XXXIV

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Chapter thirty-four: "Come on follow me!"

Non fate domande, ho aggiornato e basta.

"Cloe?"
Sussurrò.

"Harry?"

"Lo sai che ho vinto, vero?"
La sua voce era ancora bassa.

"Sì."

"E quindi...stiamo ai patti, giusto?"
Riuscivo a malapena a sentirlo.

"Sì Harry, è giusto."

Stavamo discutendo su come si chiamasse il minion più famoso di Despicable Me, io dicevo David mentre lui Dave, e alla fine aveva ragione lui, ma ehi, l'avevo visto una volta con la mia cuginetta di cinque anni!

"Quindi stasera si fa ciò che voglio io?"
Mi baciò, era in vena di punzecchiarmi.

Sorrisi, io ero molto in vena di ammazzarlo.

Assunsi un tono malizioso.
"Sì Harry, si fa ciò che vuoi tu."

Le tapparelle erano abbassate e perciò la luce filtrava minimamente, riuscendo a farmi scorgere solo la figura di Harry.

"Allora vestiti bene. Molto bene."
Mi morsi il labbro.

"Stasera, sono ancora le sei."
Lo sentii ridere.

Eravamo in un groviglio di corpi, ma si stava comodi. Inoltre avevo libero accesso al cuore di Harry, perciò lo potevo sentir battere.

"Vai a vestirti." Mi lasciò un bacio sulla fronte.

"I patti sono patti, Harry."
Questa volta, avendo io il coltello dalla parte del manico, lo punzecchiavo.

"Cloe, vuoi fartici portare di forza?"

"Sto bene qui," strofinai il naso sul collo di Harry, "ma se mi ci vuoi portare, mi risparmi le scale."

Detto, fatto.

Stava già salendo le scale.

Mi poggiò sul letto e poi si buttò vicino a me.
"Forza, scegliamo un vestito."

"O magari lo scelgo io."

Si morse il labbro.
"Che c'è? Ti vergogni?"

Sorrisi.
Mi stava sfidando.

"Oh certo che no!"

"E allora cosa aspetti?"

"Che anche tu ti cambi qui con me."
Risi, nella testa.

Sorrise.
"Furbetta la ragazza."

[...]

"Dai Cloe, dobbiamo andare!"

"Mi metto le scarpe e arrivo!"
Misi nella borsa il profumo di Harry, sì, mi piaceva, e glielo avrei spruzzato ancora, e ancora, se questo se ne fosse andato.

Scesi le scale.
"Incanto."

Arrossii leggermente.
Lo guardai nella sua camicia e skinny neri.
"Dici che ti faccio fare bella figura in giro?"

Si schiarì la gola, indicando se stesso.
Voleva che io mi complimentassi di lui?
Bel narciso.

"Hai una camicia, okay."
Risi.

Aggrottò le sopracciglia guardandomi storto.

Gli tirai la cravatta e lo baciai.
"Guarda che sei bello comunque, con o senza camicia."

Rilasciò un gemito, come a volermi dire qualcosa.
"Guarda che se vuoi la camicia la posso togliere."

Lo spinsi dalla spalla ridendo.
"Dai, stupido."

His Prey //H.S.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora