Cap.54 - Edward

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Jane con gran sollievo del marchese riuscì a mettersi seduta

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Jane con gran sollievo del marchese riuscì a mettersi seduta. Il braccio le doleva maggiormente ma ancora poteva usarlo. Aveva capito quello che dovevano fare e che dovevano farlo subito.
Cercò di sollevarsi in piedi e lord Risewell turbato la soccorse fino ad avvoltolarla tra le braccia. In quell' abbraccio venne poi aggiunto Glenn che appariva finalmente rasserenato.

-Come sta il mio piccolo guerriero coraggioso?- domandò lord Risewell al nipote. Glenn sollevò gli occhi chiari sul marchese.

-Ho avuto paura, zio John - disse -Non ho mai visto qualcosa di così orribile!

-Eleanor doveva essere disperata per aver coinvolto anche te, Glenn! -esclamò Jane -Sono convinta che non accadrà più.

Il marchese non replicò anche se era tutt'altro che persuaso. Accompagnarono col lume il bambino nella stanza di Cécile e restarono con lui finché non fu tranquillo e prossimo al sonno. Poi Jane prese il fidanzato per mano e lo condusse nel corridoio.

-John -bisbigliò -dobbiamo trovare quel carillon. Adesso! Sono certa che Eleanor sta tentando il tutto per tutto e ci aiuterà a trovare Edward.

-Che cosa avete in mente, amor mio?- domandò lui abbassando le labbra a sfiorarle con un bacio la guancia sfregiata. -Non ne avete avuto abbastanza del fantasma, per stanotte?
Jane fece una smorfietta, fissandolo con impertinenza.

-John, mi state prendendo sul serio? Andiamo nella stanza di Eleanor e cerchiamo il portagioie. Dentro ci deve essere qualcosa.

Il marchese non cessò di baciarla solo che trasferì le labbra sulla sua bocca. Jane gli allacciò le braccia intorno al collo con un piccolo gemito per il dolore alla spalla sinistra e accettò il bacio. Era meraviglioso scoprire che poteva ricominciare a vivere e che il suo fidanzato reagiva quanto lei e più di lei alle loro effusioni. Lord Risewell si abbassò a sfiorarle la spalla con le labbra.

-Vi duole molto?- domandò poiché non gli era sfuggito il suo lamento.

-No, ho solo difficoltà a sollevarlo troppo. Passerà presto- rispose Jane per rassicurarlo.

Poi si scostò, si abbassò a prendere il lume e agguantò la mano del marchese.

-Andiamo!- ordinò decisa. La pace pareva tornata nel corridoio, il vento impetuoso e la melodia infernale erano cessati. Lord Risewell cercò la chiave sotto la cornice e la infilò nella serratura.

-Siete sicura di voler entrare?- domandò -State bene?

Jane sospirò. Percepiva ancora la sensazione di desolazione permeare il suo corpo. Non desiderava ripetere quell' esperienza mortale.

-Sì, John - rispose caparbia.
Il marchese girò la chiave e aprì la porta mentre Jane gli passava il lume. Dopo un' occhiata all' interno entrò e la giovane lo seguì. La stanza sembrava vuota e tranquilla se si escludevano gli occhi dei personaggi dei dipinti che parevano seguirli e spiarli con la loro intensa fissità. Il marchese si avvicinò al mobile con la ribaltina che Jane non aveva fatto in tempo a controllare la volta precedente. La chiave era già nella toppa, lord Risewell la girò una, due volte e la ribaltina si aprì. La spalancò fino a poggiare l' anta sul piano del mobile. C'erano diversi oggetti all' interno, John estrasse un cofanetto e lo mostrò a Jane.

Il fantasma di Hatfield CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora