Cap.42 - festa di compleanno

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I primi ospiti cominciarono ad arrivare verso le 11 del mattino e sia Mandy che Charles che Mrs Dorothy si intravedevano andare e venire dalla porta alle scale per annunciare gli invitati, trasportare i bagagli o per accompagnarli nell' alloggio p...

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I primi ospiti cominciarono ad arrivare verso le 11 del mattino e sia Mandy che Charles che Mrs Dorothy si intravedevano andare e venire dalla porta alle scale per annunciare gli invitati, trasportare i bagagli o per accompagnarli nell' alloggio per loro predisposto. Lord Risewell ad ogni ingresso annunciato si faceva trovare presso la porta per salutare amici e conoscenti che in genere non arrivavano mai da soli ma accompagnati da un nugolo di mogli, genitori, parenti e qualche infiltrato.
Jane e i bambini, in giardino per la lezione mattutina, sbirciavano con curiosità le carrozze con i nuovi arrivati. Glenn e Cécile rivelavano alla loro istitutrice i nomi degli ospiti che già conoscevano. Poi arrivò quella carrozza.

-Il visconte Price con la moglie -annunciò Cécile - e quelle chi sono?

Dopo i due anziani coniugi, vestiti elegantissimi, dalla vettura erano scese due ragazzine. Un attimo dopo scese la loro madre e Jane trattenne il fiato.

-Sciocchina!- ridacchiò Glenn -sono le nipoti! Ti ricordi che la mamma ce ne ha parlato?

-La fidanzata di zio John!- esclamò la bambina che evidentemente si era subito rammentata. -È lei? È bellissima!

-Lady Violet Elmstone - completò Glenn- la mamma ci ha raccontato molto di lei.

Le gote di Jane avevano perso colore, il suo cuore le parve avesse cessato di battere.
Violet era meravigliosa. I capelli biondi sollevati sul capo in un' acconciatura elaborata incorniciavano un volto delicato e bellissimo. Jane non aveva mai visto una donna così bella. L'abito rosa le illuminava l'incarnato e la fasciava sul busto mostrando un corpicino ben fatto e un vitino da vespa nonostante le due gravidanze. I due bambini guardavano a bocca aperta la scena e lei si rammaricò di aver concesso loro di stare così vicino al portone d'ingresso.

-Hai visto le arie che si danno quelle due bambine? -osservò Cécile facendo una smorfia per imitare l' espressione altezzosa della ragazzina più alta. La sua faccia era così simpatica che sia Glenn che Jane scoppiarono a ridere. Le due ospiti e la loro madre le udirono e le rivolsero uno sguardo sdegnoso. La più piccola tirò fuori la lingua un attimo prima di sparire oltre la soglia.

-Che antipatiche!- disse Glenn -Io non voglio giocare con loro stasera!

Jane pensò che il marchese probabilmente aveva informato i nipoti della presenza delle due ragazzine e che la loro istitutrice avrebbe dovuto coinvolgerle per giocare con loro.

-Sono sicura che vi divertirete insieme!- esclamò Jane e ragionò che ce l' avrebbe messa tutta per fare divertire i due nipoti del marchese anche se le figlie di lady Elmstone si fossero dimostrate insopportabili. I due bambini lo meritavano e sperò che anche lord Risewell avrebbe contribuito alla loro felicità.
Mrs Dorothy le aveva dato ulteriori istruzioni da parte del padrone, troppo impegnato per convocarla di nuovo nel suo studio: avrebbe portato i due nipoti per permettergli di presentarli agli ospiti alle 16:00 precise, poi li avrebbe condotti con le figlie di lady Elmstone nella sala adiacente e li avrebbe fatti giocare in attesa che lui o Violet venissero a cercarli per la cena.
I domestici pranzarono a turno alternandosi con quelli incaricati di servire a tavola gli ospiti e il padrone. Jane pranzò con mrs Dorothy e discussero sulla serata e sull'incarico dell' istitutrice.

-Datemi retta, miss Julie, mettete quel bel vestito che avete comprato e sciogliete i capelli. Perché dovete nascondere la vostra bellezza?

-Io sono orribile, mrs Dorothy.

-La cicatrice c'è, non posso negarlo ma voi le date troppa importanza. Siete molto graziosa e non avete niente da invidiare a lady Elmstone.

-Mrs Dorothy! Spero che stiate scherzando! Quella donna è stupenda!

-Non lo nego, miss Julie. Ma voi avete una bellezza diversa. Siete fantasiosa, socievole, conoscete tante cose e soprattutto avete un cuore generoso. Qui tutti vi vogliono bene e anche il padrone.

-Oh mrs Dorothy, il signor marchese è stato tanto buono con me.

-Sì anche lui è un uomo generoso. Se voi foste nobile, io credo che...

-Non ditelo vi prego -scongiurò la ragazza -ditemi invece una sola ragione per cui dovrei indossare quell' abito stasera. Chi mi ammirerà rinchiusa in una stanza con i bambini?

-Lo dovete indossare per voi stessa. Fatelo per voi, miss Julie.

E Jane ascoltò. Si vestì, si specchiò e pettinò. Azzardò qualche passo di ballo che ricordava ancora. Quando bussò alla camera dei bambini per aiutarli a prepararsi, questi applaudirono di gioia.

-Com'è bella miss Julie!- esclamò Cécile entusiasta. I complimenti dei bambini le fecero bene, li abbracciò e baciò sulla fronte. Poi li aiutò a vestirsi.

-Quando daremo il nostro regalo allo zio, miss Julie?- domandò Glenn.

-Vedremo. Dopo la vostra presentazione oppure prima di cena, direi.

Erano quasi le quattro. Jane scese le scale tenendo i due bambini per mano. D'improvviso notò il marchese in fondo alla scala in compagnia di lady Elmstone che discutevano. Lei era rossa in viso e lui pareva emozionato. Rallentò imbarazzata trascinando in questo frenare anche i piccoli che accompagnava.

-Sei sempre tu-diceva la donna -mi sei mancato John. Mi sono pentita quasi subito di aver sposato il visconte Elmstone, un uomo algido e cattivo. Mi ha però dato due figlie meravigliose e questo non potrei rimpiangerlo.

-E tu sei sempre bellissima, Violet. Ma il tempo è passato per entrambi. Non siamo più gli stessi di 15 anni fa.

-Siamo cresciuti. Mi dispiace di averti lasciato allora, John, ma desideravo troppo essere madre.

-Non te ne ho fatto una colpa, lo sai. Io non potevo più darti nulla.

-Oh John, io ...

Lady Elmstone aveva poggiato una mano sul torace del marchese e si era avvicinata così tanto che parve a Jane che volesse baciarlo. A quel punto Glen chiamò lo zio con voce squillante.
La donna si scostò di botto ed entrambi sollevarono gli occhi sulla sommità della scala.
Jane arrossì mentre Glenn e Cécile le sfuggivano di mano e si precipitavano incontro allo zio.
Il marchese diede loro una breve occhiata e un sorriso quasi distratto, poi tornò a fissare la sua istitutrice che non gli era mai apparsa così bella. Lady Elmstone si accigliò.

-Chi è?- domandò al marchese.

-L'istitutrice dei ragazzi, miss Julie Cawley- rispose l' uomo improvvisamente imbarazzato.
Jane arrivò in fondo alla scala.

-Mi dispiace, My Lord, non volevo disturbare- mormorò.

-Nessun disturbo, miss Julie -ribatté il marchese -Avete eseguito i miei ordini. Sono le quattro precise. Venite, entrate con i bambini per la presentazione ai miei ospiti.
Poi si rivolse con dolcezza alla sua precedente interlocutrice.

-Violet- disse -questi sono i miei nipoti. Cécile...
La bambina fece una riverenza.
-E Glenn.
Il piccolo inchinò il capo.
-Sono i figli di mia sorella Jennifer.

Lady Elmstone dopo aver sorriso ai bambini divenne seria.

-Mi dispiace, John - disse - ho saputo dell' incidente di tua sorella e del marito. Sono addolorata per te.

-Grazie -rispose il marchese - Vogliamo raggiungere gli altri ospiti?

Le mise un braccio intorno alla vita e la guidò verso l'ingresso della sala da dove proveniva un chiacchiericcio allegro e confuso.
Jane riprese i bambini per mano e li seguì. Mentre varcavano la soglia lady Elmstone chinò le labbra sull'orecchio del marchese e nonostante sussurrasse Jane sentì che diceva:

-Che cos' è quella cosa orribile che ha sulla guancia quella tua dipendente?

Jane osservò Lord Risewell che scosse il capo e non le rispose affatto.


🙆Violet è gelosa di Jane, si capisce?
Spero che il capitolo vi piaccia, lasciatemi i vostri commenti, grazie.🙋

Il fantasma di Hatfield CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora