profumo mi sarebbe rimasto impresso nella mente, così ogni tanto da sentirlo realmente tra le narici, tra un respiro e l'altro, in cui non ci sarebbe più stato. Era questo che ci auguravo.
Di ricordarci l'un l'altro.
Dopo una decina di minuti passati così, lui si alzò, tirando su i sedili, e mise in moto.
Mi chiesi se il tempo stava giocando o meno dalla nostra parte, e se lo avrebbe fatto durante il viaggio.
Sbirciai il paesaggio fuori dal finestrino.
Girai la testa guardando di nuovo Harry.Sapeva che lo stavo guardando, ma non mi importava, mi sentivo un po' come Augustus Waters in quella storia...Colpa delle Stelle.
Mi rimaneva troppo poco tempo per evitare di godermi le piccole cose.
E man mano che le ruote giravano, gli alberi venivano da noi sorpassati, e i chilometri da lì a Londra diminuivano piano piano, Harry stava diventando una cosa sempre più piccola, fino a che poi, guardando la sua auto andarsene, sarebbe diventato un grosso e insignificante puntino nella mia mente.
È vero, me lo sarei sognato di notte, avrei pianto per lui, avrei tenuto la bocca chiusa per lui, ma infondo per cosa ne valeva la pena?
Arricciai il naso involontariamente, per poi concentrarmi sulla strada.
E quello che davvero fece più male di tutto fu, me ne accorsi una volta che ci infilammo nella statale, che io ed Harry non avevamo niente da dirci.
Il silenzio parlava da solo.
Ci sarebbe sempre stato silenzio con le altre persone sulla storia mia e di Harry.
STOCKOLM SYNDROME!
Bella gente, ho aggiornato.
Il capitolo è corto, ma anche importante.
Fa schifo.
Mi scuso per il non-aggiornamento di ieri, ma ero davvero incasinata.Non ho minimamente idea di quando possa finire la storia perché mi è venuto in mente un altro punto fondamentale per cui la storia non andrà a parare sui capitoli infiniti, come nella serie Beautiful.
Più o meno (oddio sono davvero tanti, ma sono arbitari) mancheranno una ventina di capitoli...boh.
Comunque, commentate e odiatemi per il ritardo, su su ;)
Baci.
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His Prey //H.S.//
FanfictionSNEAK PEEK: "Hai una pistola puntata alla testa, fossi in te non mi muoverei." "Allora sparami prima che io riesca a spogliarti." "Sei solo uno psicopatico." "E tu ammetti di amarmi alla follia, come non hai mai amato nessuno in tutta la tua vita." ...