Cap.58 - vicissitudini

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Nei giorni successivi, Jane si dedicò a scrivere la sua denuncia. Fece un resoconto completo di ciò che le era successo a partire dal funerale dei suoi genitori: la prigionia e le sevizie da parte del suo tutore, fino alla fuga provvidenziale che l’ aveva condotta dalla vedova Fleming, grande amica della madre. Parlò della morte di Lonny e del nascondiglio presso i Dwyer. Parlò dell' incontro dopo undici anni con lo zio nella sala da tè Seagull dove, nascosta nella toilette, aveva scoperto che lui ancora la stava cercando e sorvegliava i suoi amici. Lord Risewell la aiutò ad apportare delle correzioni nel testo per una maggiore chiarezza di esposizione. Lady Sanders ritornò dopo una settimana per raccogliere il plico e consegnarlo all' avvocato. Da quel momento cominciò per Jane un periodo di inquietudine che nemmeno l’imminenza del matrimonio e la sua nuova avventura amorosa poté del tutto cancellare. Era come se la minaccia di un male subdolo e inevitabile incombesse su di lei e i suoi cari, un fantasma molto più pericoloso di lady Eleanor Lowther che nessuna precauzione o sicurezza sarebbe stata sufficiente a evitare.

***

La stanza era immersa nell' oscurità, solo il brillio del sigaro illuminava fiocamente l' uomo seduto sulla poltrona e la nebbia di fumo che gli circondava il volto.
Qualcuno bussò sullo stipite e subito dopo entrò fermandosi a un passo dalla soglia.
Si levò il cappellaccio dal capo e lo tenne con due mani davanti al grembo.

-Avanti! Parla!- sbottò il giudice Corbeld facendogli cenno di avvicinarsi.-Hai scoperto chi ha consegnato all' avvocato Ferguson la denuncia di mia nipote?

L' uomo teneva gli occhi bassi, quasi si aspettasse una lavata di capo.

-Non è stata inviata per posta, padrone- disse.

-Questo lo avevo capito!- il giudice era fuori di sé.-L’impiegato dell'
ufficio postale ve lo avrebbe subito consegnato! Idiota! C’è qualcuno che è in contatto con Ferguson e gli porta notizie di Jane! Voglio sapere chi è! Chi ha chiesto un colloquio con l' avvocato in questi due giorni?

-Clienti … cinque o sei, padrone.

-Ho chiesto chi. Voglio i nomi.

L’uomo deglutì prima di riuscire a parlare. Era terrorizzato. Biascicò.

-Mr Reed, lady Sanders, il barone Derril, mrs Topper, mr Randall.

-Forse non sono stato chiaro -ringhiò il giudice sollevandosi in piedi e avvicinandosi al suo scagnozzo che indietreggiò di un piede.-Voglio che tu mi dica chi tra questi clienti dell' avvocato Ferguson tiene i contatti con mia nipote.

-Non è facile capirlo - si difese l' uomo.

D’improvviso Corbeld abbassò la punta del sigaro sul collo tarchiato del suo interlocutore che gettò uno strillo di dolore.

-Ahah che fate, padrone!

-Sei un idiota, Harry!- sbottò il giudice -Hai preso informazioni su tutti gli individui che frequentano lo studio di quel verme?

-Certo, padrone! Come al solito.
Il bandito indietreggiò tamponandosi la bruciatura con un fazzoletto.-Sapete che eseguo sempre gli ordini che mi date.

-Allora, parla!

Harry si raddrizzò appena per poter guardare in faccia il visconte, quel tanto che bastava ad evitare di essere nuovamente capro espiatorio della sua rabbia.

-Negli scorsi giorni non ci sono stati nuovi clienti. Mr Reed è un agricoltore, ha un contrasto con un vicino per il confine che avrebbe spostato, si reca da Ferguson molto spesso. Lady Sanders è una vedova di Moretonhampstead, ha problemi su una delle sue proprietà, credo, dalle indiscrezioni sentite da Tony. il barone Derril è un amico dell' avvocato, mrs Topper è una sarta che bisticcia con il marito e vorrebbe ottenere il divorzio e mr Randall deve vendere la casa.

-Cos’hai detto di lady Sanders?- replicò il giudice accigliato. Harry sorvegliò che la punta del sigaro fosse a sufficiente distanza da lui.

-Non ho scoperto molto. È una vedova che vive a Moretonhampstead con una piccola rendita.

-Sono circondato da idioti!- sbottò di nuovo Lord Corbeld.- perché una donna di Moretonhampstead se ne andrebbe fino a Bath per trovare un avvocato?

-Beh in effetti…

Il giudice si voltò, si accostò a un portacenere e vi schiacciò ben bene il sigaro.

-Seguitela, - ordinò -scoprite dove abita e sorvegliatela notte e giorno. Sono sicuro che ci porterà da Jane!

-Dobbiamo farla parlare?

-No! Non torcetele un capello … per ora. Sono costretto ad essere molto prudente, il mio caso è stato affidato al giudice Abbot che non è sul mio libro paga e si vanta d’essere un magistrato integerrimo. Se scopre, come è probabile, che in passato sono stato processato per molestie potrebbe sospettare che ci sia del vero nelle denunce di Lucy e di Jane. Non deve accorgersi di voi, è chiaro? Dovete trovare Jane! Quando quella smorfiosa sarà di nuovo tra le mie mani la costringerò a ritirare le sue accuse.

-E Lucy, padrone?

-Lucy … puttana! Quando il processo sarà finito sparirà anche lei. Per ora non mi preoccupa. È una sgualdrina e riuscirò a demolirla in tribunale con dei falsi testimoni. Ma Jane …, sarebbe la mia fine se vengo arrestato per violenza su di lei. Se mio cugino Robert dovesse sospettare qualcosa… Tu e Tony dovete trovarla! Al più
presto!

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Il fantasma di Hatfield CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora