Cap.52 - io vi lascerei libero

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Quando finalmente l'ultimo ospite si congedò, lord Risewell guardò le scale con un sospiro. Era quasi l' ora di cena e decise di mandare mrs. Dorothy a controllare se Jane si fosse destata e il suo stato di salute. Immaginava che il braccio lussato le dolesse parecchio e avesse tutto il corpo indolenzito per le ammaccature. Mrs. Dorothy ritornò dopo pochi minuti col viso lieto per avvisare il padrone del buon umore e del discreto aspetto della giovane istitutrice così migliorato al punto che ella era riuscita a consumare tutto il suo pranzo. Incoraggiato dalle notizie favorevoli John Risewell decise di andare a visitarla. Bussò dolcemente alla porta domandando se potesse vederla e restò sorpreso che lei gli aprisse di persona la porta.

-Volevo essere certo che vi foste ripresa - mormorò imbarazzato - e assicurarvi che finché non sarete guarita del tutto, vi obbligherò solo al riposo.

-Siete gentile, come sempre, My Lord, ma domani scenderò alla solita ora per fare lezione ai bambini, anche se avrò difficoltà ad usare il braccio. Lo legherò con un fazzoletto al collo finché non sarà guarito in modo che non mi sia d'impaccio.

Capì che il marchese stava per protestare e subito aggiunse:

-Vi prego... stare con i bambini è una gioia per me. Avete visto con quale pazienza mi sono stati accanto tutto il pomeriggio? Sono commossa per il loro affetto.

-E ve ne stupite? Avete dato loro amore e loro lo ricambiano con generosità.

Jane aprì la porta perché lui potesse entrare, cosa che il marchese fece immediatamente.

-Lord Risewell - mormorò la ragazza sedendosi e attendendo che anche lui lo facesse,- mi avete davvero perdonato? O ero così pazza da averlo immaginato?

L' uomo sorrise. Era cauto, non voleva rovinare tutto, né spaventarla. Però aveva deciso che avrebbe tentato di parlarle col cuore in mano. L' unica incertezza era legata alla sua condizione fisica: era prudente parlarle dei miglioramenti avuti prima che il medico li confermasse? Non sarebbe stato controproducente per la proposta che intendeva farle? Forse era opportuno che le prospettasse un accordo favorevole per entrambi, così aveva qualche speranza che lo accettasse.

-Siete totalmente perdonata ... solo se mi promettete che continuerete ad aiutarmi ... voglio liberarmi per sempre di Eleanor.

-Sì, My Lord. Sono speranzosa che riusciremo a trovare Edward. È l' unico modo di placare la collera del fantasma.

-Bene- disse lui. Abbassò gli occhi e poi li rialzò per fissarla con decisione.-Adesso devo affrontare con voi un altro argomento che spero non vi arrecherà offesa o disturbo.

-Come potreste disturbarmi, My Lord? Dopo tutto quello che avete fatto per me! Sarò lieta di compiacervi in qualunque cosa.

-Capisco la vostra gratitudine ma non fate promesse che potreste non mantenere, Jane.

-Avete stuzzicato la mia curiosità, My Lord-sorrise la giovane che godeva della ritrovata confidenza con il suo datore di lavoro.- Di che si tratta?

Lord Risewell si schiarì la voce e aprì la bocca ma non riuscì a dire nulla. Con la sua proposta poteva allontanarla per sempre.
Jane attendeva con ansia. Cosa poteva chiederle il marchese di tanto impegnativo da rifiutare?

-My Lord...- mormorò. -Se vi fidate di me ...

-Volete sposarmi, Jane?- Lord Risewell la fissò. Voleva osservare tutti i cambiamenti nel suo viso e valutare le emozioni del suo cuore.
Gli occhi della giovane si spalancarono a dismisura. Sposarla? Lord Risewell le aveva proposto il matrimonio? No, non era possibile, forse aveva sentito male.

-Cosa? Cosa?-domandò confusa.

-Vi ho chiesto se volete sposarmi- ripeté il marchese corrugato.

-Non capisco, My Lord...,- balbettò Jane -Credevo voleste sposare lady Elmstone.

Il fantasma di Hatfield CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora