Cap.43 - una ragazzina difficile

18 4 0
                                    

La presentazione dei nipoti del padrone di casa agli ospiti durò molto poco, poi l' orchestra iniziò a suonare e Jane si affrettò a condurre i bambini nell' altra sala. Appena entrarono, lady Elmstone li raggiunse con le due figlie.

-John dice un gran bene di voi- dichiarò -spero che le sue lodi rispecchino davvero le vostre capacità, miss Cawley.

Jane fece una riverenza mentre la donna usciva.
Le due ragazzine avevano il broncio.

-Credo che potremmo come prima cosa conoscerci un po' - cominciò la giovane istitutrice per nulla preoccupata dal cipiglio delle nuove arrivate.

-Io sono grande!-obiettò la più alta -Ho già tredici anni e non gioco con i poppanti! Io voglio andare al ballo.

-Fra due o tre anni farete il debutto, miss ... come vi chiamate?

-Susan- sbottò a malincuore la ragazzina.

-E tu sei ... - sorrise Jane rivolta alla più piccola.

-Louise- rispose questa imitando il broncio della sorella.

-Louise, Susan questi sono Glenn e Cécile i nipoti del marchese.

-Lo so già!- ribatté Susan -C'ero anch'io nell' altra sala! Perché dobbiamo stare qui dentro?
Io voglio andare a ballare!

Jane cercò nella sua testa qualche idea per coinvolgere la ragazzina.

-Conosci tutti i balli?- le domandò.

-Quasi tutti! Ho avuto un bravo maestro di danza!-Poi si adombrò -Finché la mamma ha potuto pagarlo- aggiunse.

Jane la guardò intenerita. I debiti del padre avevano costretto le due ragazzine a mutare molte delle loro abitudini di vita. Forse l'atteggiamento altezzoso era uno schermo della vergogna. Susan si accorse di aver detto troppo e si riparò dietro la freddezza.

-Lui diceva che ero brava, molto portata per il ballo.

-Quale ballo non conosci ancora, Susan?- s'informò Jane speranzosa di poter interessare in qualche modo la ragazzina.

-Avrei voluto imparare il valzer -rispose lei con rammarico evidente -Avevo appena cominciato...

-Fantastico!- esclamò la giovane istitutrice -Io lo conosco bene e anche Glenn e Cécile lo amano molto! -Poi si rivolse a Louise -E tu, mia cara, vorresti impararlo?

Susan rispose per la sorella che aveva abbassato gli occhi.

-Lei è proprio negata per il ballo -la voce esprimeva un sottile disprezzo -dice che non le piace.

Jane col braccio avvolse la ragazzina più piccola intorno alle spalle avvicinandola a sé e poi si inchinò sulle ginocchia davanti a lei per guardarla nelle iridi marroni.

-Oh ma il ballo è bellissimo, Louise - disse - ti consente di volare con la fantasia, di liberare le tensioni, di giocare con l'aria che ti circonda! Puoi ballare sempre, non occorre partecipare ad una festa! Io e la mia mamma danzavamo insieme tante volte e ci divertivamo un mondo! E anche lei e mio padre...- si bloccò in un sospiro di nostalgia. Louise e Susan la ascoltavano a bocca aperta.
-Allora cominciamo subito!- esclamò Jane battendo le mani -Glenn sarà il cavaliere di Susan e Cécile ballerà con Louise.-Ripassiamo i passi, un due tre ... un due tre ...

-Ma non c'è la musica -protestò Susan accigliata.-si sente quella della sala accanto.

-Oh non importa,- disse Glenn tutto allegro che aveva già esperienza di come la sua istitutrice lavorasse di fantasia -Miss Julie canta ed è bravissima!

E le due ragazzine ebbero subito modo di sperimentare quanto fossero vere le parole del bambino. Jane iniziò a cantare sulla melodia di un valzer una filastrocca di sua invenzione e invitò tutti i piccoli allievi a ripetere le semplici parole con lei:
-Un due tre un due tre balla con me, questo è il valzer del principino; Susan e Glenn Louise e Cécile questo è il valzer del figlio del re!

Il fantasma di Hatfield CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora