Cap.33 - cosa regalare allo zio?

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Rientrarono per il pranzo. Jane era ansiosa di raccontare ciò che aveva scoperto a Lord Risewell e con suo grande rammarico scoprì che il marchese era partito per degli affari e non sarebbe rientrato che in tarda serata. Nel frattempo la invitava a pranzare con i nipoti in modo che compensassero la mancanza dello zio con la presenza affettuosa della loro istitutrice. Questo le riferì mrs Dorothy ed ella ne fu commossa. La sensibilità di quell' uomo le era sempre più manifesta e gradita. Dalla governante apprese inoltre che stavano cominciando i preparativi per festeggiare il quarantesimo compleanno del marchese che cadeva il 2 maggio. Tali preparativi, che consistevano nella pulizia accurata di ogni stanza e oggetto del castello, nella predisposizione della lista degli addobbi floreali e non, delle vivande da servire, elenco degli invitati ecc., precedevano la grande festa di almeno tre giorni che si sarebbe svolta al castello. Il marchese, dal giorno dell' incidente, l’aveva sospesa per dieci lunghi anni ma poi, sulla spinta degli amici più stretti, aveva ricominciato a festeggiare la ricorrenza. Jane domandò se durante la festa si fossero verificate apparizioni del fantasma.

-Non agli ospiti, miss Julie, solo al marchese durante la notte.

Il pranzo con i bambini fu allegro grazie alla presenza di Jane che distrasse i suoi allievi dalla malinconia introducendo l' argomento della nuova festa imminente. Domandò loro delle feste precedenti a cui avevano partecipato e si fece descrivere tutti gli eventi più interessanti che avessero suscitato la loro curiosità. Glenn raccontò di essersi molto annoiato, ma che si mangiavano molte cose buone; Cécile parlò dei balli e dello zio che non ballava mai.

-Perché?- domandò stupita Jane.

Cécile scosse il capo: non lo sapeva.

-Cosa ne dite di partecipare anche noi alla preparazione della festa?- suggerì la giovane istitutrice.

I bambini aderirono entusiasti.
-Cosa possiamo fare, miss Julie?- dissero.

Jane rimase un attimo sovrappensiero. Ripassò in mente tutti i dettagli che le aveva rivelato mrs Dorothy e ragionò che non era facile trovare degli incarichi per bambini così piccoli.

-Potremo preparare un bel regalo per vostro zio!- esclamò - e partecipare alla costruzione degli addobbi floreali.

-Sìììì!- sia Glenn che Cécile erano entusiasti.

-Allora andrò subito a proporlo a mrs Dorothy!

La governante si mostrò ben disposta a far partecipare Jane e i bambini alla preparazione della festa. Era un modo per distrarli dal pensiero dei genitori defunti ed era certa che anche Lord Risewell sarebbe stato favorevole.

-Cosa potremo regalare al marchese, mrs Dorothy?- chiese la giovane istitutrice speranzosa che la donna potesse darle un buon suggerimento.

-Temo di non avere idee a proposito- la governante scosse il capo dispiaciuta.-Lord Risewell è ricco e non gli manca nulla. L' anno scorso uno dei suoi migliori amici, il conte di Rochester, gli ha regalato un Purosangue inglese. Il marchese ha molto apprezzato il dono.

-Un cavallo!- esclamò Jane -Oh povera me! Sono stata troppo avventata coi bambini.

Mrs Dorothy sorrise indulgente.

-Il marchese apprezzerà qualunque cosa gli offrano i nipoti, miss Julie. Non si preoccupi troppo.

-Allora ci devo pensare su, voglio trovare qualcosa di originale!

-Sono sicura che ci riuscirà egregiamente- dichiarò mrs Dorothy.

***

Il pensiero della festa aveva per qualche ora allontanato dalla mente di Jane il ricordo del fantasma. Quando il marchese rientrò da Londra non ebbe l' occasione di vederlo poiché fu la governante ad offrirsi di accompagnare i bambini a salutarlo e subito dopo nella sala dove avrebbero cenato. Jane sperava di incontrarlo più tardi, all' ora delle fiabe, quando uno dei nipoti veniva a bussare alla sua porta per chiamarla. Tuttavia l’ora si era fatta tarda e nessuno era venuto ad invitarla nella stanza adiacente. Quando ormai divenne evidente, dall' ora troppo avanzata e dal profondo silenzio, che la sua presenza non era richiesta, Jane si accorse di essere rimasta delusa. Non solo. Si rese conto che il marchese le mancava e molto. La complicità che si era creata tra loro durante il momento delle fiabe per far divertire i bambini per lei era diventata importante. Era consapevole che al di fuori di quel contesto una tale familiarità tra di loro sarebbe stata ritenuta sconveniente a causa della differenza sociale e non si illudeva di nulla. Semplicemente godeva di quei momenti e del favore che Lord Risewell le accordava per fare star bene i suoi amati nipoti. Era tutto finito? O forse il marchese era molto stanco per il viaggio e si era addormentato subito?
Si cambiò indossando la camicia da notte e si sciolse i capelli davanti allo specchio. Sfiorò con le dita la cicatrice asciutta e rugosa e le lacrime cominciarono a scorrere lungo le guance. Perché si sentiva così triste? Un rumore alla porta esterna la fece trasalire di paura. Chi poteva bussare così tardi? Era successo qualcosa? Infilò la vestaglia mentre il secco picchiare alla porta si ripeté.

Il fantasma di Hatfield CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora