Cap.11 - Lonny

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-Questa è miss Julie Cawley, ma'- Lonny presentò subito la sua timorosa compagna alla donna di mezz'età che aveva aperto la porta.
Jane cercò di sorridere. La madre di Lonny aveva un aspetto gentile e ordinato.  Portava i capelli grigi organizzati in una crocchia sulla nuca e un vestito severo color castagna.
La donna fissò perplessa la sconosciuta con quel grosso cerotto sulla guancia e poi il figlio che non vedeva da più di un mese.

-Che cos'hai combinato, Lonny?- domandò con evidente angoscia. Jane arrossì di vergogna.
Fece per indietreggiare ma il giovane, indignato per lei, si accigliò, le cinse le spalle e la spinse in avanti.

-Ma', avete dimenticato le buone maniere che mi avete insegnato?- disse e avanzò costringendo la donna a spostarsi di lato e a lasciarli passare entrambi.

-Sedete miss Julie - la invitò e la ragazza imbarazzata si appoggiò sul divano tormentandosi le mani sul grembo. Il salone d'ingresso non era grande ma arredato in modo essenziale: una credenza in quercia con le antine a vetri mostrava i servizi buoni della famiglia, un tavolo dello stesso legno rustico era circondato da quattro sedie della stessa fattura. Vicino al divano imbottito decorato con disegni semplici in cui sedeva Julie c’erano due poltrone con gli schienali  e le alzate imbottite color verde intenso. Qualche quadro tagliava la monotonia delle pareti verde pastello: riproducevano quasi sicuramente antenati o familiari di Lonny.

-Volete del tè? - domandò la donna che era chiaramente a disagio non conoscendo nulla della sua ospite.

-Sì, ma' - s'intromise Lonny. -Miss Julie ha bisogno di qualcosa di caldo per rasserenarsi.

-Non voglio disturbare- pigolò la ragazza indecisa se spiegare qualcosa della sua situazione. Cosa dire? Coinvolgere quella famiglia nella sua fuga poteva essere pericoloso per loro. Aveva già dovuto accennare qualche informazione a Lonny che tuttavia si era fidato ciecamente di fronte al suo evidente terrore e l'aveva aiutata a scappare.

-Nessun disturbo - replicò la donna e si avviò verso un corridoio facendo cenno al figlio di raggiungerla. Jane li senti bisbigliare e capì che parlavano di lei. Sentì Lonny che diceva: è un insegnante della scuola, c'è un uomo che le vuole fare del male.
La madre rispondeva: sei sicuro? Non avrà problemi con la legge?
Poi Lonny tornò nel salone sorridendo.

-Non si preoccupi miss Julie - disse -Qui non la troveranno, è al sicuro.

-No, Lonny!-esclamò lei alzandosi e avvicinandosi al giovane.- Finché io resto qui tu e la tua famiglia siete in grave pericolo! Tu non conosci quell' uomo, non sai quanto è crudele e senza scrupoli! Non si fermerà di fronte a nulla pur di riportarmi con sé!

-Ma miss Julie… - obiettò il giovane - è un giudice. Cosa può volere da voi? Siete ricercata dai gendarmi?

-Oh Lonny! Perché ti ho coinvolto in questa pazzia?- Jane si guardò intorno alla ricerca della porta- Devo andare via da qui!

-No!- protestò il ragazzo trattenendola per un polso -Siete terrorizzata! Lo vedrebbe anche un cieco. Parlate, miss Julie! Permettetemi di aiutarvi!

La condusse al divano e l'obbligò a sedersi di nuovo, poi si accomodò su una poltrona davanti a lei e la trascinò avvicinandola per poter accogliere le mani della ragazza tra le sue.
In quel momento rientrò la madre di Lonny che contemplò perplessa il coinvolgimento emotivo del suo ragazzo con quella sconosciuta.
Poggiò il vassoio sul tavolo e presa la teiera cominciò a versare la bionda bevanda nelle tazzine.

-Signorina- mormorò -Vuole spiegarmi perché sta fuggendo?

Jane scosse il capo.

-Non posso - rispose. -Per la vostra incolumità è bene che non sappiate nulla.

Il fantasma di Hatfield CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora