Cap.65 - i due fantasmi

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Lord Risewell cominciò.
Disse che la sua intenzione era cercare ad Hatfield una carrozza a nolo per recarsi all' appuntamento con l’arcivescovo in Lambeth Palace a Londra.
Disse che aveva appena avvistato la zona alberata in cui andava ad inoltrarsi il sentiero quando il cavallo iniziò a scalpitare. Sembrava che volesse fermarsi, si impennava, scuoteva la testa finché si arrestò del tutto e si rifiutò di proseguire.

-Fu allora che lo vidi - annunciò il marchese.

-Che cosa, zio John?- domandò Glenn con gli occhi sgranati. Cécile aveva la bocca aperta.

-Un bambino… un bambino vestito come un principe - raccontò il marchese. -Edward. L' ho riconosciuto subito perché era identico al quadro della stanza segreta di lady Lowther.

-Dov’era zio? Dove lo hai visto?
-In mezzo al sentiero a pochi metri da me. Sono rimasto fermo in sella a guardarlo.

-E lui?- incalzò Glenn- Cos’ha fatto Edward?

-Mi guardava fisso, sembrava aspettare qualcosa. Sono sceso da cavallo e lui mi ha fatto cenno di seguirlo.

-Oh John! È incredibile!- esclamò Jane -L'hai davvero seguito? Non hai avuto paura?

Il marchese annuì. Ripensò al piccolo Edward e al suo sguardo penetrante come punture di spillo.

-L’ho seguito, sì, non avevo altra scelta. Il cavallo si rifiutava di proseguire, perciò sono sceso e l' ho strattonato. Non c'è stato nulla da fare, quell' animale non voleva saperne di muoversi. Tuttavia quando ho seguito Edward mi è venuto docilmente dietro.

-Dove ti ha portato, John?

-Nella zona più fitta, in mezzo agli alberi. Mentre passavo ho scorto degli uomini appollaiati sui rami e ho capito. Quegli uomini aspettavano me! Edward mi ha condotto al di là dell' agguato e poi è scomparso. Sono salito in sella e ho galoppato fino ad Hatfield per rivolgermi alla polizia; speravo di sbrigarmela in fretta perché temevo per te, Jane. Temevo che quei furfanti, dopo aver constatato il fallimento dell' imboscata, avrebbero osato avvicinarsi ad Hatfield Castle.

-Zio John perché continui a chiamare miss Julie, Jane?- domandò stupita Cécile.

-Già, è vero- si associò Glenn. -Perchè?

Fu la giovane donna a rispondere tempestivamente.
- È il mio vero nome, Cécile,- spiegò. -Mi nascondevo dal mio cattivo tutore e ho dovuto ricorrere a un nome falso. Il mio vero nome è Jane Walsham.

-Allora dobbiamo chiamarvi miss Jane?- domandò la bambina.

-Proprio così -aggiunse il marchese.

-E la storia com' è finita?- riprese l' arcivescovo desideroso di conoscere tutti i risvolti della faccenda.

Lord Risewell riprese il racconto.

-Il tenente Fogg è riuscito ad arrestare tutti i banditi nascosti in prossimità della casa ma l’ operazione ha richiesto ore di tempo. Grazie alla promessa di uno sconto di pena, uno dei fuorilegge ha confessato e in questo modo abbiamo scoperto che il visconte Corbeld aveva in programma di rapire te, Jane. A quel punto mr Fogg mi ha obbligato a restare, rinchiudendomi in una cella e si è recato ad Hatfield Castle con i suoi uomini.

-Ciò che trovo incredibile - dichiarò l’arcivescovo. - è che dovete la salvezza a due persone vissute centinaia di anni fa.

***

La cerimonia fu celebrata con grande semplicità nella chiesa di Sant' Etheldreda. Jane ebbe la gioia di riabbracciare lady Hanna e l' avvocato Ferguson già dai giorni precedenti poiché il marchese li invitò a tener compagnia alla promessa sposa ed essi scesero quattro giorni prima alloggiando ad Hatfield Castle, ospiti del padrone di casa. I Dwyer arrivarono tutti, lady Evelyn e sir Russell, Maybel con il marito ed Emily.
Lord Risewell aveva inoltre rintracciato molte delle allieve della scuola del reverendo Barrow che Jane rivide molto volentieri soprattutto Sally a cui doveva enorme gratitudine.
Lo zio Robert, nonostante non brillasse in salute, non volle privarsi dall’accompagnare la nipote all' altare, quale unico membro rimasto in vita della famiglia.
Per il matrimonio Jane aveva voluto indossare l' abito acquistato con mrs Dorothy, identico a quello della madre, e Mandy le aveva sistemato i capelli biondi sollevandole alcune ciocche con le forcine e infilandole una coroncina d' oro con incastonate piccole perle bianche, regalo del marchese. Jane era sorpresa di come la sua ustione fosse migliorata d’aspetto. Il balsamo all' aloe aveva avuto un effetto rigenerante sulla carne sottostante alla ferita che era guarita dall' infiammazione e aveva riempito la pelle. Non era più un buco purulento sgradevole da guardare ed il marchese continuava a baciarla per dimostrarle quanto amasse tutto di lei.
Alla festa furono invitati anche gli amici dello sposo, tra i quali vi erano personaggi importanti dell’aristocrazia locale e londinese. Jane aveva timore che la scelta di lord Risewell di sposare la sua istitutrice sarebbe stata molto criticata e si era preparata a sopportare risolini e battute di spirito su di sé. In realtà non vi fu nulla del genere perché la parentela con lord Robert Karran fu sufficiente a metterla al riparo da qualunque critica.
Lord Risewell aveva compilato la lista degli invitati con la futura moglie ed aveva condiviso con lei la proposta di invitare anche lady Elmstone e le sue due figlie. Jane aveva dato il suo assenso, nonostante reincontrare la rivale non fosse in cima ai suoi desideri.
Non ebbe tuttavia l' occasione di vederla poiché la ex fidanzata del marchese non si presentò né in chiesa né al ricevimento adducendo con un biglietto la scusa di un'indisposizione passeggera. L' assenza di Susan e Louise causò gran dispiacere a Glenn e Cécile che desideravano rivederle e giocare con loro. Quando finalmente il maggior numero di invitati si congedò, Jane rivelò al marchese che desiderava ringraziare lady Lowther ed Edward per aver loro salvato la vita.

Il fantasma di Hatfield CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora